Recensione Noi siamo infinito (2012)

Il film è pervaso da un'irresistibile sincerità e da una nostalgia dolceamara che restituirà a molti i brividi, lo strazio, le scoperte, il fervore degli anni più intensi e terribili che a un essere umano tocchi affrontare, lasciarsi alle spalle e poi rimpiangere tutta la vita.

Forever Young

Siamo nei primissimi anni '90 e come molti ragazzi - quasi tutti, diciamolo - Charlie si prepara ad affrontare il primo giorno del liceo come un agnello che va all'ara sacrificale. Come molti ragazzi - quasi tutti - ha già alle spalle sofferenze e traumi, alcuni dei quali rimossi o sopiti, che lo rendono fragile, timido, dolorosamente inadeguato. Ad alleviare la sua ansia costante e la tortura delle beffe e degli insulti c'è il suo amore per la letteratura, e un insegnante che percepisce sia il suo talento che il suo disagio. Ma le cose prendono una piega diversa quando Charlie conosce Patrick, un ragazzo all'ultimo anno che reagisce con humour e gioia di vivere all'emarginazione cui lo costringe la sua omosessualità, e la sua bellissima sorellastra Sam, che invece deve l'appartenenza al novero dei "misfits" a una reputazione da ragazza facile. Entrambi aiuteranno Charlie a indagare sé stesso e a affrontare il suo passato per poter così celebrare con loro la magia ineffabile dell'adolescenza.


A Stephen Chbosky, già autore del bestseller semiautobiografico The Perks of Being a Wallflower da cui è tratto questo Noi siamo infinito, la Summit Entertainment affida sia lo script che la regia di un adattamento abbastanza atteso da propiziarsi un cast di alto profilo che include la diva ventenne Emma Watson, i giovani talenti Logan Lerman e Ezra Miller, le TV star Kate Walsh e Dylan McDermott e il comedian Paul Rudd in un ruolo per lui decisamente inedito. Certo, come Charlie, l'abilità registica di Chbosky è promettente, ma manca un po' di esperienza; la volontà di includere quanto più possibile del romanzo nella pellicola si traduce in qualche passaggio un po' precipitoso, e in qualche episodio un po' stonato; ma nel complesso la scommessa è decisamente vinta, perché, pur soffrendo di qualche difetto di forma, il film è pervaso da un'irresistibile sincerità e da una nostalgia dolceamara che restituirà a molti - quasi tutti, diciamolo - i brividi, lo strazio, le scoperte, il fervore degli anni più intensi e terribili che a un essere umano tocchi affrontare, lasciarsi alle spalle e poi rimpiangere tutta la vita.

Perché sui banchi di scuola, più che la grammatica, le lingue straniere, la matematica e la biologia, s'impara a vivere, e si affrontano esami che a volte, è triste cronaca quotidiana, i giovanissimi non sono in grado di superare. Parla anche di questo, Noi siamo infinito, di suicidio adolescenziale, come parla di droghe, di sesso, e di abusi sui bambini; ma parla soprattutto dell'intimità senza eguali che caratterizza l'amicizia a quell'età in cui non conta altro che la voglia di stare insieme, e lo fa con una credibilità che assai di rado caratterizza i teen movies che riempiono le sale. La devozione e l'impegno profusi da Chbosky nella sua opera si riflettono nelle performance, da quella della soave Miss Watson a quella del versatile Logan Lerman, e soprattutto in quella dell'accattivante e carismatico, attraente e fragile Ezra Miller. Con amici così, chi non vorrebbe tornare giovane?

Movieplayer.it

3.0/5