Saltburn, recensione: Emerald Fennell è fuori di testa e la amiamo per questo

La recensione di Saltburn, film di Emerald Fennell con protagonisti Barry Keoghan e Jacob Elordi: l'ossessione per la ricchezza in un caleidoscopio pop sexy e inquietante. Su Prime Video dal 22 dicembre.

Saltburn, recensione: Emerald Fennell è fuori di testa e la amiamo per questo

Emerald Fennell è fuori di testa. Ed è proprio per questo che la amiamo. Volendo trovare un filo conduttore nella sua produzione come sceneggiatrice e regista, è chiaro come al centro del suo percorso ci sia l'ossessione. È così tra l'assassina sociopatica Villanelle e l'agente dell'MI-5 Eve Polastri nella serie Killing Eve, da lei co-scritta insieme a Phoebe Waller-Bridge. Anche Cassie di Una donna promettente è ossessionata dalla vendetta. La recensione di Saltburn parte da un'altra ossessione ancora: quella per la ricchezza.

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Saltburn: una scena

Su Prime Video dal 22 dicembre, Saltubrn, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023, è ambientato a Oxford, nel 2006: il protagonista è Oliver Quick (Barry Keoghan, che meriterebbe una nomination all'Oscar per questa prova), che frequenta il college grazie a una borsa di studio. Oliver non è ricco come i suoi compagni di corso: non porta bei vestiti, non è cool. Ecco perché sembra una follia quando diventa molto amico di Felix Catton (Jacob Elordi), il ragazzo più popolare, ricco e bello dell'università.

Presto ossessionato da Felix, Oliver si ritrova a sognarne il collo impregnato di sudore. Quando viene invitato a trascorrere l'estate da lui, nella tenuta di famiglia, Saltburn appunto, un maniero nella campagna inglese, non se lo fa ripetere due volte. Felix aveva invitato un ragazzo anche l'anno precedente. E quello prima ancora. Ogni estate un nuovo "giocattolo". La trama di Saltburn potrebbe sembrare simile a quella di diversi altri film, da Il talento di Mr. Ripley ad American Psycho, ma la differenza sta tutta in come Emerald Fennell mette in scena questo dramma che diventa presto comico e grottesco.

Ricco è bello

A Saltburn tutti sono belli: perché ricco è bello. La madre di Felix, Elsbeth (Rosamund Pike, meravigliosa), non riesce a stare in presenza di persone brutte. Venetia (Alison Oliver), sorella di Felix, e Farleigh (Archie Madekwe), suo cugino, vedono Oliver come qualcosa fuori posto. Eppure il ragazzo, quasi come fosse atteso dalla casa stessa, si insinua in questa famiglia condannata alla tragedia, perché totalmente anaffettiva. Non c'è niente di vivo e pulsante nei Catton. La fame di potere e sesso di Oliver arriva come un uragano su di loro.

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Il ragazzo è una massa enigmatica di carne, sangue e seduzione: non sappiamo mai bene fino in fondo cosa voglia, cosa stia guardando. Ma, come un vampiro, succhia la forza vitale di tutti i suoi ricchi ospiti. È un film di fluidi corporei Saltburn, in cui alla vuota estetica della classe sociale bene si contrappone il sudore, lo sperma e il sangue mestruale di quella media, a cui appartiene il protagonista.

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Saltburn: una foto

Mentre i Catton sono presi da eredità e feste faraoniche, Oliver diventa quasi un tutt'uno con la casa: mentre i legittimi proprietari non hanno mai messo i condizionatori per paura di rovinare le pareti antiche, lui è lì per stravolgere tutto. Il potere e il privilegio mirano a una sola cosa: l'autoconservazione. E questi ricchi moderni sono diventati troppo morbidi, troppo vanesi, impegnati a fare sfoggio delle loro vite da copertina. Al potere serve qualcuno senza scrupoli e affamato. Proprio come Oliver Quick.

Barry Keoghan da Oscar

Emerald Fennell è qui per restare: l'Oscar alla migliore sceneggiatura di Una donna promettente è solo l'inizio. In Salburn - che può vantare una fotografia splendida, realizzata da Linus Sandgren, premiato anche lui con l'Oscar per La La Land, che immerge il film in un luogo che sembra fuori dal tempo - è ammirevole la sua capacità di lavorare sui corpi e sugli spazi.

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Saltburn: una foto del film

È per questo che con il suo protagonista forma una coppia creativa perfetta: Barry Keoghan è uno dei grandi talenti del cinema contemporaneo e questa interpretazione lo conferma. La sua abilità di trasformarsi, anche nei connotati, nei tre atti da cui è composto il film, è impressionante. Mano a mano che scopriamo nuove cose su Oliver, il suo volto cambia letteralmente di fronte ai nostri occhi. La scena finale, spiazzante, è destinata a diventare cult.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Saltburn, il nuovo film di Emerald Fennell dimostra che ci troviamo di fronte a un'artista a tutto tondo, completamente folle. E che amiamo proprio per questo. In questa storia di ossessione per la ricchezza e il potere, la regista e sceneggiatrice dimostra tutta la propria abilità nella direzione degli attori e l'uso degli spazi. Barry Keoghan offre una prova immensa, che meriterebbe una nomination all'Oscar.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione di Barry Keoghan, da Oscar.
  • Rosamud Pike.
  • L'utilizzo degli spazi e la direzione degli attori.
  • La fotografia di Linus Sandgren.

Cosa non va

  • Alcune scene che prevedono il mischiarsi di diversi fluidi corporei potrebbero dare fastidio a un pubblico sensibile.
  • La spiegazione del finale fatta dal protagonista potrebbe non piacere a tutti.