Un'estate al mare: il primo cine-cocomero del Vanzina

Sette episodi, sette storie che raccontano le avventure estive degli italiani tra corna, ripicche, bugie, dialetto 'coatto' e calcio mercato. Presentato a Roma il cine-cocomero dei fratelli della risata alla presenza del cast quasi al completo.

Non mancano le pin-up mozzafiato in bikini striminziti - da Victoria Silvstedt ad Anna Falchi passando per Alena Seredova e la nuova fiamma vanziniana Marisa Jara (modella dalle curve mozzafiato conosciuta soprattutto per essere la fidanzata di Joaquin Cortes) - ma neanche le brave attrici e i bravi attori. Unico ruolo femminile veramente comico è quello affidato alla straordinaria e sempre impeccabile Nancy Brilli, che nel film rimane chiusa in ascensore con il suo amante (Enrico Brignano) mentre i rispettivi consorti li aspettano al Circeo per una cena in barca. Coppie a dir poco assortite danno vita a siparietti niente male che in qualche rara occasione offrono anche interessanti spunti di riflessione. Come nell'episodio che vede Lino Banfi, emigrante pugliese in Svezia, tornare da finto riccone al paesello con tanto di sventolona bionda al seguito, oppure in quello che vede Enzo Salvinei panni di un padre separato che le inventa tutte pur di apparire vip agli occhi del figlioletto. In questo cine-esperimento sotto l'ombrellone non mancano però le partecipazioni straordinarie, su tutte quella del grande Gigi Proietti che nell'episodio finale offre un siparietto indimenticabile che risolleva le sorti di quella che sarebbe stata un'altra inutile e sguaiata commedia delle vacanze.

Scritto e girato in soli sette mesi, nonostante le tante location e i tanti attori coinvolti, arriva dunque Un'estate al mare (distribuito da Medusa in ben 700 sale da venerdì 27 giugno), l'affollatissimo cine-panettone estivo scritto Carlo ed Enrico Vanzina (ma diretto solo da Carlo) presentato a Roma dal numeroso cast giunto in conferenza stampa quasi al completo. Una commedia che tocca le più belle località di villeggiatura d'Italia e che pullula di citazioni e riferimenti alla grande commedia all'italiana di indimenticati maestri quali Dino Risi e Luigi Comencini. Un vero e proprio esperimento distributivo dei coraggiosi fratelli della risata che è sotto gli occhi attenti di tutti, produttori, sceneggiatori e addetti ai lavori che al grido di "armiamoci e partite!" tifano per i Vanzina con un occhio clinico e molto interessato al risultato dell'operazione.

Durante la conferenza di inizio riprese si parlò di Dino Risi e del fatto che questo film era stato scritto e pensato in omaggio alla sua filmografia. Qual è il vostro pensiero a pochi giorni dalla sua scomparsa?

Carlo Vanzina: La nostra all'epoca era stata una battuta, questo per noi è un tasto molto doloroso visto che lo abbiamo sempre considerato quasi un secondo padre oltre che un maestro. Il nostro voleva essere un omaggio ai suoi film 'balneari' (Il sorpasso, L'ombrellone) ma volevamo rispolverare la leggerezza delle sue storie e imitare il suo straordinario tocco di malinconico cinismo.

Dire che il vostro film è una dedica a Dino Risi sarebbe troppo?

Enrico Vanzina: Glielo dedichiamo in silenzio, in cuor nostro, senza sensazionalismi e presunzione di fare confronti. E poi queste cose non gli piacevano.

Quali analogie tra l'estate raccontata da voi e quelle raccontate dal grande maestro Risi?

Carlo Vanzina: Sarà un'estate di attesa, molto meno edonistica del solito per gli italiani. Niente villaggi vacanze. Si avverte un clima di recessione palpabile, erano decenni che non si respirava un'aria simile. Sarà un'estate con pochi soldi, da trascorrere in città (la sua più che altro è una speranza, ndr.) con un occhio al risparmio. I nostri connazionali hanno capito che il futuro del Paese è nelle loro mani ed è tempo di rimboccarsi le maniche, abbiamo tutti preso coscienza delle nostre responsabilità in problemi come la sicurezza, i rifiuti e le pensioni.

A quali capisaldi della commedia vi siete ispirati?

Enrico Vanzina: Beh penso a film come Il giovedì di Risi, a L'ascensore (uno dei tre episodi del film, 'Quelle strane occasioni') diretto da Comencini, dai film di Nanni Loy a quelli con il grande Alberto Sordi.

Da Proietti a Salvi passando per Brignano e Nancy Brilli: l'accento romano domina prepotentemente la scena. Non avete paura di essere snobbati al nord?

Enrico Vanzina: Questo tipo di storie e di gag servono anche per analizzare la società di oggi, la gente semplice, senza trascurare la tenerezza e la drammaticità. Per me infatti l'episodio più bello e ricco di significato è quello che vede protagonista Enzo Salvi, un uomo greve e senza dignità ma di grande impatto emotivo.

Gigi Proietti: Ogni dialetto ha la sua particolarità e si presta alla commedia in modo diverso. Ognuno è bello e musicale a modo suo e la volgarità è un fatto molto soggettivo: prendiamo la parola 'cu..', un tempo era volgarissima se non vezzeggiata a culetto e riferita ai bambini. Oggi la si usa correntemente nei film e nel linguaggio quotidiano.

Signor Proietti, le è mai capitato di dimenticare qualche battuta in teatro come le succede nel film?

Gigi Proietti: Certo, un paio di volte mi sono trovato davvero in difficoltà. Quando ti succede a teatro sono guai, ancor di più in un recital in cui non c'è il suggeritore. Ci sono le classiche risate riempitive, che fanno sempre comodo per tappare buchi di memoria e perdere un po' di tempo sperando che torni.

Un film per chi ha amato la commedia all'italiana ma anche per i giovanissimi...

Enrico Vanzina: Certo, abbiamo pensato a tutti. L'episodio di Ceccherini che cerca lo scoop di calcio mercato a Forte dei Marmi è pensato apposta per i giovani che frequentano i multiplex mentre quello di Ezio Greggio farà divertire anche i più piccoli.

Che risposta vi aspettate dal pubblico estivo?

Enrico Vanzina: Insieme a Medusa abbiamo scommesso sulla riuscita di questo nuovo cine-prototipo estivo. Lo faremo uscire in sala per la prima volta a fine giugno proprio nel periodo in cui in Italia i cinema di solito chiudono i battenti. Possiamo vincere la scommessa, ne sono sicuro.

Carlo Vanzina: Guardate la sfida Italia-Spagna: c'hanno battuti sul PIL, ora anche sul calcio, sul cinema a livello di qualità e incassi estivi ci battono da un pezzo. Quest'anno proviamo a dar loro filo da torcere!

Vi sentite un po' gli occhi addosso dell'intero sistema cinema italiano?

Carlo Vanzina: Non è una questione di sensazioni ma un dato di fatto. L'altro giorno Veronesi mi ha confessato che staranno tutti con attenzione alla finestra a vedere che succede, che fanno tutti il tifo per noi, riconoscendoci un coraggio da leoni che nessuno di loro ha mai avuto. Speriamo venga ricompensato, incrociamo le dita!