Biografilm, giorno 7: Passione, integrazione, contraddizioni

Uno tra i più virtuosi cuochi giapponesi e un maestro della fotografia sono due dei personaggi a cui Bologna rende oggi omaggio, senza dimenticare le storie della difficile quotidianità che implica l'essere un migrante. In serata, è la verve dissacrante di Sacha Baron Cohen ad animare il pubblico.

La giornata inizia con un grande classico della cinematografia: Il paziente inglese di Anthony Minghella, presentato nell'ambito della retrospettiva dedicata a Paul e Saul Zaentz, e prosegue con 11 metri di Francesco del Grosso, che commemora Agostino di Bartolomei, storico capitano romanista morto suicida nel 1994, tramite i ricordi di chi gli era vicino, tanto umanamente quanto professionalmente. Il lavoro di Sara Terry, Fambul Tok, prende il nome dai racconti che gli abitanti della Sierra Leone si tramandano di generazione in generazione, intorno al fuoco: lo stesso nome ha ispirato un'organizzazione che si dedica al ripristino della normalità nel Paese dopo la Guerra dei Diamanti, il cui operato la regista segue giorno dopo giorno, nella sua difficile quotidianità. L'episodio conclusivo dell'indagine di Werner Herzog nell'universo della morte è Death Row Portrait of Linda Carty, unica donna della serie, colpevole dell'omicidio di una madre e del rapimento di suo figlio. Ancora una volta il regista tedesco affronta con onestà e contegno una vicenda difficilissima e spietata.

Secondo appuntamento con i produttori Zaentz è Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman, mentre la storia di Vincenzo Rabito, analfabeta che, già anziano, fu in grado di imparare a comunicare con la parola scritta come nessun altro, è protagonista di Rabito, Vincenzo di Daniele Fabrizi. In serata, per chi lo avesse mancato nei giorni scorsi sarà possibile tracciare una parabola della storia di uno degli alimenti più in voga del momento con Sushi: The Global Catch di Mark Hall. Ancora il pesce crudo è protagonista di Jiro Dreams of Sushi di David Gelb, che segue da vicino uno dei più famosi chef giapponesi, testimoniando la sua dedizione al proprio lavoro e il suo ferreo rifiuto di appendere i coltelli al chiodo.
Shannah Laumeister con il suo Bert Stern: Original Madman, indaga la figura di uno degli uomini più invidiati e influenti della storia della comunicazione, ovvero colui che ha immortalato per l'ultima volta Marilyn Monroe, e che ha creato l'immagine di Lolita, nel suo tentativo di non rimanere mai uguale a se stesso.
Due sono i momenti dedicati al cinema di Andrea Segre nella serata bolognese: quello con Marghera Canale Nord, storia della difficile lotta per la sopravvivenza di un gruppo di immigrati nordafricani, e quello con Il sangue verde, dedicato ai lavoratori agricoli protagonisti della protesta di Rosarno di due estati fa.
Vegas: Based on a True Story di Amir Naderi è un lacerante affresco della società contemporanea, in cui tutta l'ipocrisia delle istituzioni familiari quanto affettive emerge di fronte alla prospettiva di una formidabile e fortunosa ascesa economica. Chiara Vigo, Maestro di Bisso si racconta è un'occasione per riscoprire l'importanza della tradizione orale, della saggezza che viene dal rispetto millenario per la cultura. Ultimo appuntamento della serata, nonché il più atteso, è quello con Il dittatore di Larry Charles, in cui ancora una volta Sacha Baron Cohen mette in campo tutta la propria irriverente ironia.