Trieste Film Festival 2024: dal 19 al 27 gennaio il meglio del cinema dell'Europa centro-orientale

Al via il 19 gennaio il Trieste Film Festival 2024, doppio appuntamento in apertura con Do Not Expect Too Much of the End of the World di Rady Jude e Green Border di Agnieszka Holland.

Trieste Film Festival 2024: dal 19 al 27 gennaio il meglio del cinema dell'Europa centro-orientale

Si terrà dal 19 al 27 gennaio il 35° Trieste Film Festival, la manifestazione diretta da Nicoletta Romeo dedicata al cinema dell'Europa centro-orientale nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino.

Tre le sedi del festival: il Politeama Rossetti, il Teatro Miela e il Cinema Ambasciatori; e tre le sezioni competitive che, lungi dall'esaurire le linee di programmazione, si confermano il nucleo centrale del festival.

Complici le esigenze di programmazione dei teatri che ci ospitano, torniamo a fare "di necessità virtù" sdoppiando la nostra apertura: un'occasione preziosa per dare il giusto risalto a due titoli che hanno segnato l'ultimo scorcio del 2023, imponendosi dalla loro prima apparizione festivaliera (a Locarno e a Venezia) tra i grandi film europei dell'anno.

Il 19 gennaio la programmazione del Teatro Miela si inaugura con Do Not Expect Too Much of the End of the World di Radu Jude, che è insieme un vertiginoso film teorico sul cinema e una critica esplosiva al cinismo del capitalismo moderno: un'autentica opera-mondo, prossimamente nelle sale italiane con I Wonder Pictures, fatta di ironia, sferzate moraliste e citazioni coltissime, che conferma il talento di un cineasta, il rumeno Radu Jude (già Orso d'oro a Berlino, e stavolta Premio speciale della giuria a Locarno), tanto originale quanto inclassificabile.

Il 23 gennaio sarà invece il Politeama Rossetti ad accogliere il secondo film di apertura del festival, quel Green Border, Premio Speciale della Giuria all'ultima Mostra di Venezia e dall'8 febbraio al cinema con Movies Inspired e Circuito Cinema, che segna il grande ritorno di una maestra del cinema europeo, la polacca Agnieszka Holland. Un film scomodo e giusto, che racconta - in un potente bianco e nero, e con una durezza a tratti difficile da sostenere - il dramma dei migranti che si affacciano all'Europa (in questo caso dal confine tra Bielorussia e Polonia) cercando un'accoglienza che i governi hanno dimenticato, e una solidarietà di cui solo i singoli individui, spesso illegalmente, sembrano essere capaci.

Tutte le informazioni sul sito www.triestefilmfestival.it.