La donna che visse due volte: la risposta di Hitchcock quando Kim Novak gli chiese spiegazioni sul film

La star de La donna che visse due volte Kim Novak racconta di come, all'epoca delle riprese, chiese ad Alfred Hitchcock di spiegarle alcune scene del film, e svela la peculiare risposta che le diede allora il regista.

Sono passati ormai più di 60 anni dall'uscita nelle sale di uno dei film più celebri della storia del cinema, La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, ma una dei suoi protagonisti, Kim Novak, ha ancora qualche curiosità da condividere al riguardo.

Kim Novak in una scena drammatica del film La donna che visse due volte ( 1958 )
Kim Novak in una scena drammatica del film La donna che visse due volte ( 1958 )

In occasione del suo 88esimo compleanno, l'attrice che interpretava il doppio ruolo di Madeleine Elster e Judy Barton, ha rivelato in un'intervista con il Guardian come neanche lei a volte aveva una totale comprensione di ciò che stesse accadendo in Vertigo, film che lo scorso anno è stato votato come miglior film di sempre dal British Film Institute. Così, pensò bene di chiedere spiegazioni su determinati punti direttamente al regista, Alfred Hitchcock: "Gli chiesi 'Non riesco a capire perché prima vediamo Madeleine alla finestra dell'hotel, e poi scompare. Come ha fatto a lasciare l'hotel?'".
Ma Hitchcock aveva una risposta a modo suo perfetta per il quesito dell'attrice: "E lui mi disse 'Ah, mia cara... Non è che tutto deve avere un senso in un film del mistero'".

Il profilo di Kim Novak ne La donna che visse due volte
Il profilo di Kim Novak ne La donna che visse due volte

Ma mistero o meno, Novak è entusiasta del recente riconoscimento avuto da La donna che visse due volte: "È fantastico" afferma, e spiega anche che il tema affrontato dal film - uomini che vorrebbero rendere a tutti i costi le proprie partner la donna dei loro sogni - lo ha riscontrato personalmente anche nella vita privata.
"Succede in ogni matrimonio. Mio marito [Robert Malloy], che adoravo, mi voleva più come l'ideale di me che aveva in mente. Ma avevo una personalità troppo indipendente. Me ne andavo da qualche parte a dipingere quando lui mi voleva a casa far la casalinga".

"E ad Hollywood è lo stesso" conclude "Credono di volere te, ma in realtà ciò che vogliono è una versione ideale di te".