Roma 2010, giorno 7: il proibizionismo secondo Martin Scorsese

Il concorso ospita l'ultimo film italiano, il biblico Io sono con te di Guido Chiesa. Dal sacro al profano: ecco la Atlantic City degli anni '20 narrata da Martin Scorsese in Boardwalk Empire.

Tra star del rock che irrompono improvvisamente sul red carpet e proiezioni che saltano altrettanto repetinamente, anche questa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma sta per volgere al termine. Ieri una luminosa Julianne Moore ha ritirato il Marco Aurelio d'Oro alla carriera di fronte a una platea gremita all'inverosibile. Subito dopo il pubblico presente in sala si è goduto l'anteprima italiana del dramedy I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko dove la Moore interpreta una lesbica di mezza età in crisi con la compagna Annette Bening a causa della comparsa di un affascinante donatore di sperma. Nell'incontro con la stampa non è mancata un'attenta riflessione sul futuro della famiglia, sulla diffusione delle coppie omosessuali - realtà da tempo assodata negli Usa - e sull'omofobia dilagante. La rossa Julianne non ha risparmiato critiche all'infelice frase pronunciata dal capo del governo italiano sui gay bollando la frase come "idiota, imbarazzante e arcaica". Commento, questo, che si è guadagnato l'applauso più fragoroso della rassegna.

La giornata di oggi segna il ritorno sotto i riflettori del maestro Martin Scorsese. Dopo aver presenziato alla proiezione della copia restaurata de La dolce vita, il mitico Martin porta a Roma non una pellicola, ma il pilot di una serie TV nuova di zecca ideata dal creatore de I Soprano. Boardwalk Empire è un prodotto caratterizzato da un'attenta e sofisticata ricostruzione mescolata a un uso iperrealistico della violenza e a un montaggio degno del miglior Scorsese. E' annunciata la presenza nella capitale del bel Michael Pitt, star di The Dreamers - I sognatori, Last Days e Dawson's Creek, che in Boardwalk Empire interpreta un piccolo gangster legato a un giovanissimo Al Capone. Pitt non sarà l'unica star del piccolo schermo a far capolino al festival visto che la kermesse ospiterà Treat Williams, protagonista di Everwood e del musical cult Hair, qui interprete dell'italianissimo L'estate di Martino, fiaba nera a sfondo politico che sfiora pagine nere della nostra storia come la tragedia di Ustica e l'attentato alla stazione di Bologna del1980.

Il concorso vede l'arrivo del quarto e ultimo film italiano presente nella competizione ufficiale, Io sono con te di Guido Chiesa. Focus del film è la maternità di Maria di Nazareth, fanciulla che, prima di diventare la genitrice del Messia, è una madre come tante preoccupata di imparare ad allevare al meglio un figlio eccezionale. Il film, girato in Tunisia, è interpretato da un cast internazionale chiamato a recitare in arabo e greco antico. Di tutt'altro tenore la dark comedy Kill Me Please. La pellicola, di produzione belga, è diretta dall'eclettico Olias Barco ed è incentrata sul tema del suicidio. Protagonista della vicenda è un medico che sogna di metter su una struttura terapeutica dove le persone possono interrompere la propria vita per non provare più dolore. Alla lunga gli aspiranti suicidi si renderanno conto che in molti casi la morte non arriva nel momento in cui è richiesta.

La sezione Alice nella città ospita il bellissimo documentario Waiting for Superman, che fotografa il degrado dell'istruzione pubblica negli Usa e i suoi effetti sugli studenti che non possono permettersi di frequentare la scuola privata. Ottimamente girato e fortemente istruttivo, soprattutto per l'Italia che negli ultimi sta distruggendo, a sua volta, la propria di scuola pubblica a suon di riforme dissennate. Oggi è anche il giorno dell'esordio di Valeria Marini nell'inedita veste di produttrice. La procace showgirl prosegue nella diversificazione dei propri interessi economici investendo energie in una nuova attività che l'ha portata a collaborare alla genesi di I Want to Be a Soldier, pellicola didattica diretta dallo spagnolo Christian Molina che si propone di denunciare la pericolosità del mezzo televisivo e della violenza contenuta in esso sulla psiche infantile. Per gli amanti dell'animazione la rassegna dedicata allo Studio Ghibli prosegue con la proiezione di due dei capolavori del maestro Hayao Miyazaki, lo strabiliante La città incantata - Spirited Away, premio Oscar come miglior lungometraggio animato nel 2003, e la potente fiaba ecologica Principessa Mononoke.