Past Lives, la recensione: I fantasmi di un amore perduto

La recensione di Past Lives, il delicato film di Celine Song presentato in concorso alla Berlinale 2023.

Past Lives, la recensione: I fantasmi di un amore perduto

Amicizia, amore, destino. Tre concetti che formano un ideale triangolo alla base di Past Lives, il film di Celine Song presentato in concorso all'edizione 2023 del Festival di Berlino, di cui vi parliamo in questa nostra recensione. Un film delicato, ma profondo, che poggia con sicurezza sulle spalle dei suoi interpreti e su una scrittura capace di raccontare momenti e situazioni con gran cura e verità. Quello che vien fuori è un film capace di emozionare e far riflettere sul concetto di identità e la difficoltà di lasciarsi alle spalle il passato per trovare se stessi.

Un addio prematuro

Siamo nella Corea del Sud e conosciamo due giovani amici: Na Young e Hae Sung. I due sono molto uniti, competitivi, legati uno all'altro, tanto che nella mente di lei già si affaccia l'idea di un futuro insieme. Un futuro negato quando la famiglia della ragazza si trasferisce all'estero, in Canada, per inseguire opportunità diverse. Dodici anni dopo, quasi per gioco, la ragazza che ha ora il nome occidentale di Nora cerca il vecchio amico online e scopre che lui la sta cercando disperatamente, così si mette in contatto con lui e dà vita a un intenso scambio di messaggi e video-chiamate che fa rinascere la vecchia amicizia e apre a sviluppi e riflessioni sulla propria identità e la strada che ha intenzione di intraprendere.

La riflessione sull'amore

Quale è la natura del rapporto che lega i protagonisti di Past Lives? Che cosa comporta il loro allontanarsi e ritrovarsi, forzato o voluto che sia? La regista Celine Song è brava a tratteggiare i due diversi caratteri che si cercano per poi allontanarsi, vicini e diversi, complementari e speculari. Da una parte c'è la voglia di fuga di Nora, alla quale la Corea sta così stretta, dall'altra Hae Sung, che rispecchia e incarna la cultura del suo paese. Nella fatica che fa la donna a lasciarsi alle spalle il vecchio amico c'è anche la difficoltà nel lasciar andare definitivamente le proprie radici culturali e abbracciare quel futuro che ha sempre sognato per se stessa.

Past Lives
Past Lives: una scena del film

Sensazioni e sentimenti che il cast di Past Lives è abile a tradurre su schermo: se Greta Lee è una credibile Nora, altrettanto brago è il suo amico Teo Yoo. Ma sorprende anche il calore e la misura di John Magaro, pur nello spazio ridotto a sua disposizione, capace di proporre le chiavi di lettura giuste per comprendere i protagonisti e il loro rapporto dilatato su oltre vent'anni.

Dettagli che sanno di universale

Una costruzione narrativa ed emotiva che funziona perché la regista e i suoi interpreti riescono a rendere universali le sensazioni dei personaggi, a trasmettere allo spettatore incertezze, dubbi, desideri e confusione che accompagnano i momenti diversi della loro esistenza. Celine Song lo fa attraverso una scrittura misurata, inquadrature che sottolineano espressioni e gesti, dettagli e momenti che aggiungono verità ed emozione. Si partecipa della storia di questi due bambini che diventano ragazzi e poi adulti, in un tira e molla alla ricerca della propria identità.

Conclusioni

Nella recensione di Past Lives abbiamo parlato di un film che riesce a emozionare e coinvolgere, raccontando la storia di due individui e del loro rapporto dilatato su oltre vent’anni. Una scrittura accorta rende credibile e coinvolgente le loro storie, ma sono anche i tre interpreti principali a tradurre in modo compiuto la storia su schermo.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La misura e attenzione ai dettagli nella scrittura e messa in scena di Celine Song.
  • Il cast, sia per quanto riguarda i due protagonisti che il comprimario John Magaro, capaci di rendere credibili le emozioni e incertezze dei rispettivi personaggi.
  • La riflessione sulla ricerca della propria identità.

Cosa non va

  • Se non si entra in sintonia con le storie dei personaggi, si può restare freddi nei confronti della storia che viene raccontata.