Will Smith: "Volevo superare Tom Cruise diventando la più grande star del cinema al mondo"

Will Smith, in una pagina del suo nuovo libro, ha rivelato di aver cercato di detronizzare Tom Cruise, diventando così la più grande star del cinema al mondo.

Nel suo libro di memorie, Will Smith ha ricordato di aver provato a superare Tom Cruise, per diventare la più grande star del cinema del mondo, chiedendo consigli ad Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone e Bruce Willis, in occasione del lancio del loro ristorante chiamato Planet Hollywood a Sydney, in Australia, nel maggio del 1996.

"'Non sei una star del cinema se i tuoi film hanno successo solo in America'", Fu il consiglio che Schwarzenegger dette a Smith, secondo quanto riportato dallo stesso attore. "'Non sei una star del cinema finché ogni persona in ogni paese della terra non sa chi sei. Devi viaggiare per il mondo, stringere ogni mano, baciare ogni bambino. Pensa a te stesso come a un politico che cerca di diventare la più grande star del mondo.'"

"Ho capito che gli altri attori odiavano viaggiare e prendere parte ai tuor promozionali... a me sembrava una follia assoluta", ha scritto Smith nel suo libro, spiegando che lui e il suo manager, James Lassiter, si erano resi conto che partecipando a più interviste e viaggiando molto un film avrebbe potuto generare più soldi e successo in un determinato paese. "Dopo aver scansionato il campo, per vedere se c'erano altri attori che avevano capito questa cosa mi sono reso conto che Cruise era il capobranco".

"Ho iniziato a monitorare in silenzio tutte le attività promozionali di Tom", ha ricordato Smith. "Ogni volta che arrivavo in un paese per promuovere il mio film, chiedevo ai dirigenti cinematografici locali di darmi il programma promozionale di Tom e facevo due ore in più di quello che faceva lui in ogni paese".

Will Smith ha detto che il suo obiettivo si è rivelato più difficile da raggiungere di quanto si aspettasse: "Sfortunatamente, Tom Cruise o è un cyborg, o ce ne sono sei. Mi dicevano che Tom passava quattro ore e mezza sui tappeti rossi a Parigi, Londra, Tokyo... A Berlino, firmando ogni singolo autografo fino a quando non c'era nessun altro che ne voleva uno."