Recensione -2: Livello del terrore (2007)

Un thriller nel quale l'ossessione amorosa di una guardia giurata per una bella impiegata della società per cui lavora si trasforma in qualcosa di malato e sadico. Con tanto di venature che si rifanno alla lontana a certe tendenze torture-porn tanto di moda negli ultimi tempi.

Violenta ossessione

In attesa di valutare il suo nuovo film, Mirrors, c'è da dire che lo sbarco ad Hollywood non pare aver fatto un granché bene ad Alexandre Aja. Arrivato sul suolo americano sulla scia dei fasti del giustamente celebrato Alta tensione, il cineasta francese si è infatti prodotto prima in uno scadente remake de Le colline hanno gli occhi, dopodiché si è adoperato nel far esordire nella regia l'amico Franck Khalfoun con -2: Livello del terrore, opera di certo non destinata ad entrare nella storia.

Sceneggiato a sei mani dai due con l'aiuto del terzo sodale Gregory Levasseur, il film è un thriller nel quale l'ossessione amorosa di una guardia giurata per una bella impiegata della società per cui lavora si trasforma in qualcosa di malato e sadico. Con tanto di venature che si rifanno alla lontana a certe tendenze torture-porn tanto di moda negli ultimi tempi.
Le ambizioni di P2 (titolo originale del film, che indica un livello del parcheggio sotterraneo dove si svolge l'azione) non si limitano poi a questi richiami: appare evidente infatti che i due protagonisti interpretati da Wes Bentley e Rachel Nichols vorrebbero offrire psicologie più strutturate della media dei prodotti analoghi. Purtroppo però i personaggi finiscono invece con il cadere negli stereotipi più comuni e tutto il film appare nel complesso incapace di convincere appieno e di giocarsi bene le poche carte di cui dispone.

Non basta infatti indugiare inizialmente sull'ambiguità del sentimento di lui e sul carattere un po' stronzetto di lei per rendere i personaggi memorabili, né aprire con un incipit che vorrebbe accennare ad una lettura pseudo femminista della vicenda per gettare una luce "profonda" su tutta la vicenda. Superata l'introduzione, P2 diviene poi un film di caccia del gatto al topo come tanti, che pur efficace inizialmente, s'incanala ben presto nei binari della ripetizione e del risaputo, abusando dell'effetto "spavento improvviso" che dovrebbe far saltare lo spettatore sulla sedia. Se la scontata ambientazione natalizia non aggiunge punti al tutto, fa di peggio purtroppo uno smorfiosissimo Wes Bentley, mai così sbagliato in un film. Dal canto suo Rachel Nichols fa quello che può e deve: ovvero scappa spaventata da un punto all'altro del parcheggio mettendo in bella evidenza il bel visino e le forme abbondanti, ma sempre nei limiti concessi dal visto censura cui il film mirava.

Per carità, di recente abbiamo visto molto di peggio, e un minimo di tensione e d'intrattenimento P2 li garantisce anche. Ma quel poco che basta per un pomeriggio estivo o domenicale, e nulla più.