Tutte per una, una per Lady Burlesque

Presentato stamattina in uno scenario d'eccezione, il Teatro Centrale nel cuore di Roma, il talent show di Sky che porta per la prima volta nella programmazione tv mondiale il Burlesque. Ancora una volta l'intraprendente Sky dimostra di sondare con abilità le nuove tendenze popolari e avere l'occhio lungo creando una trasmissione originale che promette di conquistare il pubblico in prima serata. A condurla da venerdì 25 marzo l'ex ispettore Coliandro, il verace Giampaolo Morelli.

Non capita spesso di trovarsi sotto i riflettori per chi sta dalla parte della penna, ma a Sky, è risaputo, quando si fa qualcosa la si cura fino al minimo dettaglio. Ciononostante colpisce e sorprende il fatto che ad ospitare la conferenza stampa dell'atteso talent show Lady Burlesque sia stato il Teatro Centrale, una location dalle atmosfere da Belle Epoque situata a pochi passi dal palazzo Grazioli. La vicinanza fa scattare una provocazione per le dieci protagoniste dell'originale trasmissione, in ghingheri e senza le piume di struzzo che le imbelletteranno come future starlette dei nostri palcoscenici, ma l'associazione del Burlesque alle atmosfere scottanti e volgari del Bunga Bunga è quanto mai inadeguata e con fierezza le nuove performer per caso respingono clamorosamente e in toto le ipotesi di un invito a corte, reclamando una dignità tutta al femminile. La loro reazione sembra lo spot femminista più efficace degli ultimi tempi, mesi in cui Paola Cortellesi e Massimiliano Bruno hanno portato al cinema le escort per necessità, additate a torto come le esponenti attuali del New Burlesque - titolo invece di una interessante mostra fotografica di Cesare Cicardini -, mentre, dopo il tentativo più glamour e pop del film con Cher e la Aguilera, Mathieu Amalric è riuscito ad avvicinarsi e avvicinarci al vero Burlesque nel suo Tournée, vincitore per la miglior regia e premio della critica a Cannes 2010.

Il fenomeno insomma si sta guadagnando popolarità e consensi e a precorrere i tempi ci ha pensato Giampiero Solari, brillante ideatore dei One Man Show di maggiore successo del piccolo schermo, quelli di Morandi, Celentano, Panariello e Fiorello: insieme ad Amato Pennasilico Solari ha proposto a Sky un'idea ancora una volta originale nell'attuale panorama televisivo italiano e mondiale: portare in prime time lo show di provette performer del Burlesque che, come nel Fiorello Show, altro successo strepitoso della rete, si esibiscono sul palcoscenico (quello del Centrale) e vengono poi portate in tv davanti agli spettatori. Il lungimirante Andrea Scorsati, vicepresidente di Sky Italia e responsabile programmazione dell'area cinema e intrattenimento, non s'è lasciato sfuggire un'altra sfida rischiosa, apprestandosi a raccogliere un successo che potrebbe seguire la scia di quello di Romanzo Criminale - La serie, il cult italiano più venduto all'estero degli ultimi anni. Nasce così, da un'intuizione e dalla voglia di mettersi in gioco, Lady Burlesque, in onda su Sky Uno da venerdì 25 marzo alle 21.00 per 10 appuntamenti; un format che Francia, Inghilterra e Spagna hanno già chiesto di acquistare.


Guidate da un padrino prestato dalla recitazione alla conduzione, il verace Giampaolo Morelli, a farsi portavoce della imperversante burlesque-mania saranno 10 carismatiche ed energiche concorrenti - Jamaica Corridori, Manuela Sessa, Benedetta Barlone, Claudia Letizia, Giulia Di Quilio, Angelica Massafrà, Maria Loana Gloriani, Paola Nazzaro, Sara Parigino e Stefania Senesi -, scelte dopo una selezione di ben 1000 candidate provenienti da tutta Italia, durante la quale più che a un vero e proprio casting hanno partecipato a un duro workshop. Single e madri di famiglia, impiegate e manager, ventenni e over anta, le future stelle di Lady Burlesque si autodefiniscono "donne normali che vogliono mettersi in gioco", che vogliono tirar fuori dalla loro comune quotidianità il desiderio d'imparare a valorizzare la propria femminilità, riscoprire la propria bellezza e giocare ironicamente con la propria sensualità. Motivazioni personali a parte, il loro motto è "divertirci e divertire" e la loro ambizione è distante da quella dei ragazzini, degli isolani e dei vip meteore di altre trasmissioni, perché in palio non ci sono né un premio né un contratto. Anche se proprio durante la conferenza stampa è stato loro annunciato che allo show seguirà un tour, organizzato in seguito alle numerose richieste degli impresari locali.
Diretto dal mitico Jocelyn e realizzato in collaborazione con Europroduzione, lo spettacolo della seduzione si prepara ad accogliere anche un'icona internazionale del Burlesque Dirty Martini, che sarà ospite della prima serata. Per ogni puntata è prevista infatti una giuria composta da quattro membri: Eve La Plume, reginetta nostrana del Burlesque; Alessandro Casella, tra i primi ad importare il genere da Londra; Dario Salvatori, critico musicale e conduttore radiofonico; la musa di Pedro Almodovar Rossy De Palma, diva autoironica della commedia picaresca. Ad affiancarli sarà ogni volta un ospite internazionale. I voti della giuria tecnica si aggiungeranno a quelli del pubblico in platea e decideranno la finalista che concorrerà al famoso contest del Burlesque Hall of Fame di Las Vegas, al quale finora non ha mai partecipato nessuna italiana.
Per prepararsi alle esibizioni le "ragazze" avranno a disposizione un parterre di professionisti: la creativa Dixie Ramone, una delle performer italiane tra le più affermate, che vanta anni di studio di danza classica, moderna, contemporanea, orientale, afro e tip tap; la costumista Alessandra Impalli, la psicoterapeuta Grazia Paolino Geiger e il giurato Alessandro Casella, che è anche direttore dell'Accademia e insegnante di musica. Le loro lezioni giornaliere verranno riprese e
raccontate dal martedì al venerdì alle 15.55 nella striscia daily Lady Burlesque - L'Accademia, condotta da Laura Gauthier, conduttrice radiofonica per Radio Deejay e dal 2010 inviata de Le Iene.

Per il talento, quindi, non ci resta che aspettare le esibizioni delle concorrenti in gara, valutare i loro progressi nelle coreografie, la loro abilità nel far combaciare sensualità ed ironia, la loro cura nel cucirsi addosso abiti da scena che susciteranno l'invidia delle massaie a casa. Ma per lo show possiamo dirci fin da adesso intrigati per quello che Sky Italia, abituata a collezionare ormai un trionfo dietro l'altro e a proporci prodotti lontani dalla banalità dei reality e dei programmi retorici che continuano a propinarci su altri canali, ha messo in piedi.

Lady Burlesque è un format originale e innovativo, da dov'è nata l'idea di fare della burlesque-mania un talent show?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Lady Burlesque nasce dall'intuizione di Solari, che ce l'ha proposto. Ci siamo avventurati in questo mondo e abbiamo capito che negli Stati Uniti, in Francia e in Inghilterra quello del Burlesque era già un fenomeno in voga. Siamo stati i primi a realizzarci un programma e siamo orgogliosi di aver ideato un format originale che rappresenta una novità fuori dal comune per la programmazione televisiva.
Rossy De Palma, giurata (in una clip): Lady Burlesque è una trasmissione originale, a me piace moltissimo il Burlesque e credo che sia un modo speciale che le donne hanno per trovare un contatto con sè stesse. Sono contenta che anche gli uomini amano questa performance, e sono convinta che durerà ancora tanto perché unisce l'arte, l'erotismo non volgare, l'ironia - cosa importante in tempo di crisi - e rende protagonista la donna. Bisogna andare oltre questa terribile e pesante banalità!
Dario Salvatori, giurato: Sky ha intercettato i gusti e quello che sta succedendo. Questo talent non avrebbe potuto vedere la luce su altri canali. Non avremmo mai trovato altrove le presenze per esempio di Rossy De Palma o di Jocelyn, l'unico regista che abbia lavorato al Moulin Rouge.

L'ispirazione vi è venuta dal cinema che ha portato nelle sale con Burlesque e Tournée questo fenomeno?
Amato Pennasilico: No, l'idea è nata nella primavera dello scorso anno, quando il film con la Aguilera lo stavano ancora girando. Forse a ispirarci è stato più Tournée di Almaric, che meglio racconta questo mondo.

Non pensate che ci sia ancora confusione sul significato del Burlesque?
Amato Pennasilico: La parola "burlesque" viene dall'italiano burla e non ha niente a che vedere con una donna nuda che seduce un cliente: è un'arte performativa che ha l'obiettivo di divertire, non quello di soddisfare l'erotismo né l'erotomania degli uomini. Al contrario il mondo del Burlesque è un mondo tutto al femminile. Il programma è un talent che vuole creare delle performer di Burlesque, donne comuni che hanno voglia di divertirsi e divertire, usare le armi della propria seduzione e spingere il pedale sull'umorismo e perfino sul grottesco. La performer è un'artista che non farà mai molti soldi, ma fa tutto da sola, costruisce anche il proprio costume, la propria coreografia, è manager di sè stessa e per vivere deve fare workshop e andare in giro nelle scuole. Per questo l'accademia è il vero cuore di Lady Burlesque: lì le ragazze inventano i loro numeri, mettono in scena il loro immaginario e creano da sole, aiutate dai nostri insegnanti. Il loro è un percorso personale di riscoperta della sensualità e della personalità.

Come gestirete lo spettacolo a teatro e le registrazioni televisive?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Lo spettacolo del Burlesque ha al centro la finzione: le performer fingono di essere le più vamp dell'universo e il pubblico di essere quello più delirante ed eccitante. E' un gioco che bisognava fare in un teatro vero, il Teatro Centrale sotto la regia di Cristina Redini, in una location dove vengono registrate le puntate che vanno in onda in prime time il lunedì.

Il Burlesque è molto cambiato rispetto alle origini, come avete pensato di preservarne l'originalità?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Chi conosce il lavoro di Solari e il mio (entrambi provenienti dal teatro) sa che abbiamo cercato di rispettare la sua struttura originale. Qui il pubblico sta in piedi e si può creare una complicità con chi si esibisce. Spero che questo arrivi anche al pubblico televisivo.

Quindi non vedremo i classici modelli televisivi?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: No, anzi. Una cosa che più ci ha affascinato è stata la scommessa di voler rompere lo stereotipo del modello femminile portato in tv. Ho un unico cruccio: quello di non essere riuscito a mettere in giuria la Dirty Martini italiana, anche se i casting sono ancora aperti...

Avevate pensato anche ad altri tipi di format o vi è venuto in mente il talent fin dall'inizio?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: No, abbiamo pensato al talent show per utilizzare un linguaggio televisivo che il pubblico già conosce. Però abbiamo voluto un'accademia per scegliere le ragazze pronte a esibirsi e non la classica scuola.

Pensate che questo format potrebbe essere esportabile?
Amato Pennasilico: Sono arrivate moltissime richieste dall'estero, ma in realtà abbiamo chiuso solo un accordo con la Francia, perché all'inizio avevamo pensato di non esportarlo. Al momento anche la Gran Bretagna, l'Olanda e la Spagna sono interessate ad acquistare il format, ma vedremo. Inoltre abbiamo ricevuto tante richieste da impresari locali quindi ci sarà anche il Lady Burlesque Tour, che forse partirà all'inizio dell'estate.

Nuovamente avete investito molto, lanciandovi in un'impresa nuova con tutti i rischi che comporta, ma sembra che la ruota sia girata dal vostro verso...
Andrea Scorsati: La nostra missione è scommettere sui prodotti nuovi, rischiare anche. Quello che mi dà soddisfazione è che un format italiano sia stato venduto all'estero prima ancora della messa in onda, qualcosa che segue la scia del successo di Romanzo Criminale, ed è un contributo positivo che Sky Italia può dare alla produzione televisiva in questo Paese.

Le selezioni sono state dure?
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Abbiamo fatto dei workshop piuttosto che un vero e proprio casting. E le ragazze selezionate, tra più di mille candidate, avevano tutte una conoscenza esatta del Burlesque.
Paola Nazzaro (51 anni, costumista): Ero una costumista, mi ero candidata in qualità di costumista, dopo due ore di colloquio mi hanno proposto di partecipare come concorrente, così ho pensato che, dopo aver lavorato tanto per gli altri, era il momento di regalarmi questo momento. Ho accettato questa sfida e credo che tutte noi vogliamo questo, oltre a divertirci: vogliamo giocare con la nostra sensualità e divertire.

Signor Morelli cosa significa il Burlesque dal punto di vista maschile?
Giampaolo Morelli, conduttore: Io lo conoscevo poco, ma devo dire che la cosa più interessante avviene quando mi fanno domande sulla seduzione: io non me la sento di dare dei consigli. Posso dire cosa non è seducente, per esempio la tuta oversize in casa non lo è! Le ragazze che partecipano a questa trasmissione sono ragazze normali, non diciamo comuni altrimenti potrebbero offendersi. Loro non sono qui per sfondare nello spettacolo, ma per fare un'esperienza prima di tutto personale.
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Ci tengo a dire che Lady Burlesque è un talent dove non ci sono premi né contratti da vincere, quello a cui diamo la possibilità di concorrere è Miss Exotic World a Las Vegas, una sorta di Oscar per questo ambiente. E sarebbe la prima italiana nella storia a esibirsi nel contest.

Signor Morelli nell'immaginario di molti spettatori lei viene identificato con l'ispettore Coliandro. Si toglierà di dosso questo ruolo?
Giampaolo Morelli, conduttore: Purtroppo sono molto Coliandro anche nella vita quindi ci sarò con tutto me stesso. Un attore chiamato a fare il conduttore? Non so perché mi abbiano chiamato: forse Baudo e gli altri erano già impegnati, ma lavorare con Sky è stato per me come lavorare in una grande famiglia.

Siamo a pochi metri da Palazzo Grazioli. Cosa risponderebbero le concorrenti se venissero invitate a una cena o una festa in quell'edificio?
Claudia Letizia (sposata con figli): Siamo donne con una dignità e questa domanda la trovo volgare. E' una vergogna che ci siano cose del genere nella politica e che le donne utilizzino il proprio corpo per fini lontanissimi dai nostri.
Dixie Ramone, insegnante: Il Burlesque è una forma d'arte e il mondo della seduzione ne è il fulcro. C'è ancora grossa disinformazione su questo mondo e si pongono domande sbagliate.

Avete detto di considerarvi donne normali, ma lo show vi mostrerà senza tanti veli. Quali sono state le reazioni di parenti e amici a casa?
Sara Parigino, 36 anni e mamma a tempo pieno: Mio marito non ha avuto molta scelta perché quando ho visto lo spot dello show ho chiamato subito perché sentivo l'esigenza di trovare una botta di vita e quando sono stata chiamata lui mi ha visto decisa. Non è molto d'accordo, ma io sono convinta che quest'esperienza smuoverà qualcosa.
Jamaica Corridore, 26 anni, artista e proprietaria di un negozio vintage-dark: Ho una famiglia che mi ha sempre seguita ed appoggiata fin da quando ero piccola e preparavo spettacolini davanti alla telecamera. Vogliono essere presenti alle esibizioni.

Come vi preparerete per i vostri numeri?
Stefania Senesi, 28 anni, artista di strada: Gli insegnanti ci insegneranno tante tecniche per migliorare la nostra presenza sul palco, tecniche di corpo, di danza e suggerimenti musicali. Lavoreremo sulle tecniche del Burlesque.
Stefano Torrisi, amministratore delegato di Europroduzione: Ogni settimana le ragazze seguiranno delle masterclass con performer internazionali ospiti del programma.
Alessandra Impalli, insegnante: Io sono pronta ad educarle al gusto! Abbiamo a disposizione delle professioniste che lavorano con le ragazze e le aiutano. Loro devono però imparare a sviluppare il gusto, accostare gli abiti in maniera armoniosa, comprendere la differenza tra un costume di scena e uno quotidiano, imparare i passi indispensabili prima di realizzare un abito importante. E' un lavoro che sarà fatto con tanto tempo e sarà un banco di prova, ma anche una soddisfazione per loro e un grande orgoglio per noi insegnanti.