Sergio Basso presenta il mistero degli Amori elementari

Dopo anni dedicati al documentario d'autore, il regista fa il suo esordio nel lungometraggio con una commedia 'romantica' in cui i ragazzi danno lezione al mondo degli adulti. Ecco il resoconto dell'incontro con la stampa per la presentazione del film.

Chi lo dice che una storia d'amore non è tale se non è raccontata con sofferenza e difficoltà? E' possibile, invece, che per una volta il grande schermo ci proponga un intreccio sentimentale dove la difficoltà, anche se immancabile, è coniugata con la spontaneità e la sorpresa di chi si trova a gestire la problematica per la prima volta. Così, in barba a tutti i drammi strazia cuore, dal 20 febbraio Academy 2 porta sul grande schermo Amori Elementari, una commedia prodotta dal Centro Sperimentale di Cinematografia dove lo sport e i primi innamoramenti si fondono come una cosa sola. Al centro dell'esordio di Sergio Basso nel lungometraggio, fino ad ora dedito al racconto documentaristico come Giallo a Milano, ci sono sei ragazzini all'ultimo anno delle elementari, le nevi delle Dolomiti, un viaggio a Mosca e la voglia di vincere sulla pista di pattinaggio come nell'amore. Un intreccio costruito sulla carta dalle sceneggiatrici Marianna Cappi e Marina Polla de Luca, ma ispirata direttamente da una generazione in crescita ancora a metà strada tra il mondo infantile e le complicanze dell'adolescenza. A parlarci di questo sono proprio il regista e il giovanissimo cast formato da Andrea Pittorino, Laura Gaia Piacentile, Rachele Cremona, Maxim Bychkov, Bonny Mappilamattel, Anja Potebnya e i più adulti, forse, Cristiana Capotondi e Andrey Chernyshov.

L'amore a portata di bambino

Nonostante in passato il cinema italiano abbia mostrato una certa propensione a lavorare con i protagonisti più giovani, raramente dei registi hanno posizionato la macchina da presa alla loro altezza per lasciarli liberi di raccontare una storia che li rappresentasse e che condizionasse, in qualche modo, anche il mondo degli adulti. Un desiderio che, invece ha mosso il regista Sergio Basso e gli sceneggiatori Marianna Cappi e Marina Polla de Luca. "In particolare avevamo voglia di mettere in evidenza i segni dell'amore - racconta Basso - le prime avvisaglie si avvertono proprio alle elementari e questo è un ricordo che ci accomuna tutti. La scrittura ci è costata due anni cui si è aggiunto un lavoro intenso all'interno della classi. Volevamo che i ragazzi sentissero le battute come se fossero loro. I bambini non sono soliti dare voce ai sentimenti ma li esplicano con l'azione. Per questo motivo abbiamo cercato di osservare la capacita che hanno di vivere e mostrare le emozioni provate per la prima volta. Credo che la città degli adulti dovrebbe provare a sintonizzarsi nuovamente sulle loro frequenze sentimentali. Otterremmo solo dei risultati positivi." Impressionato dal lavoro svolto fuori e dentro il set in questa direzione è anche il russo Andrey Chernyshov, protagonista accanto a Cristiana Capotondi. " Si dice sempre che lavorare con i bambini sia una delle cose più difficili, ma sono rimasto veramente sorpreso da quello che Sergio è riuscito a fare con loro portando sullo schermo una sua personale visione." Dirigere il primo batticuore
Ma quanto è difficile imbrigliare delle creature così spontanee e fuori da qualsiasi schema cinematografico? "Mettere insieme una squadra di attori di questa età e come organizzare un team di super eroi con delle qualità nascoste - dichiara Basso - neanche loro sono consapevoli delle capacità che custodiscono e le scoprono giorno dopo giorno dal rapporto diretto con i coetanei. Per questo motivo abbiamo pensato di organizzare dei veri e propri workshop teatrali, considerando che alcuni erano alla prima esperienza e non potevamo dare per scontata la capacità di orientarsi all'interno della storia e delle riprese. In questo modo sono riusciti ad allenarsi a tutto l'arco narrativo arrivando sul set carichi di energia. Uno dei momenti più esilaranti? Sicuramente la scena del primo e unico bacio tra Rachele Cremona e Andrea Pittorino. Tutti e due evidentemente inesperti, sbagliavano sempre mira. Abbiamo dovuto fare quattordici ciak e prove tecniche di bacio."

Una fata turchina sui pattini

Particolarmente attratta dalla sperimentazione e dall'entusiasmo che accompagnano sempre la nascita di un'opera prima, in questo caso la Capotondi veste i panni di una maestra di pattinaggio, una creatura ariosa e leggera, dotata ancora di una visione infantile della vita. "La mia intenzione era quella di portare sullo schermo una sorta di moderna fata turchina che i bambini utilizzano per raggiungere i loro scopi, come la partecipazione ad un torneo internazionale in Russia e il viaggio verso un amore virtuale. Inoltre, visto che nella sua vita privata non è riuscita a tenere unito un amore, cerca di rimediare salvando in extremis il matrimonio dell'amico Ivan, maestro di hockey sul ghiaccio. Forse nella mia mente ho costruito il personaggio di Sara in modo troppo infantile ma la convivenza con i bambini ti avvicina ad una spontaneità che il mondo adulto spesso elimina." _ Piccoli attori crescono
E parlando dei veri protagonisti di questa avventura sentimentale sul ghiaccio, non poteva mancare una carrellata sulle loro speranze future e su questa esperienza cinematografica che li ha traghettati nella famosa età a cavallo, quella dove il cuore comincia a battere più forte e la vita si complica. A rappresentare simbolicamente gli attori alle prime armi Rachele Cremona, Laura Gaia Piacentile, e Bonny Mappilamattel sono i più esperti Andrea Pittorino e Anja Potebnya che, come il "collega" Maxim Bychkov, arriva direttamente dalla Russia.
"Con Tobia, il mio personaggio, ho in comune l'amore per lo sport, anche se io preferisco di gran lunga il calcio all'Hockey, la lealtà verso gli amici e la tenacia quando mi innamoro. E poi mi piace baciare". A questo piccolo uomo che ha debuttato in televisione a soli quattro anno in Un ciclone in famiglia, risponde Anja dai lunghi capelli rossi, considerata una vera e propria star nel suo paese. "Credo di condividere molto con Katerina. Come lei sono una persona sensibile e prendo a cuore le cose. Inoltre cerco sempre di avere un rapporto cordiale con le persone che mi circondano. Posso essere allegra ma allo stesso tempo molto seria. Dipende dalle situazioni che sto affrontando." _