Green Book, Viggo Mortensen: "Le critiche contro il film? Ridicole"

Viggo Mortensen torna a riflettere sulle critiche contro Green Book contestualizzando la storia e bollando la polemica come ridicola.

Viggo Mortensen non ha ancora digerito gli attacchi mossi dai detrattori al suo film Green Book, premiato con l'Oscar nel 2019, tanto da definire ridicole le critiche rivolte alla pellicola accusata di razzismo.

Green Book ha conquistato tre Oscar, tra cui quello come miglior film dell'anno, ma contro la rappresentazione "stereotipata" degli afroamericani veicolata dal film si sono levate molte voci. Viggo Mortensen respinge al mittente le critiche in un'intervista a The Film Stage in cui dichiara:

"La storia di Green Book è basata su una vera amicizia e su fatti realmente accaduti, con poche libertà prese dagli autori, ma c'è stata una minoranza che sostiene che la rappresentazione non è fedele all'epoca, che quelle persone non potevano essere davvero amici, che quelle cose non sono accadute, etc... L'idiota nella storia è il tizio bianco. Il personaggio che interpreto è quello che impara più cose, ma entrambi imparano qualcosa l'uno dall'altro. e il fatto è che questa storia è basata su fatti reali. Le persone che hanno provato a rovinare la reputazione del film durante la sua corsa gli hanno creato una nomea. Adesso la gente dice 'Oh, questo è il Green Book di quest'anno?" Ridicolo. Questa minoranza era disinformata o male informata sulla genesi di questa storia, e sull'amicizia su cui è basata."

Per chi non lo sapesse, Green Book è ispirato alla vera storia del Sud negli stati del Sud degli USA che vide protagonista il pianista jazz afroamericano Don Shirley insieme all'italo-americano Frank "Tony Lip" Vallelonga, suo autista, assistente e guardia del corpo. Il film ès tato criticato per gli stereotipi nella rappresentazione dei neri e per la visione bigotta della "redenzione" di Frank grazie alla presenza di Don Shirley, i cui familiari hanno accusato il film di aver romanzato la relazione rendendola ben più intima di quanto non fosse stata in realtà.

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Mortensen, però, non condivide affatto le critiche e commenta: "È stato un peccato, questo è molto irritante perché volevamo parlare del film e del tema del razzismo storicamente e di come le cose non fossero ancora cambiate, come è evidente dai fatti recenti. Critiche a parte, il pubblico di tutti i tipi, in tutti i paesi, ha reagito favorevolmente al film. Penso - e l'ho detto all'epoca - penso che sia davvero buon film e che resisterà alla prova del tempo. Penso che sia fatto nella tradizione di opere come i lavori di Preston Sturges e altri classici. È un period movie davvero ben fatto, un prezioso scorcio di un'epoca precisa nella storia degli Stati Uniti, le cui ripercussioni arrivano fino ad oggi e ci insegna anche qualcosa sul presente".