Zafira - L'ultima regina, recensione: un'eroina del passato rivendica la dignità delle donne

La recensione di Zafira - L'ultima regina, epico affresco che racconta le gesta dell'ultima sovrana di Algeri tra storia e mito, al cinema dal 21 marzo con Kitchenfilm.

Zafira - L'ultima regina, recensione: un'eroina del passato rivendica la dignità delle donne

Storia, mito e avventura si mescolano in Zafira - L'ultima regina, epico affresco dedicato alla regina Zafira, leggendaria sposa del sovrano Salim Toumi. Un racconto potente fatto di amori (im)possibili, spettacolari battaglie, menzogne, duelli e tradimenti che sembra preso di peso da un romanzo di Alexander Dumas, ma che affonda le sue radici nella storia di Algeri nel XVI secolo. Ad arricchire il tutto è la prospettiva femminile con cui la storia viene raccontata, prospettiva che appartiene alla stessa Zafira e che porta lo spettatore a essere partecipe delle sue sofferenze, pensieri e sacrifici.

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Zafira - L'ultima Regina: un momento del film

D'altronde c'è anche una mano femminile nella regia di Zafira - L'ultima regina, quella dell'algerina Adila Bendimerad che, oltre a interpretare Zafira, è co-autrice e co-regista del pamphlet storico con Damien Ounouri. La storia si apre nel 1516. Mentre Zafira soffre la rivalità dell'altra moglie del sovrano di Algeri, Salim Toumi, il re deve fare i conti col cruento conflitto contro gli invasori spagnoli. Per respingere l'avanzata e liberare Algeri, Salim decide di avvalersi dei servigi del feroce pirata Aroudj Barbarossa (Dali Benssalah) che però, dopo la vittoria, ordisce un piano per eliminare Salim e conquistare il trono. Rimasta vedova, Zafira non china la testa, ma sacrificherà tutto ciò che ha di più caro per proteggere il regno dall'usurpatore.

Mito o storia, realtà o finzione?

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Zafira - L'ultima Regina: un'inquadratura

Adila Bendimerad e Damien Ounouri scelgono di raccontare la storia di un personaggio femminile controverso. Gli storici non sono concordi sull'esistenza di Zafira, che è una quasi una figura mitologica della storia algerina, ma le sue gesta (reali o meno che siano) trasposte sul grande schermo acquistano una valenza fondamentale rivendicando la dignità delle donne algerine. In un'opera chiaramente a tesi, in principio Zefira viene mostrata come una donna amante del lusso e dei piaceri, superba, gelosa del marito che è costretta a condividere con l'altra moglie. Ma quando rimane vedova, sfodera un coraggio e una dignità che la trasformeranno in un'eroina per il popolo algerino tanto che le sue gesta sono cantate ancora oggi.

Un pamphlet a tinte forti dal sapore esotico

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Zafira - L'ultima Regina: una scena

Nonostante l'intensa performance di Adila Bendimerad, magnetica nei panni di Zafira, la pellicola distribuita da Kitchenfilm non brilla per profondità narrativa. D'altronde gli accadimenti da mostrare sono tanti e il racconto procede incalzante, abbracciando una lunga serie di eventi che riguardano la controversa relazione tra Zafira e il pirata Aroudj Barbarossa, invaghitosi della donna che ambisce a sposare, ma anche gli sconvolgimenti politici che attraversa la Algeri di inizio XVI secolo. Tanta carne al fuoco narrata con toni che oscillano tra il grande romanzo d'amore e avventura ottocentesco e la fiaba araba in stile Mille e una notte. Sarà l'accurata ricostruzione di ambienti e atmosfere e la scelta di girare la maggior parte del film on location ad Algeri a infondere questo sapore esotico.

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Zafira - L'ultima Regina: un'immagine del film

Zafira - L'ultima regina è un colossal low budget, ma queste limitazioni non si notano né negli sfarzosi costumi e ambienti né nelle spettacolari battaglie puntualmente coreografate e nelle violente scene di massa. Il lavoro svolto dal reparto tecnico risulta eccellente, con la fotografia di Shadi Chaaban che oscilla tra scene solari e colori sgargianti, alternate ai toni crepuscolari e misteriosi nelle sequenze in notturna, come l'ingresso frenetico nel palazzo reale di Zafira dopo la morte del re Salim. Ma il film non riesce a scrollarsi di dosso una certa aura da romanzo d'appendice che si rileva principalmente negli scambi di battute tra Zafira e Aroudj Barbarossa, ma anche le scene che condivide col marito sono caratterizzate da questo romanticismo estremo quasi stucchevole. Vista la potenza di fuoco ridotta, il film non ha né i mezzi né la pretesa di svolgere un lavoro filologico nella ricostruzione del linguaggio e dei rapporti tra personaggi dell'epoca, ma quel sapore artificioso e irrealistico che la sceneggiatura non riesce a scollarsi di dosso ci fa sembrare a più riprese di stare assistendo a un feuilletton sentimentale più che a un dramma storico.

Conclusioni

Ambizioso affresco storico dedicato alla Algeri di inizio XVI secolo, Zafira – L'ultima regina descrive le epiche gesta della storica sovrana, moglie del re Salim Toumi, e il suo sacrificio per salvare Algeri. Un inno alla dignità delle donne co-scritto e diretto dalla protagonista Adila Bendimerad con Damien Ounouri curato in dettaglio in ogni aspetto visivo, ma che presenta limiti nella sceneggiatura tanto romanzata da sembrare presa di peso da un feuilletton ottocentesco.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Il carisma della protagonista Adila Bendimerad.
  • L'attenzione riservata alle figure femminili, che non coinvolge solo il personaggio di Zefira.
  • La cura formale che si traduce in un attento uso delle location e nei sontuosi costumi e scenografie.

Cosa non va

  • Il romanticismo esasperato da feuilletton che traspare dai dialoghi tra Zafira e il pirata Barbarossa risulta irreale e stucchevole.