Recensione Thumbsucker - il succhiapollice (2004)

Una commedia fresca ed intelligente, sorretta da un ottimo cast e da una eccellente sceneggiatura.

Pollice in alto per Mills

Nella lista di registi passati con successo dal mondo televisivo al cinema sicuramente si farà notare questo Mike Mills, fino ad ora genio al servizio di spot pubblicitari e video musicali. Il suo debutto alla regia, Thumbsucker, aprì per la stampa internazionale la seconda giornata del 55. Festival di Berlino e lo fece in modo davvero brillante, strappando risate (e qualche applauso) a scena aperta. Oltre un anno dopo arriva anche nelle sale italiane questa commedia fresca ed intelligente, sorretta da un ottimo cast e da una eccellente sceneggiatura.

La storia, tratta dal romanzo omonimo di Walter Kirn, ha come protagonista il diciassettenne Justin Cobb (uno straordinario Lou Taylor Pucci, qui al suo esordio), un teenager come tanti altri ma con il vizio di succhiarsi il pollice. In famiglia così come a scuola questa particolarità non è certo ben vista, e soprattutto contribuisce non poco a rendere ancora più difficile l'inserimento del timido Justin che decide così di provare vari metodi per redimere questa cattiva abitudine: dall'ipnosi eseguita direttamente dall'esilarante odontotecnico Perry (ma che si crede un guru new age) fino ad arrivare ad una cura intensiva a base di Ritalin, un farmaco pericolosamente simile ad uno stupefacente che viene in alcuni casi utilizzato per casi di ADHD, disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Il film segue, quindi, i cambiamenti di personalità e di umore di Justin, il suo acquistare fiducia, diventare leader di una squadra di "dibattito", conoscere e perdere l'amore ma anche la fiducia nei propri genitori, così come il suo primo approccio con il mondo degli adulti e le loro problematiche. Non particolarmente originale come sceneggiatura (ma mai banale, ci sembra giusto precisarlo) e anche nello svolgimento molto lontano dalla regia frenetica e moderna di Spike Jonze o Michel Gondry, la forza del film non è da ricercare nei singoli elementi ma nella totalità dell'opera estremamente piacevole da seguire, divertente nelle trovate e con personaggi ottimamente caratterizzati (il già citato Perry interpretato da Keanu Reeves su tutti). Un film che porta una ventata di freschezza e un nuovo possibile talento nel panorama del cinema mondiale.

Movieplayer.it

3.0/5