Recensione SuxBad - 3 menti sopra il pelo (2007)

Con il solito spietato humour dei film adolescenziali, SuXbad dipinge l'odissea suburbana di tre adolescenti normalmente disperati e mediamente assatanati con una partecipazione fuori dal comune.

Non la rivincita ma la passione dei nerd

Seth, Evan e Fogell come molti adolescenti della loro età prossimi al diploma hanno due priorità nella vita: fare sesso e trovare un modo per comprare degli alcolici - per fare sesso. Ma come se non bastasse dimostrano anche meno degli anni che hanno, cosa che rende più difficile raggiungere entrambi gli obiettivi.
In una di quelle serate in cui tutto va per il verso sbagliato però potrebbero risolvere i loro problemi. Tutto parte da una patente fasulla che Fogell si è procurato e con la quale può dimostrare di avere venticinque anni e da una festa a cui sono stati invitati proprio per la possibilità che ora hanno di comprare alcolici. Ma procurarseli e arrivare alla festa sani e salvi si dimostrerà più difficile del previsto.

SuxBad - 3 menti sopra il pelo (il cui titolo italiano è così offensivo per gli spettatori da meritare la storpiatura che gli è stata comunemente affibbiata, "Sucksbad") è l'ennesimo capitolo nella lunga serie di film a tema nerd che periodicamente escono negli Stati Uniti e che a tratti arrivano anche in Italia. Tuttavia la forza del film, oltre agli interpreti (che come spesso accade sono molto azzeccati), è soprattutto in Judd Apatow.
Il nuovo talento della commedia hollywoodiana questa volta produce (mentre per Dick e Jane Operazione Furto era alla sceneggiatura e per 40 Anni Vergine alla regia) ma il suo marchio si sente a partire soprattutto dal modo di approcciare il mondo nerd, cioè da ex-militante.
L'umorismo impietoso eppure partecipe di Apatow pervade la pellicola che è scritta da Seth Rogen (qui anche attore come già lo è stato per Apatow in 40 Anni Vergine e nel prossimo Molto Incinta) e Evan Goldberg, due talenti della sua scuderia conosciuti quando tutti e tre lavoravano alla serie Tv Undeclared.

Eppure ciò che rimane più impresso dello stile Apatow, specialmente quando si occupa e dipinge i suoi soliti outsiders (nerd o freak fuori dalla società ma perfettamente dentro il loro mondo) è la profonda comprensione e adesione al loro un universo e ai suoi valori.
Contrariamente ai molti film che chiamano in causa gli "sfigati" come espediente comico, anche quando questi costituiscono il centro della trama, il cinema di Apatow sembra l'unico in grado di restituirne una visione complessa. E quando li salva, li nobilità o gli regala un lieto fine non sembra farlo per dovere istituzionale ma con comprensione e lasciando sempre un po' di realistico amaro in bocca.
SuXbad, sotto sotto e oltre i toni da commedia, non è una "rivincita dei nerd" nè tantomeno una loro celebrazione, quanto uno sguardo (questo molto serio e senza pregiudizi) ai ragazzi mai cresciuti, sia che abbiano 18 anni (come i protagonisti) che 30 (come i poliziotti), a quel mondo e a quei particolari sentimenti molto naif, molto immaturi e molto mal gestiti che proprio per questo sono spesso devastanti.