La chiave, le scene censurate del film di Tinto Brass: "Lei ha la mano sul fallo"

Per La Chiave, film del 1983 di Tinto Brass, la commissione di revisione cinematografica chiese di censurare due scene della pellicola, che poi uscì col divieto ai minori di 18 anni.

La chiave suscitò scandalo in molti ambienti a causa di alcune riprese esplicite, proprie dei film di Tinto Brass, contenti nudità caratterizzate da alcuni critici come "ginecologiche" e scene di sesso che coinvolgono la protagonista Stefania Sandrelli. Tuttavia il film ottenne un discreto successo dal punto di vista commerciale e fu molto apprezzato dalla critica.

Prima dell'uscita della pellicola nelle sale la commissione di revisione cinematografica acconsentì a far uscire il film vietandolo ai minori di diciotto anni. Vennero censurate soltanto due scene:

  • Scena ambientata nella stanza blu della locanda, taglio della sequenza relativa alla protagonista che con la mano accarezza il fallo dell'uomo.

  • Uomo chino con la testa posizionata tra le gambe della donna, sdraiata sul letto. Scena ambientata nella stessa camera blu di cui sopra.

    Stefania Sandrelli posa per Frank Finlay in una scena de La chiave
    Stefania Sandrelli posa per Frank Finlay in una scena de La chiave

In una recensione Sight & Sound ha affermato che "Brass non si scusa per aver sottolineato una preferenza personale per le frequenti esibizioni di calze, cosce, ciuffi di peli pubici e soprattutto sederi femminili". Secondo la recensione il film "è gratificante grazie alle ottime luci, riflessi e colori".

La chiave, basato sul romanzo omonimo dello scrittore giapponese Jun'ichirō Tanizaki, fu il più grande successo commerciale di Brass: in Italia la pellicola con Stefania Sandrelli fu infatti il maggior incasso italiano e il secondo in assoluto della stagione cinematografica 1983-84.