Recensione Scialla! (Stai sereno) (2011)

A distinguersi per originalità, in Scialla, non sono tanto temi e intreccio quanto la caratterizzazione dei personaggi principali affidata all'esordiente Filippo Scicchitano, un ragazzone romano spigliato e sorridente qui alla sua prima esperienza recitativa, e all'esperto Fabrizio Bentivoglio.

Lezioni di paternità

Dopo aver firmato tutte le commedie di Paolo Virzì, il toscano Francesco Bruni passa a sua volta dietro la macchina da presa regalandoci un'opera prima fresca, sorprendente e fuori dal comune. A distinguersi per originalità, in Scialla, non sono tanto temi e intreccio quanto la caratterizzazione dei personaggi principali affidata all'esordiente Filippo Scicchitano, un ragazzone romano spigliato e sorridente qui alla sua prima esperienza recitativa, e all'esperto Fabrizio Bentivoglio. Quest'ultimo arricchisce la propria carriera di un ruolo irresistibile donatogli da Bruni. Capello ribelle e faccia stropicciata, l'attore milanese sfoggia un pesante accento veneto calandosi nei panni di un ex professore di letteratura sfiduciato e deluso dalla vita che campa dando svogliate ripetizioni e facendo il ghostwriter per personaggi più o meno celebri desiderosi di pubblicare la propria autobiografia. All'improvviso l'uomo scopre di avere un figlio quindicenne di cui non conosceva l'esistenza che si trasferirà a casa sua sconvolgendo il suo pigro e solitario tran tran.


Francesco Bruni, a sua volta padre di due adolescenti, parte da un terreno ben noto costruendo una pellicola vivace e movimentata incentrata sulla paternità, sulle gioie e sulle responsabilità che l'arrivo di un figlio comporta. Luca è un ragazzo di buon cuore, tanto spiritoso e ammirato dagli amici quanto dissennato nei comportamenti. L'esordiente Scicchitano risulta molto più convincente come studente svogliato e caciarone o simpatico street boy che nella fase centrale del film, quella in cui "matura" attraverso una serie di esperienze che lo portano a comprendere gli errori commessi. Il rapporto tra il suo personaggio e quello del genitore piombatogli addosso dal cielo oscilla tra divertita complicità e commosso affetto. Pochi i momenti di crisi vera e propria, quelli che portano avanti lo sviluppo degli eventi facendo evolvere le relazioni tra i personaggi. Se vogliamo trovare un difetto nella scrittura di Bruni è proprio questa facilità che da un lato favorisce la rapidità e la godibilità della pellicola, dall'altro glissa sulle questioni topiche risolvendo gli scontri tra padre e figlio e i guai in cui si caccia l'impulsivo ragazzo nella maniera più rapida e indolore. D'altronde Bruni pone a titolo della sua opera una vera e propria dichiarazione d'intenti: Scialla è un termine che in gergo giovanilistico è l'equivalente di "rilassati", "stai sereno". Più chiaro di così...

Abbozzato e macchiettistico anche il sottobosco criminale che Luca frequenta di sfuggita. La sua scelta di non fumare né assumere droghe stride un po' con la frequentazione di un pusher che lo ha agganciato nella palestra di boxe in cui si allena per iniziarlo al giro del piccolo spaccio. Nella rappresentazione dell'ambiente scolastico non manca, invece, qualche critica sferzante rivolta al sistema educativo e al comportamento lassista di molti genitori incapaci di fornire i modelli di comportamento necessari. L'intento didattico-moralistico occupa comunque uno spazio ridotto visto che a farla da padrone è la dimensione comica. In tal senso, oltre ai buffi siparietti tra padre e figlio che animano il film, a fornire materiale gustoso sono due personaggi secondari particolarmente riusciti affidati all'ottimo Vinicio Marchioni e a Barbora Bobulova. Quest'ultima si trova a interpretare una procace ex pornostar che ha fatto fortuna abbandonando la professione in cambio di una vita agiata e rispettabile. La donna affida a Bentivoglio il compito di scrivere la sua biografia, divenendo a sua volta sua confidente. Al brillante Marchioni tocca l'esilarante ruolo del Poeta, spacciatore amante dell'arte e della cultura che compare di rado, ma ruba immediatamente la scena ai colleghi. Suo il compito di concludere il film in un divertente siparietto che anima i titoli di coda. Da non perdere.

Movieplayer.it

3.0/5