Il primo re diventerà una serie tv e sarà in proto-latino!

Il primo re di Matteo Rovere diventerà una serie tv in dieci puntate e la lingua usata sarà ancora una volta il proto-latino.

Il mondo ferino ed epico che fa da sfondo alla fondazione di Roma de Il primo re sarà al centro di una serie televisiva grazie ad un accordo tra Groenlandia, la società che ha prodotto il film di Matteo Rovere, e Cattleya di Riccardo Tozzi. Si chiamerà Romolus, impossibile per ora saperne di più, ma si parla di una messa in onda nel 2021 . A confermarlo, in un'intervista esclusiva su Badtaste, è lo stesso Tozzi che rimarca che si sta pensando anche di riproporre l'esperimento - riuscito - dell'utilizzo del proto-latino per i dialoghi.

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Il Primo Re: una scena con Alessandro Borghi

"Il mondo sarà quello di Il primo re ma non racconteremo la storia del film - così spiega Riccardo Tozzi - Raccontiamo i presupposti della fondazione di Roma, un arco che potrebbe dare corso a più stagioni in periodi diversi ma più di questo non posso dire". L'idea è comunque di utilizzare una formula classica con una decina di episodi così come si è già visto in prodotti simili quali Romanzo criminale - La serie o Gomorra - La Serie, giusto per rimanere in ambito Cattleya, con la possibilità di riprendere il latino che Tozzi definisce un po' come "l'inglese dell'epoca", anche se la cosa non è definitiva perché si potrebbe optare per due versioni: una sottotitolata, un'altra doppiata. "Questo tipo di serialità internazionale moderna ha totalmente sdoganato l'uso del sottotitolo, - spiega ancora - il pubblico lo accetta. Basti pensare alla nostra Gomorra che è seguita con i sottotitoli in tutti i paesi del mondo e anche in molti luoghi d'Italia". Altri dettagli ancora da definire sono sia il canale in cui verrà rilasciata - ma viste le precedenti produzioni non è improbabile che possa spuntarla Sky - sia la scelta del cast che, diversamente dal film, dove ci sono Alessandro Borghi e Alessio Lapice, punterà verosimilmente su volti nuovi.

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Il Primo Re: Alessandro Borghi in una scena

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La possibilità che le vicende di Romolo e Remo potessero "allargarsi" verso una narrazione di respiro ancor più ampio non era stata esclusa nemmeno da Rovere, come aveva peraltro rimarcato in un'altra intervista durante la promozione del film a fine gennaio. Di certo sarà interessante vedere come tutto ciò venga attuato. Si tratta di una sfida nella sfida, perché già il film in se è stato un azzardo produttivo importante all'interno del nostro cinema (trovate qui la nostra recensione di Il primo re), stavolta ci si gioca tutto nel mondo della serialità. La buona accoglienza sia della stampa che del pubblico - è in testa al box office e in settimana dovrebbe raggiungere i 2 milioni di euro di incasso - indicano che la strada sembra essere quella giusta.