The Day After Tomorrow, Roland Emmerich: "Gli studios non capivano le conseguenze dei cambiamenti climatici"

The Day After Tomorrow affronta le conseguenze dei cambiamenti climatici e Roland Emmerich ha svelato di aver avuto qualche problema con i produttori.

The Day After Tomorrow, quindici anni fa, ha portato nei cinema lo spettacolare racconto di una Terra alle prese con le conseguenze dei cambiamenti climatici e Roland Emmerich ha ora svelato di aver avuto non poche difficoltà a far accettare il proprio progetto, un film catastrofico, agli studios hollywoodiani.

Il regista, intervistato da Variety, ha infatti spiegato: "Quando ho realizzato The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo, un paio di case di produzione che erano interessate, nel momento in cui cercavo produttori, hanno detto 'Non puoi far esplodere una bomba atomica o rompere una diga in modo che tutto venga allagato e si risolvano i problemi? Nel momento in cui siamo usciti ho detto al mio produttore 'Non loro. Non capiscono cosa sto facendo'".
Roland Emmerich ha quindi trovato un accordo con 20th Century Fox, ma lo studio ha avuto qualche perplessità a causa del finale in cui la Terra affronta una nuova Era Glaciale, nonostante i protagonisti siano in salvo.

Il regista ha raccontato: "Quando finalmente hanno visto il film hanno avuto qualche problema. Hanno detto 'O mio dio, non c'è realmente un lieto fine'. Era tutto tra le pagine, ma se ne sono resi conto quando l'hanno visto. Ho risposto ' Ragazzi, non posso realizzare un lieto fine perché se l'umanità continua in questo modo non ci sarà un lieto fine'".

The Day After Tomorrow, uno dei film sulla questione ambientale da vedere, fu distribuito nelle sale nel 2004, nonostante i dubbi dei produttori ha incassato circa 542 milioni di dollari in tutto il mondo.