Battleship: Pablo Helman e le creature dello spazio

Il supervisore degli effetti speciali della produzione ci racconta quali sono state le difficoltà affrontate per creare gli strabilianti combattimenti tra le navi di Battleship e quelle degli alieni che invadono la Terra.

I Regents sono sbarcati sulla Terra e hanno tutte le intenzioni di conquistare il nostro pianeta per appropriarsi di una fonte energetica che si nasconde nelle profondità dell'oceano. Dopo un improvviso attacco a sorpresa che avviene via mare, gli alieni continuano a infierire sui terrestri anche sulla terraferma e nei cieli, ma per fortuna la marina degli Stati Uniti ha deciso che è arrivato il momento di mettere un freno alla distruzione che i Regents stanno operando sul nostro pianeta e grazie a un manipolo di coraggiosi, gli esseri umani passano al contrattacco. Questa è la trama di Battleship, nuovo film diretto da Peter Berg e interpretato da Liam Neeson, Alexander Skarsgard, Rihanna, Taylor Kitsch, John Bell, Hamish Linklater e Peter MacNicol. La trama della pellicola si ispira al famoso gioco da tavolo "Battaglia Navale" della compagnia Hasbro e segue da vicino le gesta di due fratelli, il giovane Alex Hopper (Kitsch), dal carattere indomito, esperto marinaio ma poco avezzo alle politiche militari e il maggiore Stone Hopper (Skarsgard), classico marinaio in carriera dai nervi d'acciaio e con la propensione a seguire il protocollo. Neeson recita nel ruolo dell'ammiraglio Shane, Rihanna in quello di una volitiva specialista addetta agli armamenti mentre Linklater vestirà il camice di un geniale scienziato. Ma il cast di attori è solo una parte della fantastica avventura di Battleship che conta tra i suoi protagonisti la razza aliena dei Regents, creati digitalmente dalla Industrial Light & Magic. Il supervisore degli effetti speciali, Pablo Helman, che si è occupato di tutta la produzione ha risposto a una serie di domande riguardanti gli alieni presenti nel film e le incredibili scene di distruzione che possiamo ammirare durante lo scorrere dell'azione.

Già guardando i trailer la prima cosa che salta all'occhio è l'imponenza visiva del film, il grande uso di effetti speciali non solo nelle scene sull'acqua ma anche nelle sequenze metropolitane, nelle numerose esplosioni. Ci può raccontare dal suo punto di vista che tipo di sfide ha incontrato in questo progetto? Cosa lo ha reso diverso dai suoi precedenti lavori? Pablo Helman: Sono state la simulazione dell'acqua, del fuoco, la distruzione di oggetti come edifici o navi. Anche la registrazione delle creature perchè tutti gli extra terrestri sono creature digitali che sono state filmate con personaggi che erano nelle riprese ma sono state sostituite da creature digitali.

Quanto è durato in tutto il lavoro di post-produzione in Battleship? Quante persone ci hanno lavorato? Pablo Helman: Avevamo circa 250 persone e io mi occupo di questo progetto da due anni e il lavoro di posto produzione è durato 8/9 mesi.

Il film marino per eccellenza è Titanic, dove gli effetti speciali sono virtualmente invisibili e l'impressione dello spettatore è quella di stare sulla famosa nave. Quanto di Battleship è stato effettivamente girato sull'acqua e quanto invece è frutto delle vostre creazioni al computer? Avete tratto ispirazioni da altri film ambientati sull'acqua per le sequenze più complesse? Pablo Helman: Abbiamo effettuato riprese alle Hawaii per sette settimane e quindi abbiamo ripreso tutto quello che era possibile in acqua. Il problema è che la nostra nave più grande che si chiama Uss Missouri non è una nave che viaggia sull'acqua ma una nave-museo e quindi non si poteva tirare fuori dall'acqua e quasi tutte le riprese che la riguardano sono in digitale. Ci sono parti della nave che vengono distrutte e abbiamo dovuto cambiare la parte posteriore.

La spettacolarità delle astronavi e delle tecnologie aliene, non può non far pensare a Transformers, quali sono le differenze tra le due creazioni? La trascorsa esperienza dell'Industrial Light & Magic con la trilogia di Michael Bay vi ha agevolato in questo senso? Pablo Helman: Una firma speciale direi, quel che noi chiamiamo "signature", ovvero un'estetica che ha molto a che fare con il mond dei giovani, che vuole riprese brevi, con la macchina da presa che si muove in maniera efficace e molto rapida, la saturazione dei colori alta e quindi in questo senso sì, abbiamo ripreso l'estetica di Transformers, o meglio, quello che volevamo di essa.

Ormai la computer grafica non è più soltanto effetti visivi ma sconfina anche nella recitazione; le creazioni di Battleship interagiscono con gli attori anche da un punto di vista emotivo? Quanto gli attori si sono trovati a reagire a qualcosa che non è presente sul set ma soltanto in post-produzione? Pablo Helman: Direi che le sequenze a cui vi riferite sono quelle dei combattimenti, che si svolgono a distanza ravvicinata e quindi abbiamo dovuto mettere degli stunts che combattevano con gli attori e così li abbiamo potuti riprendere per poi sostituirli con attori digitali. Nessun attore ha mai dovuto recitare senza punti di riferimento.

Non è la prima volta che lavora ad un film con entità aliene. Cosa distingue quelle di Battleship dalle altre viste sul grande schermo e da quelle delle sue precedenti produzioni? Pablo Helman: credo che quelle di Battleship si basino un pò su di una personificazione scientifica nel senso che se diciamo che queste creature vengono da un pianeta che assomiglia al nostro allora le caratteristiche scientifiche saranno simili alle nostre. Le parti digitali che abbiamo fatto in quest'opera sono completamente nuove, nel film si vedono molti primissimi piani degli extraterrestri, e questa è una novità assoluta ed è fatta completamente in digitale per esempio vedrete che non si capisce se la lingua o le labbra sono digitali o se sono reali.

Il regista Peter Berg aveva idee molto precise su come sarebbero dovute apparire le creature del film o avete avuto libertà nell'immaginarle? Come è stata questa prima collaborazione con il regista? Pablo Helman: La collaborazione è stata molto buona, in realtà lui aveva un'idea molto precisa del film sin da quando abbiamo iniziato ma chiaramente è stato molto aperto e collaborativo nel senso che ci siamo seduti a parlare del copione e abbiamo parlato pagina per pagina di tutto quello che succedeva nel film, il mio lavoro inizia circa 10 settimane prima delle riprese. In queste settimane ci siamo seduti tutti e abbiamo letto il copione e analizzato le modalità per riprendere quello che dice il copione e in quel frangente il regista è stato molto aperto a qualsiasi tipo di idea.

Ci racconta un aneddoto in particolare che ha reso la lavorazione di Battleship diversa dagli altri progetti a cui ha lavorato? Pablo Helman: Peter Berg è completamente diverso da qualsiasi altro regista, viene dal mondo della recitazione, è stato un attore quindi ha un modo un pò diverso di rapportarsi al calendario, agli orari e quasi sempre tutto quello che programmavamo si cambiava perchè dipendeva da quello che il regista aveva pianificato per quel giorno. Essendo il regista un attore non segue un calendario e quindi le cose cambiano sempre e devi essere sempre pronto a cambiare le cose rapidamente e se non sei una persona che accetta facilmente i cambiamenti probabilmente non è il lavoro che fa per te.

Nella sua filmografia spiccano anche titoli estranei al genere sci-fi, come Master & Commander, Jarhead o Munich. In cosa differisce il lavoro quando si affrontano temi e situazioni più ancorate alla realtà? Pablo Helman: Sinceramente preferisco fare questo tipo di film che quelli di fantascienza, nonostante ami il genere sin da piccolo. Preferisco i film con contenuti "reali". Anche in Battleship ci sono cose completamente vere come ad esempio tutta la parte che abbiamo fatto in acqua... quella doveva essere tutta vera perchè altrimenti si sarebbe notata la differenza, e lo stesso vale per le navi. In altri film ci sono navi che la gente ritiene siano vere, ma in realtà non lo sono.