Padrenostro: stasera su Sky Cinema Due il film con Pierfrancesco Favino

Stasera su Sky Cinema Due alle 21:15, in prima TV, va in onda Padrenostro, il film con Pierfrancesco Favino basato sulla storia vera del regista, Claudio Noce.

Arriva stasera su Sky Cinema Due, alle 21:15 in prima TV, il film Padrenostro, dopo il successo del Festival di Venezia 2020 dove il suo protagonista, Pierfrancesco Favino, ha vinto la Coppa Volpi.

Diretto da Claudio Noce, Padrenostro è basato sulla storia autobiografica del regista (anche sceneggiatore insieme ad Enrico Audenino) che nel dicembre del 1976, all'età di due anni, visse in prima persona l'incubo di un attentato terroristico ai danni del padre magistrato.
La trasmissione del film, in onda alle 21:15 su Sky Cinema Due, sarà replicata alle 21:45 su Sky Cinema Drama, e sarà disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

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Padrenostro: un'immagine con Pierfrancesco Favino

I fatti di Padrenostro si svolgono naturalmente nel 1976: il piccolo Valerio (Mattia Garaci) ha 10 anni e una fervida immaginazione. La sua vita di bambino viene sconvolta quando, insieme alla madre Gina (Barbara Ronchi), assiste all'attentato ai danni di suo padre Alfonso (Pierfrancesco Favino) da parte di un commando di terroristi. Da quel momento, la paura e il senso di vulnerabilità segnano drammaticamente i sentimenti di tutta la famiglia. Ma è proprio in quei giorni difficili che Valerio conosce Christian (Francesco Gheghi), un ragazzino poco più grande di lui. Solitario, ribelle e sfrontato, sembra arrivato dal nulla. Quell'incontro, in un'estate carica di scoperte, cambierà per sempre le loro vite.

Claudio Noce ha spiegato così il profondo significato personale, e non solo, che ha per lui questo film: "Nel dicembre del 1976, quando mio padre subì l'attentato, io avevo due anni, abbastanza per comprendere la paura, troppo pochi per capire che quell'affanno avrebbe abitato dentro di me per molto tempo. Non sono mai riuscito a dirglielo. Durante tutte le fasi della lavorazione del film ho affrontato una faticosa battaglia interiore. Ho lavorato su due piani distinti: uno fortemente evocativo in forte relazione con la porzione autobiografica della storia, l'altro più libero, emancipato dai miei ricordi e più conforme alla favola dell'amicizia. I due piani tuttavia sono comparati sullo stesso terreno di studio e di indagine".