Addio a Vittorio Taviani, uno dei maestri del cinema italiano

Insieme al fratello Paolo ha diretto oltre 20 lungometraggi, vincendo l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 2012 grazie a Cesare deve morire.

Si è spento a 88 anni Vittorio Taviani, il grande regista nato a San Miniato e reputato uno dei grandi maestri del cinema italiano insieme al fratello Paolo.

I due hanno iniziato la carriera negli anni '50 con cortometraggi e documentari, fino a sbarcare al cinema nel 1962 con Un uomo da bruciare, subito vincitore del Premio della Critica al Festival di Venezia. Dagli anni '70 in poi non si arresta la passione dell'Europa per i due registi italiani, che vincono la Palma d'Oro a Cannes nel 1977 con Padre padrone e il Gran Premio della Giuria a Cannes nel 1982 con La notte di San Lorenzo, reputato da molti il loro capolavoro.

Nel 2012 l'ultimo enorme riconoscimento con l'Orso d'Oro a Berlino per Cesare deve morire, un docu-drama che racconta la messa in scena del Giulio Cesare di William Shakespeare da parte dei detenuti del carcere romano di Rebibbia. L'ultimo film girato è stato Una questione privata, liberamente tratto dal capolavoro di Beppe Fenoglio, considerato da Italo Calvino uno dei più bei romanzi italiani del Novecento.

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