L'Esorcista ai tempi del Coronavirus: il prete ha il permesso per un rito ed evita la multa

Una storia migliore di tanti film usciti dopo L'Esorcista: fermato dalla polizia, un prete di Arborio nel vercellese si è giustificato dicendo che andava a fare un esorcismo e ha evitato la multa.

Il Coronavirus ha bloccato tutta l'Italia ma niente e nessuno potrà mai fermare la lotta con il Male. Degno erede di padre Merrin de L'Esorcista, un prete è stato, infatti, autorizzato a spostarsi per svolgere le sue mansioni di castigatore dei diavoli dalla polizia del comune di Arborio nel vercellese. Il prelato aveva con sé anche un'autocertificazione corredata con tanto di bolla firmata nientemeno che dall'arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo, in cui chiedeva il permesso di uscire dal paese per poter andare a svolgere un esorcismo urgente.

La curiosa vicenda, certamente più intrigante ed originale rispetto ai tanti sequel non solo de L'esorcista, ma pure dei più recenti film in cui si raccontava di possessioni demoniache di varia entità, è stata resa nota da La Stampa che ha evidenziato come le forze dell'ordine siano rimaste sorprese e anche un po' inquietate per una giustificazione di questo genere, mai vista prima d'ora. Dopo un iniziale sbigottimento, mentre magari gli ronzava in testa pure la musichetta di Tubular Bells di Mike Oldfield, hanno poi permesso al sacerdote di poter proseguire il suo viaggio. "L'autocertificazione che il sacerdote ha presentato - così si legge nel quotidiano piemontese che ha parlato con il comandante della polizia locale Pierangelo Daglia - era inoppugnabile, corredata dalle credenziali firmate dall'arcivescovo. È stato quindi lasciato passare senza la verbalizzazione della contravvenzione".

L'inquietante volto di Regan (Linda Blair)
L'inquietante volto di Regan (Linda Blair)

Gli amanti dell'horror sanno che padre Merrin - reso iconico dal compianto Max von Sydow - sia un uomo forte e risoluto contro Satana, ma niente e nessuno poteva immaginare che i suoi emuli, nella realtà, lo fossero ancor di più. Perché riescono anche a sfidare le incognite di una pandemia pur di poter compiere al meglio il loro gravoso ufficio.

L'Esorcista, una missione italiana ha salvato l'antica città in cui fu girato il film

E a dirla tutta, potrebbe anche essere un punto di partenza decisamente fuori dagli schemi per una sceneggiatura di un film in cui pandemia e forze infernali sono il nucleo centrale in una lotta senza confini per salvare l'umanità e del resto anche L'Esorcista è uno dei migliori film horror tratti da storie vere. Gli elementi ci sono tutti, compreso l'anno bisesto, con cui poter giocare con presunti calcoli della cabala e profezie millenaristiche di oscuri indovini arrivati da un tempo lontano. Mancherebbe giusto un oscuro reperto archeologico, ne L'Esorcista era per esempio la statua del demone assiro Pazuzu, magari stavolta potrebbe essere un diabolico bronzetto nuragico? Una cosa è certa, come spesso accade la realtà è molto più imprevedibile della finzione e questa vicenda ne è l'esempio più lampante.