Pier Paolo Pasolini

Il regista Pier Paolo Pasolini
Professione: Sceneggiatore, Regista, Attore
Nato il:
5 Marzo 1922
(Bologna, Italia)
Morto il:
2 Novembre 1975
(Ostia, Rome, Italia)
Età: 53 anni
20 anni di carriera
41 film e serie tv
4 premi

Biografia di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 e muore, assassinato, a Roma il 2 novembre 1975. La sua vita, sia di uomo che di artista, tra l'altro tra i più poliedrici della sua generazione (è stato infatti poeta, scrittore e regista cinematografico, oltre che linguista e giornalista), è stata sempre tormentata e problematica, a partire dall'infanzia, segnata dai continui cambi di residenza dovuti al lavoro del padre, militare. Centrale nella sua mente di bambino, ma anche per la sua formazione di scrittore e linguista, sarà l'affetto che prova per il luogo delle vacanze annuali, Casarsa, la patria materna, presso il quale tra l'altro darà il via alla propria esperienza di insegnante. I contatti dovuti alla frequentazione dell'università di Bologna lo introducono al mondo della letteratura, e lo fanno avvicinare al cinema già nel 1954, quando si occupa di alcune sceneggiature per Mauro Bolognini (per il film Marisa la civetta) e Mario Soldati (per La donna sul fiume).

Per il suo primo lavoro cinematografico a tutto tondo si deve però attendere il 1960: si tratta di Accattone, e la sua esperienza di vita a contatto del popolo gli rende subito chiare le idee sullo stile da adottare per il film, caratterizzato da una grande pulizia e semplicità, realizzata tramite primi piani stringenti e prevalenza dei personaggi sullo sfondo. Anche il grande Federico Fellini, per il quale Pasolini aveva già scritto una scena de La dolce vita, parteciperà alla realizzazione del film, collaborando alla direzione di due scene. L'Accattone verrà poi presentato al Festival di Venezia dello stesso anno, pur non riscuotendo grande successo di critica, mentre a Parigi l'opera viene apprezzata da molti intellettuali di spicco. Il suo secondo lavoro per il cinema è Mamma Roma (1962), in cui, come nella pellicola precedente, il protagonista incontrerà una fine tragica, prova di come per Pasolini la società italiana di quegli anni avesse già perso qualsiasi possibilità di redenzione futura, mentre nel 1963 il regista dovrà affrontare addirittura un processo (e la successiva condanna a quattro mesi di reclusione) con l'accusa di "vilipendio alla religione di stato", poiché durante la ricostruzione della Passione di Cristo, inserita nel mediometraggio La ricotta, uno dei due ladroni sulla croce è fatto morire di indigestione. Nel 1964 è la volta di un altro importante progetto, Il vangelo secondo Matteo, frutto della meditazione filologica e storica maturata ad Assisi e girato tra i Sassi di Matera con l'utilizzo di numerose comparse locali, che però viene stroncato da quasi tutta la critica di sinistra, italiana quanto estera.

E' importante ricordare come Pasolini sia sempre stato un intellettuale impegnato politicamente, prima con l'adesione al PCI e successivamente conducendo aspre polemiche all'interno di quella che lui chiamava la "finta rivoluzione" sessantottina, e politico sarà anche il tema del suo film successivo, Uccellacci e uccellini (1965), questa volta accolto positivamente dalla critica ed elogiato anche da Roberto Rossellini, in cui un padre e un figlio, forti dei più alti ideali del credo marxista, esploreranno un'Europa però già corrotta dal consumismo, in cui, per approdare ad una società più autentica e fondata su valori profondi, si deve guardare ormai aldilà del mare. Gli anni successivi, intervallati da gravi problemi di salute, sono dedicati all'Edipo Re (1967) e a Teorema (1968), commentato più che positivamente da Jean Renoir e che riprende la critica al modello di società piccolo-borghese che si stava affermando in Italia, insieme al cortometraggio, ispirato da un viaggio in Marocco, Che cosa sono le nuvole?.

Agli albori degli anni '70 vede la luce il primo dei capitoli che andranno a comporre il cosiddetto "trittico della vita", Il decameron , sceneggiato a partire da dieci novelle del Decamerone boccaccesco. Nel 1971 dirige inoltre un documentario-denuncia sulla tristemente famosa strage della Banca dell'Agricoltura a Milano, venendo per questo denunciato per "istigazione a delinquere e apologia del reato" e rischiando di nuovo il carcere, pur non mostrandosi assolutamente preoccupato per questa eventualità. Nel 1972 vede la luce il secondo episodio dei tre dedicati alla vita, I racconti di Canterbury, ed iniziano le riprese della terza parte, distribuita l'anno successivo, con il titolo Il fiore delle mille e una notte. Veicolati da queste pellicole sono gli attacchi ai tabù sociali che vedevano, in un omosessuale quale il regista era, un pericolo indiscusso per gli altri e per se stesso, tanto che lo stesso Pasolini dichiarò: "un omosessuale oggi in Italia è ricattato e ricattabile, arriva anche a rischiare la vita tutte le notti". Il suo pessimismo nei confronti della classe media italiana si fa sempre più estremo grazie allo studio del cosiddetto "male radicale" descritto da Kant, secondo il quale il consumismo rende schiave le anime quanto i corpi di coloro che vi si assoggettano, e riverserà queste amare riflessioni nel suo ultimo lavoro compiuto, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), mentre le riprese di Porno-Teo-Kolossal non saranno mai terminate a causa della fine violenta del protagonista, sulla quale, a più di trent'anni di distanza, non è ancora stata fatta del tutto luce.

Una morte e un'inchiesta su tale delitto entrambe avvolte dal mistero e inquinate da una serie di contraddizioni sospette sono l'epilogo forse più prevedibile di una vita che è sempre stata dominata dall'ombra più o meno incombente della tragedia. In gioventù, la morte del fratello, arruolatosi tra i partigiani, la censura del fascismo a cui a stento riusciva a sfuggire negli anni dell'università, insieme alla consapevolezza della difficoltà di vivere a viso aperto la propria condizione di omosessuale hanno certamente influenzato nel profondo Pier Paolo Pasolini, ma forse proprio da questo ha tratto origine l'indole caparbia dell'intellettuale, che, forte di una curiosità e di una voglia di conoscenza mai sopite (ne sono esempi i suoi studi sulla lingua friulana prima e su quella romana poi, per meglio aderire alla società di cui voleva farsi portavoce, come anche i suoi approfondimenti sulla cultura classica e la moderna filosofia), ha sempre saputo essere un interprete di primo piano nella realtà intellettuale, sociale e politica del secondo dopoguerra italiano, pur rimanendo per i più un incompreso, se non addirittura venendo additato come molestatore, corruttore di giovani, pornografo e blasfemo. Il suo stile asciutto ed essenziale, sebbene lontano dalla scuola Neorealista a cui comunque era coevo, rimarrà probabilmente un unicum nella cinematografia italiana, per la sua ricerca ininterrotta del linguaggio, fatto di parole quanto di immagini, più adatto a trasmettere quel senso di costrizione e malessere, di ipocrisia e disillusione, che molti in quegli anni avvertivano ma che pochi erano in grado di esprimere.

Film più famosi di Pier Paolo Pasolini

Locandina di Salò o le 120 giornate di Sodoma

Salò o le 120 giornate di Sodoma

1975 Regia, Sceneggiatura

Locandina di Amore carne

Amore carne

2011 Soggetto

Locandina di Accattone

Accattone

1961 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di Uccellacci e uccellini

Uccellacci e uccellini

1966 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di Il vangelo secondo Matteo

Il vangelo secondo Matteo

1964 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

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Premi e nomination per Pier Paolo Pasolini

Cannes

1974 Premio Gran premio della giuria per Il fiore delle mille e una notte

Nastri

1967 Premio Miglior soggetto originale per Uccellacci e uccellini

1965 Premio Regista del miglior film per Il vangelo secondo Matteo

1960 Premio Miglior soggetto originale per La notte brava

Film e Serie TV più recenti di Pier Paolo Pasolini

Locandina di Maria by Callas

Maria by Callas

2017 Recitazione

Locandina di Amore carne

Amore carne

2011 Soggetto

Locandina di Il vangelo secondo Matteo

Il vangelo secondo Matteo

1964 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

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Video

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Generi più ricorrenti

Drammatico 48%
Commedia 31%
Documentario 20%
Western 1%

Citazioni di Pier Paolo Pasolini

Quando penso a Pasolini, a come agiva rispetto alla società, alle cose, mi stimo molto poco. (Massimo Troisi su Pier Paolo Pasolini)

Bisogna essere molto forti per amare la solitudine

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