Kevin Spacey e Jeremy Irons a Berlino con Margin Call

Il cast all star di Margin Call accompagna l'esordiente J.C. Chandor, regista del'incisivo thriller finanziario in concorso alla Berlinale. Insieme a Spacey e Irons sono presenti al festival anche l'interprete e produttore Zachary Quinto e il talentuoso Paul Bettany.

Applausi in sala per il frenetico Margin Call, full immersion nella degenerazione della new economy che fornisce uno spaccato delle cause che hanno condotto alla crisi economica mondiale. Il microcosmo di un'azienda newyorkese capitanata dall'ottuso magnate Jeremy Irons racchiude tutti i mali del sistema finanziario mondiale. Sarà stato l'appeal del progetto a convincere una sfilza di star a recitare in una pellicola indipendente diretta da uno sconosciuto esordiente. Kevin Spacey, Zachary Quinto, Jeremy Irons e Paul Bettany sono presenti a Berlino, insieme al regista J.C. Chandor, per presentare l'anteprima internazionale del film che inaugura il concorso berlinese.

Zachary, oltre a recitare hai partecipato a Margin Call in veste di produttore. Come mai hai deciso di produrre questo progetto?

Zachary Quinto: Molti anni fa ho aperto una casa di produzione con un amico. Il progetto di Margin Call si è sviluppato in modo organico. Un nostro amico, anch'egli produttore, ci ha presentato J.C., abbiamo letto il suo script e ci è piaciuto. E' vitale, intelligente e fotografa molto bene la situazione economica attuale. Da cosa nasce cosa ed ecco il film che sono molto orgoglioso di presentare qui a Berlino insieme a questo straordinario cast.

Kevin, cosa ci puoi dire della scena che il tuo personaggio condivide col suo cane?

Kevin Spacey: La scena col cane per me è molto importante perché in parte è metaforica. Umanizza il mio personaggio. Spesso, quando leggiamo le notizie economiche sui quotridiani, ci sembrano mostruose, ma dietro quel mondo vi sono persone normali che hanno un lavoro normale e conducono un'esistenza normale. La sceneggiatura mi ha aiutato a portare sullo schermo una di queste persone.

J.C., tu hai scritto una sceneggiatura molto aspra. Questo è un film sulla lealtà, sull'assenza di scrupoli. La rapacità e il desiderio di denaro, in questo mondo, sono l'unica soluzione?

J.C. Chandor: Io sono un artista perciò mi sono confrontato col sistema economico guardandolo dall'esterno. Il nostro paese, in questo momento, sta agendo con rapacità ponendo il denaro al di sopra di tutto. La voracità delle banche e la risposta alla crisi sono queste e hanno portato a a conseguenze catastrofiche. Molti dei personaggi del mio film hanno degli scrupoli, hanno una loro moralità, ma sono costretti ad agire nel modo in cui agiscono perché fanno parte di un sistema governato da regole ben precise.

I personaggi sono descritti in modo estremamente individualistico. Come li avete recepiti e come avete preparato la vostra interpretazione?

Paul Bettany: In questo mondo ruota attorno al denaro e io personalmente ho trovato questo film un viaggio estramente interessante.

Jeremy Irons: Tutto il sistema bancario è completamente immorale. Dobbiamo preoccuparci del fatto che le persone vengono private delle proprie case, dei propri beni, dei propri sogni. Le risorse dovrebbero essere distribuite in modo equo. Ogni individuo dovrebbe possedere una casa, un lavoro. Ciò di cui abbiamo bisogno è una moralità superiore che regoli le scelte economiche dei governi. Quando sono arrivato sul set la prima volta mi sono guardato intorno. Soffrivo a causa dle jet lag, non sapevo ancora a memoria la mia parte e sono entrato in questo piano di un grattacielo di New York completamente asettico, pronto per le riprese. Poi l'entusiasmo di J.C. e di Kevin Spacey mi hanno contagiato e sono entrato nella parte.

Cosa vi ha spinto a partecipare al film?

Kevin Spacey: Questo è un film indipendente e il suo limite principale è che necessita di molto denaro per avere un'adeguata distribuzione. Non ho niente contro i blockbuster o i franchise, ma mi stanno molto a cuore i piccoli film che raccontano storie che necessitano di essere narrate.

Jeremy Irons: Anche il cinema ha bisogno di una sua moralità. Non può essere solo un'industria volta ad accumulare denaro.

Margin Call parla della morte del capitalismo? In fase di scrittura vi siete ispirati alle teorie di Marx?

J.C. Chandor: Io non sono Marx e non posso rispondere per lui (ride, n.d.r.). Questo non è un film sulla morte del capitalismo, ma è un film che fotografa la situazione attuale del capitalismo. Vi sono migliaia di persone che vivono la stessa situazione dei personaggi del mio film un po' ovunque. I miei attori hanno incontrato alcune di queste persone licenziate dai tagliatori di teste. La mia speranza è che il mio film ricalibri la situazione ricordando la loro esistenza.

Kevin, in questa pellicola interpreti il buono, il dirigente dotato di moralità.

Kevin Spacey: Ho adorato questo ruolo perché ho avuto l'opportunità di fare un lavoro di interiorizzazione. Quando ho interpretato Americani ero il cattivo, mentre Jack Lemmon era il personaggio positivo. Stavolta i ruoli si sono invertiti.

Siete informati della situazione attuale di Jafar Panahi, membro della giuria di Berlino, e della sua condanna? Potete rilasciare un commento al riguardo?

Kevin Spacey: In tutto il mondo vediamo persone che lottano per rivendicare il proprio dirtto alla libertà d'espressione. Oggi vediamo cosa sta accadendo in Iran e in Egitto. L'Occidente non può fare altro che supportare questa lotta come può e dar voce a queste situazioni perché è una vergogna da condannare.