Road House, Doug Liman non parteciperà alla première e si scaglia contro Amazon: "Danneggia il cinema"

Il regista di Road House, Doug Liman, si è scagliato contro la decisione di distribuire in streaming il film, spiegando perché la decisione causa dei danni al mondo del cinema.

Road House, Doug Liman non parteciperà alla première e si scaglia contro Amazon: 'Danneggia il cinema'

Il remake del film Il duro del Road House aprirà l'edizione 2024 del SXSW, ma il regista Doug Liman ha dichiarato che non sarà presente alla première in segno di protesta contro Amazon MGM Studios.
Il motivo della sua scelta è legato alla decisione di distribuire in streaming il progetto, nonostante fosse stato ideato per i cinema.

La spiegazione del regista

Doug Liman, in un lungo intervento pubblicato da Deadline, ha dichiarato: "Quando Road House aprirà il SXSW film festival, non sarò presente. Il film è fantastico, forse il mio migliore, e sono certo che sarà sommerso dagli applausi e, probabilmente, farà ballare il pubblico al proprio posto durante i titoli di coda. Ma non ci sarò. Il mio piano era di protestare silenziosamente contro la decisione di Amazon di proporre in streaming un film così chiaramente realizzato per il grande schermo. Ma Amazon sta facendo dei danni che vanno di molto oltre me e il mio film".
Il filmmaker ha ricordato che quando Amazon ha acquistato MGM aveva annunciato che avrebbero investito miliardi di dollari nella produzione di film destinati al cinema, distribuendone almeno 12 ogni anno.
Quanto accaduto con Road House, invece, è esattamente l'opposto. Liman ha ricordato: "Ho firmato un accordo per realizzare un film destinato ai cinema per MGM. Amazon ha comprato MGM. Amazon ha detto 'realizza un film grandioso e vedremo cosa accadrà'. Ho realizzato un film grandioso".
Amazon aveva quindi a disposizione un potenziale successo, in grado di ottenere un'accoglienza migliore alle proiezioni test rispetto a Mr. & Mrs. Smith e Bourne Identity, accolto in modo estremamente positivo anche dai giornalisti che l'hanno visto. Road House, inoltre, ha un forte legame con l'UFC, i cui fan hanno fatto ottenere visualizzazioni record sui social dei contenuti legati al film, ancora prima dell'inizio della campagna marketing. Doug ha aggiunto: "E c'è Jake Gyllenhaal che offre un'interpretazione indimenticabile nella sua carriera in un ruolo che è nato per interpretare. Gli spettatori vorranno vedere la mega star dell'UFC Conor McGregor fare il suo debutto al cinema scontrandosi sul grande schermo con Jake. La realtà è che non c'è nulla di così divertente come una buona rissa da bar".
Liman, tuttavia, ha spiegato: "Cosa altro avrei potuto offrire allo studio? Nulla, si scopre. Perché, a contrario delle loro dichiarazioni pubbliche, Amazon non ha alcun interesse a sostenere i cinema. Amazon distribuirà esclusivamente in streaming Road House su Amazon Prime. Amazon ha chiesto a me e alla comunità cinematografica di fidarsi di loro e delle loro dichiarazioni pubbliche sul sostegno al cinema, e poi hanno cambiato idea e stanno usando Road House per vendere apparecchi idraulici".

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Le conseguenze della scelta

Il regista ha inoltre ricordato che essere disponibile solo in streaming priverà Jake Gyllenhaal della possibilità di essere in corsa nella stagione dei premi e scelte come queste, oltre a causare danni ai filmmaker e alle star che non avranno benefici dai risultati ottenuti in streaming, potrebbero avere delle ripercussioni sull'intero settore, rischiando di far chiudere le sale. Liman ha ribadito: "Film come Road House sono quelli che le persone vogliono vedere realmente sul grande schermo, ed è stato ideato per la sala. Senza i cinema non avremo i successi commerciali ai box office che sono le locomotive che permettono agli studios di scommettere sui film originali e sui nuovi registi. Senza le sale non avremo le stelle del cinema".
Il regista ha ricordato inoltre che varie figure professionali rischiano di subire i danni da questa strategia, non potendo contare sui guadagni ottenuti in sala: "E quando i cinema smettono di lavorare, ci vorrebbero decenni per far recuperare il settore, se mai fosse possibile".

Il regista ha ricordato che la pandemia ha rischiato di far chiudere le sale, ma filmmaker come Christopher Nolan e Tom Cruise hanno insistito per la distribuzione dei propri film sul grande schermo, dimostrando che il pubblico ha ancora voglia di andare nei cinema e ama condividere l'esperienza di guardare un lungometraggio insieme: "Le persone amano andare al cinema, nonostante la convenienza dello streaming. Una realtà non esclude l'altra. I dati dimostrano, in realtà, che i film hanno risultati migliori in streaming se prima sono stati distribuiti in sala".
Doug Liman ha voluto chiarire il fatto che non è affatto contrario alla visione in streaming dei film, ma si oppone alla chiusura di MGM e alla distribuzione nelle sale. Il regista ha quindi svelato che hanno provato in tutti i modi a convincere che Road House dovesse essere distribuito nelle sale, chiedendo persino di vendere il film a un altro studio: "La realtà è che potrebbe non esserci un villain umano in questa storia, potrebbe semplicemente essere un algoritmo di un computer di Amazon. Amazon venderà più tostapane se avrà più abbonati. Avrà più abbonati se non deve competere con le sale cinematografiche. Un computer potrebbe ideare quell'elegante soluzione facilmente come potrebbe risolvere il riscaldamento globale uccidendo tutti gli esseri umani. Ma un computer non sa cosa vuol dire condividere l'esperienza di ridere, applaudire e piangere con una platea piena in una sala al buio e, se Amazon riuscirà a fare a suo modo, anche gli spettatori futuri non lo sapranno".