Nastri d'Argento 2013: ecco le cinquine dei documentari

Anche Quatriglio e Balsamo tra cronaca e racconto d'autore. E sul cinema Tiberio Murgia e Giancarlo Parretti outsider tra Scarpelli, Tornatore e Carlo!

Anche Terramatta - Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano di Costanza Quatriglio, l'unica autrice finalista, è tra i documentari in "cinquina" per il Nastro d'Argento 2013 destinato al miglior documentario. Gli altri titoli scelti, tra i quali sarà assegnato anche un Premio speciale della Giuria e sono Anija - La nave di Roland Sejko, Il gemello di Vincenzo Marra, Il Mundial dimenticato di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella e Noi non siamo come James Bond di Mario Balsamo. Li ha scelti il Direttivo Nazionale del SNGCI in tra i 25 titoli candidabili secondo il regolamento dal 1° Giugno 2012 al 31 Marzo 2013.

Per il palmarès sul cinema - in un panorama sempre più interessante di proposte dedicate ai grandi e piccoli protagonisti italiani - la scelta quest'anno è stata molto difficile per l'originalità e l'alta qualità complessiva delle proposte. I cinque titoli comunque selezionati per il Premio al Miglior Documentario di Cinema dell'anno sono, rigorosamente in ordine alfabetico: Carlo! di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti, Furio Scarpelli: Il racconto prima di tutto di Francesco Ranieri Martinotti, Il Leone di Orvieto di Aureliano Amadei (sulla storia di Giancarlo Parretti), L'insolito ignoto - Vita acrobatica di Tiberio Murgia di Sergio Naitza (ritratto inedito di Tiberio Murgia) e Giuseppe Tornatore - Ogni film un'opera prima di Luciano Barcaroli e Gerardo Panichi.

L'annuncio dei vincitori e la consegna dei premi si terranno mercoledì prossimo, 8 Maggio, presso la Sala Rocca (Piazza Santa Croce in Gerusalemme n.9) cortesemente resa disponibile dalla Direzione generale del MiBAC che sostiene i Nastri d'Argento e che il Sindacato ringrazia. In occasione della cerimonia saranno assegnati anche alcuni riconoscimenti speciali e il SNGCI sarà lieto di ricordare che per la prima volta proprio ad un documentario - La nave dolce di Daniele Vicari - particolarmente interessante sull'Albania è andato quest'anno il Premio Francesco Pasinetti, assegnato all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.