Recensione Cellular (2004)

'Cellular' è il solito, ingenuo e rassicurante intrattenimento americano. La cosa più sovversiva e kitch del film è la sequenza dei titoli di coda in cui i credits compaiono sui cellulari usati dai protagonisti come se fossero sms.

Piange il telefono

Ce la stanno mettendo tutta per farci odiare questo apparecchio. Cordless, fisso, mobile, pubblico, privato, aziendale. Sono lontani i tempi in cui Antonio Meucci installava, circa 150 anni fa, un collegamento telefonico tra il suo laboratorio e la stanza dell'invalida moglie Ester. Più recente invece la prima chiamata mobile effettuata da Martin Cooper nel 1973. Dal cicalino telegrafico allo squillo, dalla vibrazione alle sinfonie polifoniche, lo stile di vita del mondo civilizzato ha oggi un nuovo nucleo intorno al quale ruotare: il telefono cellulare.

Ed eccolo questo maledetto oggetto, che sempre più difficilmente ci si può permettere il lusso di non possedere, protagonista di un film hollywoodiano. Scritturata Kim Basinger, che forse per la prima volta lascia intravedere sul volto i suoi cinquant'anni, e affiancata dal giovane Chris Evans la sceneggiatura di Chris Morgan diventa un film per la regia dello stuntman David R. Ellis. Il titolo è telefonato: Cellular.

Una donna viene rapita e rinchiusa in una soffitta senza alcun motivo apparente. I rapitori non cercano lei né il figlioletto che rapiscono in seguito, bensì il marito padre di famiglia. La ragione di tanto accanimento è una videocamera che ha immortalato immagini scottanti: un McGuffin (il pretesto, come lo definiva Alfred Hitchcock) piuttosto banale anche per un thriller di media fattura. Ma qui siamo di fronte al solito, ingenuo e rassicurante intrattenimento americano.

Due grosse lacune della storia non possono non infastidire lo spettatore un minimo esigente. Kim Basinger, col telefono della soffitta andato in frantumi, riesce a comporre una sequenza numerica facendo contatto con due cavi. Squilla all'altro estremo il cellulare di Chris Evans, impegnato in futili attività pomeridiane. Deducendo che il tentativo riuscito della donna di cercare aiuto sia dovuto al caso, è difficile credere che possa incappare in qualcuno residente nella stessa città. A meno che non conosca qualcosa dell'elettronica delle comunicazioni, ma non ci sono informazioni che lo suggeriscano. Più tardi, un'altra telefonata s'inserisce chiudendo la conversazione tra Evans e la Basinger. Il copione si salva facendo in modo Evans s'imbatta nell'ignaro interlocutore dell'interferenza e s'impossessi del suo cellulare. E così la storia continua. Che fortuna.

Un po' di tensione telefonica ci è stata offerta di recente da Scream, The Call - Non rispondere, In linea con l'assassino, tutti eredi dei più datati Il terrore corre sul filo e [/FILM]Il delitto perfetto[/FILM]. Non è escluso che qualcuno apprezzi più soddisfacentemente gli intrecci telefonici di Girl 6 - Sesso in linea. Se siete fanatici di questo apparecchio e non volete perdevi Cellular, non sentitevi legittimati a tenere acceso il vostro telefonino durante la visione di questo film. Meglio non sottrarsi alle tacite regole di buona educazione. Se dovesse squillare, però, e fosse Kim Basinger... un consiglio: riagganciate.