The Plane, la recensione: Gerard Butler ad alta quota per un film onesto e adrenalinico

La recensione di The Plane: l'eroe per caso Gerard Butler per un action thriller (in volo) che fa egregiamente il lavoro che gli viene chiesto: intrattenere. Nel cast, anche Mike Colter. Al cinema.

The Plane, la recensione: Gerard Butler ad alta quota per un film onesto e adrenalinico

Statisticamente parlando, l'aereo è il mezzo più sicuro che ci sia. Almeno nella realtà (e meno male), dato che il cinema ha sempre "giocato" con la paura del volo. La lista delle pellicola ad alta quota è lunga e variegata - e si va dal capolavoro della risata L'aereo più pazzo del mondo fino a 7500 con Joseph Gordon-Levitt -, intrattenendo, spaventando e divertendo gli spettatori. Turbolenze, dirottamenti, ammaraggi, serpenti in cabina e via discorrendo. Un ambiente pressurizzato, quello degli aerei, che si presta dunque per essere rivisto in chiave cinematografica, tramutando l'esperienza di volo in opere ad alto tasso adrenalinico. Un concetto espresso in modo coerente e sorprendente dal parigino Jean-François Richet in The Plane (ma il titolo originale è solo Plane), action thriller che al suo interno contiene almeno tre film diversi, tutti decisamente (e più o meno) riusciti.

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The Plane: un'inquadratura del film

Del resto, Richet ha dimostrato di essere un buon regista fin dalla saga gangster di Nemico pubblico n. 1 con Vincent Cassel, e dopo il buon Blood Father del 2016 con Mel Gibson eccolo tornare a planare nel cinema di genere con un film che, per dichiarata e sensibile ammissione, non vuole prendersi troppo sul serio. Una chiave fondamentale per risultare credibili e avvicinabili, per risultare coinvolgenti e, in qualche modo, simpatici. Ecco, The Plane, che in cabina di pilotaggio ci fa (ri)trovare Gerard Butler in un ruolo scritto per lui (tra l'enfasi, il fisico, l'emotività), traccia una rotta ben precisa di azione pre-impostata in funzione di una visione spassionata e coinvolgente, districandosi in modo intelligente e originale tra il thriller e l'action movie duro e puro.

Via dall'isola

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The Plane: Gerard Butler in una scena del film

Senza troppi fronzoli e giri di parole, The Plane di Jean-François Richet va dritto al punto: è Capodanno, gli aeroporti sono stress e, fuori, nel Sud Est-Asiatico, imperversa una violenta tempesta. Secondo le indicazioni della compagna di volo, però, l'aereo pilotato da Brodie Torrance (Gerard Butler) può decollare, salendo fino a 37000 piedi per evitare la bufera. Non si può restare a terra, né intraprendere un percorso alternativo. Troppi pochi passeggeri a bordo e troppo dispendio di carburante. Tra l'altro, sull'aereo in questione c'è anche Louis Gaspare (Mike Colter), un criminale in manette appena arrestato.

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The Plane: Mike Colter e Gerard Butler in una scena del film

Ma la tempesta è più dura del previsto, e dunque il comandante Torrance improvvisa un atterraggio di emergenza su una piccola isola dell'arcipelago filippino. Senza radar e con l'aereo fuori uso, è impossibile determinare la precisa posizione e, solo una volta atterrati, i sopravvissuti scopriranno che l'isola è occupata da un gruppo di brutali ribelli. La sopravvivenza del gruppo è quindi nuovamente affidata a Torrance, che farà affidamento su Louis per portare in salvo la pelle e lasciare il prima possibile l'inospitale isola.

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Onestà e adrenalina per un film riuscito

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The Plane: una foto del film

Come detto, The Plane fa egregiamente il lavoro che gli viene chiesto. E lo fa puntando alto, creando un mix esplosivo, obiettivo e volutamente incredibile, di sicuro impatto verso quel pubblico libero dai pregiudizi. La coppia Gerard Butler e Mike Colter, al netto di alcuni dialoghi decisamente improbabili (ma l'improbabilità è un fattore relativo in questo genere di cinema), è onesta, ben assortita ed inserita nell'azione tipica degli eroi per caso, rendendo il racconto ancora più movimentato - al netto di quanto siano più riusciti i momenti ad alta quota.

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The Plane: Gerard Butler e Mike Colter in una scena del film

Un movimento dato dalla location che altera racconta e narrazione: da un aereo in balia di una tempesta fino all'inospitale isola (eufemismo!) che, solo apparentemente, offre loro la salvezza sperata. Un solo film, diversi punti di vista e diversi momenti che lo rendono via via diverso da sé stesso. Dall'inizio fino al concitato e annunciato finale The Plane - al netto poi di un cast secondario mai troppo considerato - evita di scendere nei toni impervi della suspense, tenendo invece alto il ritmo grazie ad un approccio tangibile, gagliardo e diretto. Un ritmo necessario per opere come The Plane, pensate e dedicate a quel pubblico alla ricerca di un sacrosanto intrattenimento. Ricordatevi però di allacciare le cinture.

Conclusioni

Azione, adrenalina, un'isola pericolosa e una narrazione che si divincola dai picchi narrativi e dalla suspense. Concludiamo la recensione di The Plane rimarcando quanto la figura dell'eroe per caso Gerard Butler sia funzionale per un action thriller che svolge egregiamente il lavoro che gli viene chiesto: intrattenere gli spettatori.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Un buon ritmo.
  • Gerard Butler in parte e credibile.
  • Gli aerei al cinema funzionano sempre.

Cosa non va

  • Lineare e senza troppi picchi.