Recensione Paranormal Xperience 3D (2011)

Paranormal Xperience 3D ha l'ambizione di combinare effettacci, squartamenti e sangue a volontà con una drammaturgia ben precisa che si svela man mano che il film prosegue la sua corsa.

Slasher in salsa spagnola

Dopo essere divenuto un punto di riferimento nel gothic thriller moderno e aver svecchiato il concetto carpenteriano di 'orrore in soggettiva', il cinema spagnolo ci riprova andando all'assalto di un sottogenere classico come lo slasher. Il giovane Sergi Vizcaino aderisce alla sua maniera alle regole del gioco dirigendo un pauroso giocattolone in 3D indirizzato esplicitamente a un pubblico giovane e di bocca buona. Paranormal Xperience 3D ha l'ambizione di combinare effettacci, squartamenti e sangue a volontà con una drammaturgia ben precisa che si svela man mano che il film prosegue la sua corsa. Il gancio a cui lo spettatore si appiglia per entrare nella storia è contenuto in un incipit claustrofobico e disturbante che turberà non poco gli emofobici e che coinvolge i protagonisti del film, un gruppo di studenti di medicina impegnati in un esperimento psicologico condotto dal loro eccentrico professore. L'intro rappresenta il punto più alto della pellicola, spiazza il pubblico e ci mostra qualcosa di differente, soprattutto nel tono, da ciò che vedremo in seguito. Entrare nel dettaglio rovinerebbe la sorpresa perciò rimandiamo il contenuto della scena alla visione in sala. Per ora ci basti sapere che la ragione per cui quest'incipit è così essenziale è la sua programmaticità. Qui sono contenute le regole della visione di Paranormal Xperience 3D. Basta saper andare oltre le apparenze. D'altronde proprio Carpenter, in Halloween - La Notte delle Streghe, ci aveva fornito un esempio purissimo di questa tecnica, poi digerita e riproposta dal citazionista Scream.


Il corpus centrale del film di Vizcaino è meno sconvolgente del suo mirabolante inizio e si inserisce nel canone della tradizione slasher, pur evitando le soluzioni più becere. I topoi del gruppo di amici in esplorazione di un luogo maledetto - in questo caso la cittadina mineraria di Whisper, la cui popolazione è stata sterminata da un serial killer noto come Dottor Matarga, rinchiuso dai sopravvissuti in una miniera di sale dove è morto lentamente - e delle dinamiche interne che animano le relazioni tra i cinque esploratori si aggungono alla presenza di belle ragazze in top e shorts (l'abbigliamento ideale per dare la caccia al fantasma di un serial killer in una miniera di sale!), a quella del bulletto del gruppo, che sarà anche il primo a tirare le cuoia, e a tanti altri elementi che dimostrano come Vizcaino abbia ben presente la lezione dei predecessori. Ad emergere nel team di cinque amici sono le due protagoniste della storia: Angela, studentessa di psichiatria dall'animo tormentato, e l'eterea sorella Diana, proprietaria del furgone che condurrà il gruppo a Whisper. Tra una sparizione e uno squartamento, il film corre rapido verso il finale e l'attenzione alla dimensione truculenta tout court impedisce che il regista esplori nel dettaglio le diverse personalità in campo. In fin dei conti i cinque amici, con l'eccezione forse di Angela e Diana, risultano per lo più caricature stereotipate con una mera funzione accessoria e anche il rimosso delle due sorelle, che riemerge proprio a Whisper, è strumentale alle necessità orrorifiche vere e proprie.

Paranormal Xperience 3D si inserisce nel canone come prodotto medio, senza riservare nessuna emozione particolarmente intensa. Tra l'altro le risate strappate da alcune scene lievemente camp (l'alternanza orrore/ironia è un'altra costante dello slasher) stemperano la tensione in più di un'occasione, eppure il film ha i suoi elementi di forza. In primis il 3D. Niente di eccezionale se lo si paragona a opere strabilianti come Avatar o Hugo Cabret, ma considerato che è il primo horror stereoscopico spagnolo, lo sforzo per andare a ricercare la profondità in una location suggestiva come quella in cui è ambientata la storia piuttosto che limitarsi agli effetti proiettivi è encomiabile. Inoltre Vizcaino trasforma un handicap (la mancanza di luce causata dal 3D) in un punto di forza ambientando la maggior parte delle scene nell'assolato e desolante villaggio minerario, riallacciandosi così a un altro celebre pilastro della tradizione, l'horror diurno The Wicker Man. Infine il villain del film, il minaccioso Dottor Matarga, ha un impatto visivo sufficientemente scabroso da fargli guadagnare un angolino vicino a Freddy, Jason e agli altri mostri immortali. Se anche la sua maschera da sgangherato fantasma dell'opera verrà ricordata con un brivido, solo il tempo ce lo potrà dire.

Movieplayer.it

3.0/5