The Blair Witch Project, star dell'orginale si scaglia contro il reboot: "Disgustoso e privo di classe"

Ancora una star dell'originale contro la pratica di realizzare reboot e remake

The Blair Witch Project, star dell'orginale si scaglia contro il reboot: 'Disgustoso e privo di classe'

Qualche giorno fa Blumhouse e Lionsgate hanno annunciato il reboot di The Blair Witch Project, uno dei primi successi nel campo dei progetti horror di genere found footage, ma nelle ultime ore una star del film originale si è scagliato contro il nuovo progetto definendo lo studio "disgustoso e privo di classe".

Stiamo parlando dell'attore Joshua Leonard, il quale è intervenuto su Instagram per esplicitare la sua contrarietà alla notizia, inveendo contro il trattamento che lo studio ha riservato a lui e alle sue co-star dopo l'uscita e il successo del film originale.

The Blair Witch Project: una scena del film
The Blair Witch Project: una scena del film

La polemica

"Quindi, questa è la MIA faccia su un comunicato stampa per un film realizzato da due grandi studios - per cui ho lavorato, entrambi rispettati. La PARTE STRANA è che non ne sapevo nulla finché un amico non mi ha mandato uno screenshot di "congratulazioni" ieri. La mia frustrazione è aumentata perché è da più di un mese che cerco di convincere Lionsgate a impegnarsi per una proiezione di beneficenza di BWP che sto organizzando per l'@opositivefest per raccogliere fondi per gli artisti senza assistenza sanitaria, e NESSUNO mi ha risposto", ha scritto Leonard condividendo una serie di screenshot che illustrano la notizia.

Leonard ha poi elencato una serie di dichiarazioni che mostrano quanti soldi lui e le sue co-star hanno perso, nonostante il grande successo del film.

I mancati introiti per il cast

L'attore ha poi sostenuto che né lui né il cast ha beneficiato del successo del film originale. "Nel 1999, il distributore originale di BWP sosteneva di aver distribuito il film indipendente più redditizio di sempre (acquistato per 1 milione, ha incassato più di 250 milioni), mentre internamente ci dicevano che in realtà stavano perdendo soldi a causa delle spese di marketing... quindi avremmo potuto finire per dovergli dei soldi", ha aggiunto. "Poiché nel primo film abbiamo usato i nostri veri nomi, lo studio ha rivendicato il diritto d'autore. Abbiamo dovuto portarli in tribunale per riavere i nostri nomi. Un insider di Hollywood ha detto alla stampa che noi (attori) siamo stati pagati 4 milioni di dollari come buyout per i diritti, mentre in realtà abbiamo guadagnato 300 mila dollari... e non abbiamo MAI visto un altro centesimo. (Dopo aver comprato un'auto e pagato i suoi prestiti studenteschi, Mike è tornato a spostare mobili entro 12 mesi dall'uscita del film, ma continuando a comparire sulle copertine delle riviste)".

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Anche se l'attore si dice contento che i fan siano ancora entusiasti del film dopo quasi tre decenni, la sua frustrazione per il trattamento riservato da Hollywood al franchise è qualcosa che continua a turbarlo.

"Sono così orgoglioso del nostro piccolo film punk-rock e adoro i fan che continuano a tenere acceso il ricordo", ha concluso Leonard. "Ma a questo punto, sono 25 anni di mancanza di rispetto da parte di coloro che hanno intascato i soldi dei profitti del NOSTRO lavoro, e questo è disgustoso e privo di classe".