Recensione Le grand soir (2012)

Un film in cui si ride di gusto in diverse occasioni grazie ai due scatenati protagonisti Albert Dupontel e Benoit Poelvoorde e la loro strampalata e liberatoria "rivoluzione anarchica".

(Punk's) Not Dead

Pierre è un commesso di un negozio di materassi di un grosso centro commerciale; il fratello si fa chiamare invece Not e si autodefinisce il più vecchio punk (con cane) di tutta Europa. Normalmente i due si ignorano e rimangono ben distanti l'uno dall'altro, ma dopo essersi incontrati per il compleanno della madre, nel ristorante La pataterie che entrambi i genitori gestiscono nello stesso centro commerciale di Pierre, Not decide di rimanere in zona e comincia a vivacchiare nel grosso parcheggio infastidendo i clienti, chiedendo l'elemosina, provocando la security. L'eccessiva vicinanza del fratello e del suo cattivo esempio, finiscono per far perdere completamente la testa a Pierre che ha sempre più difficoltà sia sul lavoro che a casa. Ed è così che i due fratelli si trovano insieme a vagare senza stimoli e senza speranze.

Le grand soir è la nuova surreale commedia del duo Benoît Delépine e Gustave de Kervern, già autori dei più riusciti Louise & Michel e Mammuth, un film in cui si ride di gusto in diverse occasioni grazie ai due scatenati protagonisti Albert Dupontel e Benoit Poelvoorde che si devono essere divertiti e tanto a portare su schermo la strampalata e liberatoria "rivoluzione anarchica" di questi personaggi che vorrebbero essere punk ma che risultano talmente innocui da non riuscire ad attirare l'attenzione di nessuno, nemmeno della polizia.
Dopo l'impatto e la sorpresa iniziale però, la sceneggiatura comincia un po' a soffrire la scarsa sostanza, visto che a parte una critica (peraltro chiara fin dalle prime scene) abbastanza superficiale al consumismo, non sembra avere molto da offrire, ma anzi risentire dell'assenza di un climax degno delle premesse. Nonostante anche un simpatico cameo di Gerard Depardieu, i pochi personaggi secondari non riescono mai ad incidere ed è così che i due attori si trovano lasciati soli a reggere l'intero film con trovate che diventano, col passare dei minuti, sempre meno efficaci. Resta comunque una pellicola che merita di essere vista da chiunque voglia farsi qualche sana risata, ma che con un maggiore equilibrio e qualche idea avrebbe potuto essere anche un buon film. Peccato.

Movieplayer.it

3.0/5