L’ombra del giorno, il regista Giuseppe Piccioni: “Tutto ciò che è interessante succede nell’ombra”

La video intervista a Giuseppe Piccioni, regista del film L'ombra del giorno, da lui anche scritto, con protagonisti Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli: amanti clandestini ai tempi del regime fascista.

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L'ombra del giorno: Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli in un'immagine

A sei anni di distanza da Questi giorni, Giuseppe Piccioni torna al cinema con L'ombra del giorno, in sala dal 24 febbraio. Da lui anche scritto, insieme a Gualtiero Rosella e Annick Emdin, il film è ambientato ad Ascoli Piceno nel 1938, in pieno regime fascista. Siamo a piazza del Popolo, dove Luciano, veterano interpretato da Riccardo Scamarcio, possiede un ristorante. Ferito nel corpo, ha una gamba che non si è mai ripresa dal conflitto, e soprattutto nello spirito (la donna che voleva sposare non ha aspettato il suo ritorno dalla prima guerra mondiale), ha rinunciato all'amore. Almeno fino a quando non si affaccia dalle vetrine del suo locale Anna (Benedetta Porcaroli), in cerca di un lavoro.

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L'ombra del giorno: Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli in una scena

Girato a inizio 2021 proprio ad Ascoli Piceno, L'ombra del giorno ha un ricco cast: oltre ai due protagonisti ci sono anche gli attori Lino Musella (ormai il vero jolly del cinema italiano), Valeria Bilello e Sandra Ceccarelli, che con Giuseppe Piccioni ha già lavorato in Luce dei miei occhi (2001) e La vita che vorrei (2004).

Luciano e Anna, quasi come la Bella e la Bestia, si studiano, sono attratti l'uno dall'altra, ma non sanno come dirlo e sopratutto se dirlo: lui infatti è simpatizzante del fascismo, lei nasconde un segreto. Abbiamo incontrato il regista a Roma, dove ha presentato alla stampa il film, e per lui il protagonista è un po' come Humphrey Bogart in Casablanca: "C'è un'idea di clandestinità: i comportamenti umani avvengono là dove non si sa nulla, nell'ombra. Come diceva Céline, tutto ciò che è interessante succede nell'ombra. Non si sa nulla della vera storia degli uomini. Il personaggio di Luciano ha scelto un bel nascondiglio da cui guardare il mondo e in cui far coesistere sia la sua simpatia per il fascismo, sia il suo restare appartato. Non è entrato nell'apparato di potere. È una specie di Rick di Casablanca: anche lui non ne vuole sapere delle cose della politica perché è disincantato. La sua catarsi è inaspettata: pur essendo fascista, come è successo a persone come Perlasca, per fortuna ha un momento di umanità. Lui dice che l'ha fatto soltanto per amore, ma in realtà è cambiato profondamente".

La video intervista a Giuseppe Piccioni

L'ombra del giorno, recensione: Le inquietudini di un'epoca