Masquerade, l'intervista al regista Nicolas Bedos: "La mia ispirazione? La commedia all'italiana"

La nostra intervista a Nicolas Bedos, regista del delizioso film Masquerade - Ladri d'amore, distribuito da Lucky Red e presentato fuori concorso al Festival del cinema di Cannes.

Masquerade, l'intervista al regista Nicolas Bedos: 'La mia ispirazione? La commedia all'italiana'

C'è un mondo fatto di gioco e divertimento, ilarità e risate nascosto dietro l'ombra di una maschera; accessori comici, o di pura goliardia, le maschere possono rivelarsi, però, anche un motivo di dissimulazione e di occultamento del proprio io. Lo ha spiegato molto bene Luigi Pirandello il quale per dimostrare la distinzione tra l'essere e l'apparire di ciascun uomo, sfruttava la potenza di tale orpello. Non più accessorio carnevalesco, per Pirandello le maschere rappresentano la frantumazione dell'io in identità molteplici, tante quante il contesto e la situazione sociale in cui l'individuo si trova ad adattarsi, indossando per l'appunto una, dieci e centomila maschere.

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Masquerade - Ladri d'amore: una scena del film

Quello concepito da Nicolas Bedos con Masquerade - Ladri d'amore non è un carnevale, e nemmeno un ballo in maschera. È un continuo gioco alla dissimulazione dove niente e nessuno è veramente quello che si mostra. Una guerra all'inganno che il regista racconta con ironia e sarcasmo, tra dialoghi brillanti e una vena nostalgica già pienamente sviluppata nel suo precedente La belle époque. I giovani protagonisti si fanno pertanto ladri pronti ad approfittare dell'ingenuità e dell'incapacità delle loro controparti più adulte di accettare il peso degli anni sulle spalle, così da rubar loro non solo beni materiali, ma anche sprazzi emotivi e parti della loro anima.

Un racconto interessante, quello di Masquerade, posto in perfetto equilibrio tra thriller e commedia e adesso raccontato in prima persona dal regista stesso, Nicolas Bedos, in questa nostra intervista.

Il potere della nostalgia

Nicolas, al centro del tuo Masquerade abbiamo Martha, un'attrice ormai avanti con gli anni e per questo incapace di accettare lo scorrere del tempo. Famelica di amore e spaventata dall'idea di essere dimenticata, vede nella figura di Adrien un elisir di giovinezza. Una caratteristica, questa, che ricorda molto da vicino Viale del tramonto di Billy Wilder...

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Masquerade - Ladri d'amore: una scena tratta dal film

Martha è sicuramente un personaggio affascinante, ma a dire la verità a farmi da modello di ispirazione per questa donna stata una persona che ho conosciuto nella mia vita. Nel momento della sua caratterizzazione e creazione non ho pertanto sentito la necessità di affidarmi ad alcun spunto, o riferimento, cinematografico a me precedente. È un personaggio che trovo interessante, da guardare e da vedere, soprattutto perché riflesso nel paesaggio che la accoglie, così bello, così magnifico e allo stesso tempo così malleabile e modificabile dall'incuria del tempo che scorre inesorabile.
Masquerade, così come il mio film precedente, La Belle Èpoque, vivono su fonti autobiografiche. Parti delle storie che racconto, così come alcuni dei personaggi che immortalo, fanno parte della mia vita perché ispirati a conoscenti, o a fatti reali. Io stesso ho messo un po' di me - soprattutto del Nicolas Bedos giovane - nel carattere del personaggio di Adrien.

Collegandomi a La belle époque, c'è un elemento che ritorna anche in Masquerade, ossia quello della nostalgia.

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Masquerade - Ladri d'amore: un momento del film

Sì, è assolutamente vero. Oggi il mondo del cinema e della TV pare voler rispondere a una spinta quasi patologicamente nostalgica. Ma credo che se tutto ciò riscontri successo è anche per un certo fascino per i tempi andati, soprattutto per un gusto anni '60 e '70, lo stesso a cui mi sono affidato con La Belle époque e Masquerade. Io stesso, più che sul cinema attuale francese preferisco affidarmi a un cinema più narrativo e romanzesco del passato, sia dal punto di vista della scenografia, che dei costumi. Sono inoltre particolarmente affascinato dal cinema italiano, anzi, posso dire di sentirmi più vicino alla commedia all'italiana che alla Nouvelle Vague francese. Amo molto la capacità del vostro cinema di mescolare i vari generi, unendo spesso dramma e commedia, una caratteristica, questa, a cui aspiro con il mio cinema e a cui mi sento particolarmente vicino.

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Laura Morante e amori morenti

Parlando di Italia, non posso non citare la presenza della nostra Laura Morante nel film. Aveva pensato subito a lei per il ruolo di Julia?


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Masquerade - Ladri d'amore: un frame del film

No, anzi all'inizio ero alla ricerca di un'attrice comica per il personaggio di Julia, ma non ero riuscito a trovarne nessuna di lingua francese. Poi, non mi ricordo chi, mi disse "ma perché non provi con Laura Morante?". Non sapevo nemmeno se parlasse francese, poi ho visto qualche suo film e mi sono accorto che lei, con quel suo aspetto così mediterraneo, incarnava esattamente l'ideale che mi ero fatto del mio personaggio. Mi sono trovato talmente bene con Laura che sono in cantiere altri film da girare insieme.

Adrien e Margot sono un po' dei "Bonnie e Clyde delle emozioni", perché non si limitano a rubare degli oggetti preziosi, ma anche sentimenti altrui. Anzi, a volte è difficile decifrarli e capire se stiano mentendo, o dicano la verità. Secondo lei oggigiorno è veramente così difficile avere fiducia degli altri, soprattutto in amore?

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Masquerade - Ladri d'amore: una sequenza del film

Assolutamente no. Il mio non è altro che un semplice film. Un'opera di pura immaginazione e finzione. Fortunatamente in giro ci sono pochi Margot e Adrien. Il mio interesse non era quello di far riflettere uno specchio di vita in un film, quanto raccontare le difficoltà del matrimonio, la resistenza dell'essere umano, la perdita dell'amore, il desiderio, soprattutto nel contesto di in un'epoca a volte violenta per quanto riguarda le discrepanze sociali e la figura della donna. Tutto viene però trattato in maniera simbolica e poco ancorata alla nostra realtà.

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La rivincita dell'essere donna

Nel film sono le donne a rivestire un ruolo predominante, penso soprattutto al personaggio di Margot che per me è identificabile come a una sorta di Diabolik al femminile. Ambigua e misteriosa, in lei si raggruppa un po' tutta la rivincita femminile verso un certo e soffocante universo maschilista.

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Masquerade - Ladri d'amore: un'immagine del film

È esattamente così. Mentre scrivevo immaginavo Margot come a un portavoce di quella rivolta femminile e rivoluzione combattente che trovo affascinante. Rappresenta un po' quella liberazione della parola, e quel cambiamento sociale così attuale, sebbene in lei, oltre agli aspetti più positivi di questa lotta, si riscontrano anche quelli maggiormente negativi. Ovviamente nel mondo ci sono tante Margot, ma anche tante altre donne che vivono passivamente questa battaglia e non riescono a ritagliarsi un proprio posto nel mondo. Tutto ciò fa di Masquerade un film molto attuale, e anche per questo ho voluto inserirvi i miei pensieri, e certe mie prese di posizione, circa tale argomento.

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Masquerade - Ladri d'amore: un'immagine

Distribuito da Lucy Red, Masquerade - Ladri d'amore è pertanto un film complesso perché nulla è dato per scontato. Un'opera che richiede una soglia dell'attenzione sempre alta, perché in un attimo tutto può ribaltarsi e il gioco prendere nuove uscite, e nuovi percorsi prima ignorati. Un film dove dietro a una maschera si celano mille volte e divergenti personalità, tutte raccolte in un unico corpo pronto ad attrarre, per tradire.