Mea Culpa, la recensione: Kelly Rowland e un improbabile thriller (per nulla) bollente

La recensione di Mea Culpa: su Netflix un romance thriller teoricamente bollente che si rivela, invece, decisamente tiepido. Protagonisti Kelly Rowland e Trevante Rhodes.

Mea Culpa, la recensione: Kelly Rowland e un improbabile thriller (per nulla) bollente

Alcuni film provano a nascondere l'architettura pre-stabilita da certi canoni, e suggerita dal fatidico algoritmo. Altri, invece, cavalcando smaccatamente l'equazione di una sceneggiatura frutto di uno studio legato ai gusti degli utenti delle piattaforme streaming. Ecco, Mea Culpa di Tyler Perry è l'esempio: un film costruito seguendo gli archetipi suggeriti dalle preferenze dello spettatore, tradotti nei titoli delle top 10. Ora, abbiamo a che fare con un romance, un procedurale, un mezzo thriller, un gioco erotico che di erotico ha poco, fermandosi in una sceneggiatura verbosa che non avanza di un millimetro.

Meaculpa 4
Mea Culpa: una foto del film

Approdato su Netflix, Mea Culpa, dal canto suo, prova come può a svecchiare i thriller erotici degli Anni Ottanta, Novanta e inizio Duemila, pur non avendo la stessa forma, lo stesso ardore e lo stesso piglio. Come dire, una forma narrativa che sfocia nella soap, stra-caricata in ogni aspetto, e di facilissimo appiglio. Chiaro infatti che Mea Culpa sia pensato per essere visto-e-dimenticato (lo abbiamo scritto più volte in relazione ad operazioni del genere, ma tant'è), calcando la mano per quello che diventa un improbabile e impersonale titolo, cucito su misura per i bisogni usa-e-getta degli utenti.

Mea Culpa, la trama: thriller bollente? No, tiepido

Meaculpa 1
Kelly Rowland e Trevante Rhodes

Cucito su misura per la top 10, a cominciare dall'atmosfera sinuosa che, in qualche modo, dovrebbe portarci nel climax del film. Al centro della trama c'è Mea Harper (Kelly Rowland, da sempre indecisa nella carriera cinematografica), avvocato di difesa con un matrimonio, diremmo, al limite del sopportabile, consumato negli studi di psicoterapia di coppia (un marito ossessionato da sua mamma malata terminale). Le cose cambiano quando decide di difendere Zyair Malloy (Trevante Rhodes), un artista accusato di aver ucciso la sua fidanzata. Accusa brutale, con le prove che sembrano schiaccianti. Tuttavia, Mea è intenzionata a portare avanti la difesa (nonostante i pareri contrari di suo marito, affiancato dall'immancabile suocera), e anzi si ritrova emotivamente e fisicamente coinvolta verso Zyar. Ciò che dovrebbe diventare bollente risulta però un tiepido escamotage: la situazione non si scalda mai (in tutti i sensi), e anzi prosegue lineare verso l'immancabile colpo di scena.

Non basta Kelly Rowland a salvare il film

Meaculpa 3
Kelly Rowland in Mea Culpa

Perché poi Mea Culpa sembra essere scritto solo e soltanto per giustificare il suddetto cliffhanger, che arriva però nel momento di massima stanca del film. Non ve lo riveliamo, ma per quanto possibile prova a dare una sterzata alla storia, bloccata in un romance che solo in apparenza vuole ricalcare i bollenti thriller di cui si fa sbiadita rivisitazione (Basic Instict su tutti). In fondo, le piattaforme streaming, in relazione ai loro prodotti originali, sfruttano un certo immaginario passato, provando a riportarlo in auge. Alcune volte centrano il punto, altre volte il punto è talmente lontano dall'essere centrato che il prodotto finisce nel macchiettistico.

Meaculpa 6
Mea Culpa: una foto del film

Peccato, perché poi il materiale, se unito a dovere, avrebbe potuto seguire la strada del guilty pleasure. Nemmeno in questo senso, però, Mea Culpa funziona come sperato, avvolgendosi in una patina artificiale e mai coinvolgente, né scottante e seducente come vorrebbe sembrare, ammiccando con un sound sensuale com'è sensuale il brano Walk on By di Isaac Hayes, sapientemente inserito in montaggio. A proposito di musica, il cast: uno dei problemi maggiori di Mea Culpa è proprio la poca attinenza degli interpreti verso i personaggi. E non basa la presenza di Kelly Rowland (che ha segnato l'immaginario pop sia con che senza le Destiny's Child), anche produttrice, a salvare l'insalvabile.

Conclusioni

Nè guilty pleasure, né intrattenimento duro e puro. Mea Culpa è un thriller molto poco bollente, che si nasconde dietro un'atmosfera sensuale mai coinvolgente, né ben strutturata nell'idea di rivedere i thriller erotici degli Anni Novanta. Il colpo di scena è annunciato, e il cast – capitanato da Kelly Rowland – non è mai adiacente ai personaggi. Una soap di due ore, più che un prodotto filmico.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • L'idea poteva funzionare.

Cosa non va

  • Un thriller bollente, mai bollente.
  • Il cast, sconnesso rispetto ai personaggi.
  • Il colpo di scena finale, telefonato e improbabile.