Priscilla, Sofia Coppola: "Questa è una storia umana"

L'esperienza dolente di un amore infinito: Sofia Coppola racconta Priscilla, e con lei ecco i protagonisti Cailee Spaeny e Jacob Elordi. Ma è il discorso della stessa Priscilla Presley ad emozionare la stampa.

Priscilla, Sofia Coppola: 'Questa è una storia umana'

Una donna che emerge, un Re mai così oscuro, e l'infinita promessa di un amore che spezza il cuore. E poi la luce, la stessa luce che "diventa un gioco di colori, che cambiano e si fanno più pieni". Sofia Coppola, tra l'eleganza e le geometrie emotive, dirige e scrive Priscilla, direttamente tratto dalle memorie Elvis and Me di Priscilla Presley e Sandra Harmon. Visto il periodo storico, tra gli anni 50 e gli anni 70, il film illumina l'altro lato della Luna, posizionandosi al fianco di Priscilla Ann Wagner Beaulieu, nata a New York, volata in Germania e poi cresciuta a Graceland, sposando, molto giovane, Elvis Presley.

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Priscilla: Jacob Elordi e Cailee Spaeny in una foto

Il film, presentato a Venezia 2023, prodotto tra l'altro da Lorenzo Mieli, attraversa la relazione e il matrimonio tra Priscilla ed Elvis, definito così dalla stessa regista: "Il film la storia di una donna che entra in un mondo, e ci avviciniamo al suo punto di vista. Ho lasciato la storia come Priscilla voleva, tralasciando la parte più fiabesca. Questa è una storia umana". Ad interpretare Priscilla c'è un fenomeno di nome Cailee Spaeny, mentre nel ruolo di Elvis ecco Jacob Elordi: "Ho cominciato a lavorare con Cailee e sapevo che avrebbe approcciato questo ruolo nel migliore dei modi. Elvis poi... è un personaggio iconico. E Jacob, con il suo carisma e la sua sensibilità era perfetto. Rendeva l'essenza di Elvis. È stata una sfida", prosegue Sofia Coppola durante l'incontro con la stampa.

"La realtà dei dettagli"

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Priscilla: una scena del film

Colori, silenzi, notti insonni, giri di parole, note accennate. L'essenzialità di Sofia Coppola e l'eleganza formale di una storia che declina i miti. Soprattutto, un film che va in contro alle emozioni, senza mai tradire le memorie della protagonista. "Ho mantenuto il punto di vista di Priscilla. Indossiamo i suoi panni, ci ritroviamo in lei, quando aveva 14 anni. La cosa divertente, fatta con il direttore della fotografia, è il gioco di colori, che cambiano e si fanno più pieni. Parlare con Priscilla ha aggiunto dei dettagli allo script. Mi ha descritto una scena, che non era nel libro. È un bel momento, perché Elvis mostra frustrazione per non essere un attore credibile". E poi: "I dettagli dovevano essere reali. Quando Priscilla ha visto il film ha detto 'questa è la mia vita, hai fatto i compiti a casa!'". Tra l'altro, la spinta alle immagini, con la fotografia firmata da Philippe Le Sourd, arriva dalla soundtrack scelta dalla regista "Una cosa che mi piace del montaggio è la musica. Entriamo in quell'epoca, grazie alla soundtrack. Mettiamo in scena gli anni 60".

Cailee Spaeny e Jacob Elordi

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Priscilla: la regista Sofia Coppola in una foto

Estetica ed eleganza, e poi la sostanza e il cuore. Priscilla non molla mai lo sguardo della sua protagonista, fin dai primi frame: il rimmel sulle ciglia, e un eyeliner nero che allunga gli occhi profondi di Cailee Spaeny, che spiega: "È importate vedere le sue fasi, che tutte noi donne conosciamo. Dall'essere una ragazza, fino a trovare la propria voce. Sofia è stata brava a fotografare questa dimensione". Per Jacob Elordi, invece, "il libro di Priscilla è stata la fonte principale. A livello personale, la cosa che più mi ha colpito è stata la forza di questo amore. Quando parli con Priscilla, ti rendi conto che questo amore non morirà mai. Un legame che unisce due persone, e dura per sempre".

Priscilla Presley: "Mi sono emozionata"

Tuttavia, il momento più emozionante della conferenza, è stato quando Priscilla Presley, dalla prima fila della platea, ha preso parola, rivelando, commossa, quale sia stato il momento più forte del film. Nessun dubbio. "Il finale". E prosegue: "Sofia è stata straordinaria, ho rivisto la mia vita". Parola per parola, Priscilla, commossa (e commossi noi con lei), riprende in mano il tempo passato con Elvis: "È stato molto difficile spiegare ai miei genitori cosa fosse Elvis per me. Mi raccontava delle sue speranze, di quanto fosse segnato dalla perdita di sua madre. Anche se avevo 14 anni, ero più matura della mia età. Non era solo sesso, come si pensava, anzi. Era gentile, tenero, affettuoso. Mi rispettava, e rispettava la mia età. Eravamo connessi. Era il mio amore, e lo sarà per sempre".