Smetto Quando Voglio - Ad honorem tra le leggende metropolitane di Roma e addii: intervista alla banda

Intervista alla banda di ricercatori universitari criminali: Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Stefano Fresi, Libero De Renzo, Valerio Aprea e Lorenzo Lavia ci parlano delle leggende metropolitane di Roma e dell'ultimo giorno sul set della trilogia di Sydney Sibilia. Al cinema dal 30 novembre.

Smetto quando voglio - Ad honorem: Libero De Rienzo in una scena del film
Smetto quando voglio - Ad honorem: Libero De Rienzo in una scena del film

La banda di professori e ricercatori universitari della Sapienza è tornata, per l'ultima volta: dal 30 novembre è in sala Smetto quando voglio - Ad honorem, capitolo conclusivo della trilogia di Sydney Sibilia. Questa volta troviamo Pietro (Edoardo Leo) e gli altri in galera, chiamati a sventare il diabolico piano di Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio), ex collega, rimasto sconvolto da un incidente di laboratorio che gli ha distrutto la vita, deciso a vendicarsi di tutto il sistema universitario.

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Ad aiutare Pietro sono i fedeli Andrea (Pietro Sermonti), Arturo (Paolo Calabresi), Alberto (Stefano Fresi), Bartolomeo (Libero De Rienzo), Mattia (Valerio Aprea) e Giorgio (Lorenzo Lavia): abbiamo incontrato il nutrito gruppo di attori a Roma, all'anteprima del film, dove ci ha confessato che il giorno dell'ultimo ciak del film, girato insieme al secondo capitolo, ci sono stati reazioni contrastanti: "C'è stato un daje! Eravamo contenti per esserci riusciti" ha ammesso con sincerità De Rienzo, Sermonti invece: "Io ricordo tanto entusiasmo, perché è stata una lavorazione lunga, lunghissima. Dalla prima lettura sono passati quasi quattro anni: sono quattro anni che abbiamo a che fare con questi personaggi. È come quando se ne va una zia che è venuta a trovarti per le vacanze di Natale: urli annamo! Sei contento ma al tempo stesso ti dispiace". "Eravamo coscienti di aver fatto una cosa bella" ha detto invece Fresi.

smettoquandovoglio
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Spesso nelle università e nelle scuole girano diverse leggende metropolitane: anche gli attori ne conoscono qualcuna? "La pantera a Villa Glori" ha detto Fresi, subito seguito da De Rienzo: "Ma non era una leggenda, la pantera a Villa Glori c'era veramente!". La migliore quella raccontata da Aprea: "A Roma si diceva che se andavi a comprare una cosa al negozio Babilonia, in Via del Corso, sparivi perché ti avrebbero rapito nei camerini. Non ci passavo mai davanti: cambiavo marciapiede, avevo paura".

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La nostra intervista a Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Valerio Aprea e Lorenzo Lavia