Re/Member, la recensione: su Netflix il j-horror dall'omonimo manga

La recensione di Re/Member, live action del manga horror dove un gruppo di studenti si trova alle prese con uno spirito senza pace, costretti a rivivere il medesimo giorno finché non porranno fine alla maledizione.

Re/Member, la recensione: su Netflix il j-horror dall'omonimo manga

Una bambina viene uccisa in circostanze misteriose all'interno di un plesso scolastico. Tempo dopo sei studenti cominciano a essere vittima di un inquietante fenomeno: tra di loro vi è Asuka Morisaki, la prima ad assistere all'apparizione dello spirito della piccola vittima, ora in cerca di qualcuno che trovi il suo corpo e gli conceda infine l'agognata pace.

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Re/Member: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Re/Member, Asuka e i suoi compagni allo scoccare della mezzanotte si ritrovano all'interno delle mura dell'istituto, dove vengono cacciati dal fantasma della Persona Rossa e uccisi senza pietà, salvo risvegliarsi il giorno dopo nei loro letti. Ma il tempo si è fermato e i sei "prescelti" rivivono continuamente le medesime ventiquattro ore; come scopriranno ben presto il solo modo per uscire dalla maledizione e da quel loop nel quale si trovano incastrati è quello di rinvenire tutti i pezzi mancanti del cadavere e ricomporlo all'interno di una bara. La ricerca non sarà per nulla semplice e nel frattempo tra gli sfortunati protagonisti si creerà un rapporto di profonda amicizia.

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Re/Member: una scena del film

Un j-horror in piena regola, con l'ambientazione scolastica spesso utilizzata dal relativo sottofilone in maniera più o meno coerente. Re/Member è tratto dall'omonimo manga shōnen, edito in Italia da Edizioni BD, scritto da Welzard e disegnato da Katsutoshi Murase e che ha ottenuto un discreto successo, tanto da generare anche un sequel e uno spin-off nonché una trasposizione in forma animata. Questo live-action segue con alcune libertà, almeno a livello narrativo, quanto raccontato nelle pagine dell'opera originaria, e deve adattarsi a una lunghezza limitata - cento minuti - che impedisce di espandere al meglio le psicologie dei vari personaggi in gioco, che rimangono così come archetipi in divenire senza mai raggiungere una piena consapevolezza di loro stessi, depotenziando anche l'ipotetico impatto emozionale nei loro confronti.

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Re/Member: una scena del film

La vita tra i banchi, con il bullismo quale malus nel mondo reale e la solitudine come prassi che accomuna i sei personaggi principali - scelti proprio per via di codesto status - risulta così appena abbozzata e anche il breve excursus romantico di sottofondo non viene approfondito appieno, o meglio sviluppato in maniera superficiale. Re/Member aveva diverse potenzialità in merito, la maggior parte delle quali rimaste inespresse in favore di un ritmo veloce e frenetico che si concentra sulle dinamiche di genere. Dinamiche di genere scatenate nelle sequenze notturne, con una sana violenza di genere e vaghi eccessi splatter a far capolino nella brutale resa dei conti fra i ragazzi e lo spirito senza pace, ennesimo yurei dall'aspetto innaturale e mostruoso dietro il quale si nasconde un'anima spaventata, morta in circostanze orribili e dolorose, ora soltanto alla ricerca di una degna sepoltura.

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Re/Member: una scena del film

Re/Member tira poi in ballo la questione del loop temporale, più affine al cinema fantascientifico, con i giorni che continuano a ripetersi uno uguale all'altro finché la maledizione non sarà interrotta: un'occasione questa per modificare pian piano gli eventi in quella realtà che ormai sembra sempre più distante alle figure coinvolte, in eterna attesa di quella notte dove cercare finalmente di uscire da quell'incubo apparentemente interminabile. Cento minuti di visione dove tutto procede in maniera relativamente prevedibile, almeno fino a quel colpo di scena a seguire i titoli di coda che tinge di inaspettata amarezza l'esito del racconto, aprendo le porte ad un ipotetico prosieguo e gettando nuove ombre su quanto appena assistito.

Conclusioni

Non un j-horror memorabile ma almeno in grado di intrattenere soprattutto il pubblico di appassionati. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Re/Member, ci troviamo di fronte ad un adattamento dell'omonimo manga, con sei studenti al centro di una maledizione: dovranno ritrovare il corpo di una bambina uccisa tempo prima e fin quando non vi saranno riusciti rivivranno all'infinito lo stesso giorno. Peccato che a dar loro la caccia vi sia lo spirito inquieto della piccola vittima, in cerca di vendetta per quanto sofferto. Spaventi prevedibili, una sana violenza di genere di stampo grottescamente ludico e un'ambientazione scolastica che ci trascina nelle gioie e nei dolori dell'adolescenza, il tutto in un'ottica ovviamente nipponica.

Movieplayer.it
2.5/5

Perché ci piace

  • Una violenza splatter divertente al punto giusto.
  • L'ambientazione scolastica ha sempre il suo perché...

Cosa non va

  • ... ma i protagonisti avrebbero meritato una caratterizzazione migliore.
  • Jump-scares abbastanza prevedibili.