Barbie, Noah Baumbach non voleva collaborare alla sceneggiatura: "Un'idea terribile"

Noah Baumbach, co-sceneggiatore di Barbie, ha confessato che in un primo tempo il film sulla bambola gli sembrava un'idea terribile.

Barbie, Noah Baumbach non voleva collaborare alla sceneggiatura: 'Un'idea terribile'

Non sempre gli artisti sono lungimiranti. Ne sa qualcosa Noah Baumbach, che aveva bollato come terribile l'idea di fare un film su Barbie. Ma la sua compagna e co-sceneggiatrice Greta Gerwig lo ha coinvolto nel progetto a sua insaputa chiedendogli poi aiuto per portare a termine il lavoro.

Greta Gerwig e Noah Baumbach hanno rivelato qualche retroscena sul processo di scrittura di Barbie dopo una proiezione speciale del film presso la sede della Writers Guild of America West.

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Barbie: Margot Robbie in una scena

Dato che Baumbach ha saltato il tour promozionale della pellicola dei record per via dello sciopero degli sceneggiatori, la proiezione di venerdì sera è coincisa con la sua prima intervista sul film che ha incassato la cifra da capogiro di 1,4 miliardi di dollari.

"Il motivo per cui fai qualcosa è perché stai dicendo a questo pubblico immaginario: 'Forse anche voi ti sentite così?'", ha detto. "Quindi, quando il mondo intero sembra sentirsi così, allora è molto gratificante e molto commovente. Perché a volte le persone rispondono: 'No, non riconosciamo quella sensazione'".

Baumbach ha poi confessato di fronte al pubblico: "Credevo che fosse un'idea terribile, ma Greta mi ha coinvolto".

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Cosa ha spinto Noah Baumbach a cambiare idea

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Barbie: una scena del film

La stessa Greta Gerwig ha ammesso che la condizione per accettare la regia di Barbie era che Baumbach scrivesse il film con lei.

"Mi dicevo, 'Non vedo come possa finire bene'", ha continuato Baumbach. "Facevo finta di niente e ogni volta che lei tirava fuori l'argomento, le dicevo: 'Devi tirarci fuori da questa situazione.' E poi è scoppiata la pandemia...".

Noah Baumbach ha cambiato idea durante la pandemia, quando Greta Gerwig gli ha presentato un paio di pagine che illustravano la sua idea.

"Era Barbie che si svegliava nella sua casa dei sogni, usciva nel suo cortile e incontrava qualcuno che era malato e morente", ha detto Baumbach. "Ho letto queste pagine e ho pensato: 'Ora capisco di cosa si tratta.'... Il film parla di accettare la propria mortalità e del caos che questo comporta, quindi è stato emozionante."