Totally Killer, la recensione: su Prime Video il ritorno al futuro si tinge di horror

La recensione di Totally Killer, film dove la protagonista viaggia indietro nel tempo fino agli anni Ottanta per salvare la madre, uccisa nel suo presente da un serial killer legato a quel decennio.

Totally Killer, la recensione: su Prime Video il ritorno al futuro si tinge di horror

Tornare indietro nel tempo porta (quasi) sempre guai e per quanto buoni e condivisibili siano i presupposti che spingono i protagonisti a innescare paradossi di vario genere e/o cambiamenti drastici al futuro che verrà, il rischio che il proprio ego prenda il sopravvento sul mondo che li circonda e sulle relative conseguenze in essere è sempre alto. In Totally Killer questo fattore viene totalmente, volutamente, ignorato e anzi la protagonista a un certo punto accetta consapevolmente di aver modificato gli eventi forse anche "peggio di prima" soltanto al fine di compiere la sua missione personale.

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Totally Killer: Kiernan Shipka in una scena del film

Proprio in questa sua anima sfacciata e senza compromessi il film si fa apprezzare, all'insegna del non prendersi troppo sul serio in un periodo dove il cinema di genere cerca sempre significati Altri, più o meno profondi che siano - qualcuno ha detto Nessuno mai ti salverà (2023)? Andiamo con ordine e scopriamo questa nuova horror-comedy a sfondo sci-fi che ha fatto capolino nel catalogo di Amazon Prime Video.

Fatti mandare dalla mamma

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Totally Killer: una foto del film

La storia vede per protagonista la giovane Jamie, prossima a trascorrere la notte di Halloween insieme alla sua migliore amica. Peccato che la festa prenda una piega tragica quando sua madre è vittima dell'aggressione da parte di un individuo mascherato, che la massacra brutalmente a pugnalate. Un delitto che per modus operandi ricorda quello di un serial killer che nel 1987 aveva già ucciso tre studentesse, prima di fermare la sua scia di sangue senza essere mai scoperto. Ora l'incubo terrorizza di nuovo la cittadina, mentre Jamie non riesce a darsi pace. Ma proprio la sua best-friend è in possesso di un modello di macchina del tempo - ancor tutto da testare - che potrebbe permetterle di farsi trasportare nei giorni che precedettero il primissimo omicidio, proprio quando sua madre frequentava la scuola e aveva la sua stessa età. Giunta nel passato, Jamie si fa passare come una studentessa canadese lì per lo scambio studentesco e stringe amicizia con la compagnia della genitrice; ogni piccolo cambiamento però potrebbe mettere in pericolo la sua stessa esistenza e dovrà inoltre trovare un modo per far ritorno a casa, nel suo presente, prima che sia troppo tardi.

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Urla che ti passa

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Totally Killer: Kiernan Shipka in un'immagine

Una gradevole operazione usa e getta, divertente nel suo rifarsi a facili topoi con sfrontatezza e ironia e ad accompagnarci nuovamente nel decennio iconico per eccellenza, ovvero quegli anni Ottanta che ormai tra piccolo e grande schermo rivivono continuamente, per la nostalgia di chi li ha vissuti e per il fascino esercitato sulle nuove generazioni. L'ambientazione in tal contesto temporale serve anche per riflettere, tramite battute e gag sporche, sulle differenze sociali e sulla censura odierna, in un botta e risposta che spunta spesso nelle varie interazioni tra i personaggi, adombrandosi di spunti di riflessione meno banali del previsto. E quei riferimenti al cosiddetto effetto Mandela aggiungono ulteriore pepe al cuore della narrazione. Certo Totally Killer non culla eccessive ambizioni e si limita a un intrattenimento vacuamente consapevole, omaggiando i prototipi non solo a voce ma anche per certi risvolti, da Ritorno al futuro a Scream, dalla saga di Halloween a Breakfast Club e molto altro ancora, con tanto di strizzatina ai blockbuster di oggi quando la protagonista ammette di saperne sui quanti soltanto grazie ad Avengers: Endgame (2019).

Questione di scelte

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Totally Killer: Kiernan Shipka in una foto

Una rimasticazione di generi che deve un pizzico al folgorante dittico di Auguri per la tua morte e che a livello di atmosfere pseudo-scanzonate ricorda un'altra recente incursione a tema quale il sottovalutato Freaky (2020), quella messa in scena con una certa perizia dalla regista Nahnatchka Khan, un passato nelle serie tv prima di esordire con la rom-com Always Be My Maybe (2019). Un cast giovane ed eterogeneo capitanato da una frizzantissima Kiernan Shipka, che dai tempi di Le terrificanti avventure di Sabrina ne ha fatta di strada, una colonna sonora a tema - con tanto di star heavy metal che dopo le modifiche al passato diventa leader di un gruppo emo - e uno stile frenetico a ritmo incessante garantiscono cento minuti di divertimento ad uso e consumo del relativo target, niente di più e - grazie al cielo - niente di meno.

Conclusioni

Sconvolta dal tragico omicidio della madre, uccisa da un serial killer che ha fatto ritorno dopo decenni di silenzio, una studentessa torna indietro nel tempo per cercare di impedire il primo delitto, ma quando si gioca con il passato non vi è mai niente di scontato. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Totally Killer, il film è un teen horror a sfondo leggero che sfrutta la dinamica temporale / fantastica per innescare una divertente mattanza slasher, in un contesto iconico come quello degli anni Ottanta. Il discorso dei paradossi è affrontato con voluta superficialità, così come potenziali sensi di colpa o passaggi più introspettivi vengono saggiamente schivati in favore di un intrattenimento usa e getta, tanto leggero quanto consapevole della sua esilità e non privo di qualche sottigliezza inaspettata sotto la superficie.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Kiernan Shipka è tosta al punto giusto.
  • Gli anni '80 offrono sempre spunti e citazioni a go-go.
  • All'insegna del divertimento, senza prendersi troppo sul serio ma non privo di un paio di sortite riflessive sottotraccia.

Cosa non va

  • Scorre veloce ma si dimentica in fretta.