Xtremo, la recensione: una violenta ed estrema vendetta è su Netflix

La recensione di Xtremo, il film spagnolo disponibile su Netflix, che racconta la storia di una vendetta personale tra adrenalina e spargimenti di sangue.

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Xtremo: un'immagine

Ci sono film che, a partire dal titolo, mettono subito in chiaro il contenuto che vogliono proporre. A volte il tutto si riduce a una flebile promessa non rispettata. Altre, invece, dimostrano un'onestà intellettuale fiera. Per questo film spagnolo disponibile su Netflix si tratta del secondo, e sempre più raro, caso. Arrivati ai titoli di coda non si potrebbe immaginare un altro titolo più adatto per questo film d'intrattenimento godereccio diretto da Daniel Benmayor. Amanti dell'azione, del ritmo incessante e degli spargimenti di sangue, sedetevi comodi sul divano e premete Play senza indugio. In questa nostra recensione di Xtremo senza spoiler vi racconteremo perché potrebbe essere il film perfetto per il vostro weekend.

Una vendetta personale

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Xtremo: una scena del film

Ammettiamolo subito: la trama di Xtremo non è poi un soggetto originale e mai visto. Siamo a Barcellona, un'organizzazione criminale facente parte del Conclave, il gruppo che racchiude tutte le famiglie, capitanata dal vecchio e malato Ricardo, sta concludendo un accordo. Il figlio di Ricardo, di nome Lucero, sua sorella Maria e Maximo, un sicario che lo stesso Lucero considera un fratello mancato, stanno per vedere la loro vita definitivamente cambiata. Il giovane e presuntuoso Lucero, di ritorno dal Giappone, ha fatto suo il mondo criminale della Yakuza e manda a monte l'affare di pace con uno sterminio violento, uccidendo lo stesso padre. Assetato di potere, Lucero uccide anche la famiglia di Max, tra cui il figlio. Max e Maria sono gli unici che riescono a salvarsi miracolosamente dal tradimento. Due anni dopo, Lucero (nascosto nell'ombra) aspira a diventare capo del Conclave proseguendo una scia di tradimenti e omicidi a scapito delle altre famiglie che possano favorire la sua nomina. Max e Maria stanno aspettando solo il momento giusto per rientrare in scena e mettere in atto una vendetta personale. Ma le loro storie si intersecheranno con quella di Leo, un giovane ragazzo costretto a spacciare droga per pagare l'affitto e che si ritroverà, suo malgrado, in mezzo a questo scontro tra famiglie. Nessuno sarà al sicuro e scorrerà parecchio sangue, da una parte e dall'altra.

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Un ritmo... estremo!

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Xtremo: una sequenza

La trama e i personaggi di Xtremo non sono nulla di innovativo per il genere e, anzi, si basano su certi stereotipi senza nasconderli. Che sia il carattere dei personaggi monodimensionali o che sia la loro iconografia (il cattivo con gli occhiali e la coda, il protagonista barbuto che porta sul suo volto i segni di vecchiaia e di dolore, giusto per fare qualche esempio), da questo punto di vista il film non aggiunge nulla di nuovo al genere, accomodando lo spettatore senza particolari sorprese. Non possiamo considerarlo un pregio, perché quando il film deve presentare i nuovi personaggi (è il caso del giovane Leo) si percepisce un po' di prevedibilità e si sente l'esigenza di accelerare i tempi di un film che, quando invece è ora di passare all'azione, si mantiene su ritmi molto alti. Questa scelta salva il film. Perché non portando sorprese dal punto di vista narrativo, Xtremo punta tutto sulle scene d'azione, sui combattimenti corpo a corpo, sulle sparatorie, sul sangue che schizza e sulla violenza brutale (che comunque non cede mai al gore) e fisica. Da questo punto di vista è quasi impossibile annoiarsi, anche perché il film rinuncia presto a quel minimo di serietà che le premesse della storia nascondono puntando tutto sul divertimento.

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Mettere in scena l'azione

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Xtremo: un'immagine del film

Ci si diverte parecchio con Xtremo perché le scene action cercano di distinguersi l'una dall'altra, rinunciando spesso a un effetto più coreografato ed elegante per dare l'impressione di schietta brutalità. Da questo punto di vista, il lavoro di regia e di fotografia riesce a regalare qualche bel momento che sa appagare gli occhi utilizzando fumo, luci colorate e la stessa scenografia come parte integrante di quello che accade. Alcuni scontri, come quello che avviene in un'officina, dimostrano come il film sappia esattamente come ottenere il risultato che si prefigge di raggiungere. Più incentrato sul movimento, sui colpi e sul ritmo serrato, Xtremo sacrifica i personaggi rendendo difficile sottolineare le performance degli attori. Chiuso e ingabbiato nei loro alter ego di finzione, il cast, salvo dei buoni volti, non spicca e non si erge: compie esattamente l'essenziale che viene richiesto, come quasi ogni individuo presente in scena, a volte addirittura senza nome, presentato solo per fare una brutta fine entro pochi minuti. L'essenziale che coinvolge lo stesso film, che non ha problemi a prendersi in giro da solo (il protagonista viene spesso definito come un incrocio tra Bruce Lee e John Wayne), che vuole intrattenere per due ore lo spettatore con esattamente quello che si aspetta. Ci si potrebbe domandare, allora, a essere un po' più cinici, se il titolo Xtremo sia fedele a quanto proposto nonostante le prevedibilità e gli stereotipi o se non si tratti di un'esagerazione. La decisione finale spetta ad ogni singolo spettatore e al sorriso stampato in faccia all'arrivo dei titoli di coda.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di Xtremo sottolineando come il film spagnolo disponibile su Netflix riesca a mantenere le promesse del titolo con due ore zeppe di azione creativa, brutale e a suo modo divertente. Impossibile annoiarsi, anche se la trama è molto legata agli stereotipi del genere e i personaggi monodimensionali fanno il minimo indispensabile. Non brilla il cast, troppo legato alle maschere che deve interpretare. Xtremo si fa notare per la voglia creativa e per essere un definitivo guilty pleasure per ogni appassionato di action movie.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Il ritmo altissimo non permette allo spettatore di annoiarsi.
  • Buone le scene d’azione, alcune particolarmente creative, brutali e violente.
  • Regia e fotografia fanno il possibile per distinguere ogni sequenza action dall’altra.

Cosa non va

  • Trama e personaggi sono parecchio sacrificati appartenendo agli stereotipi del genere.
  • Oltre al divertimento il film non offre molto altro.