Little Dixie, la recensione: Frank Grillo in un action cattivo al punto giusto

La recensione di Little Dixie, film dove il protagonista è vittima di ricatto dopo che sua figlia viene rapita dal cartello messicano e per salvarla non guarderà in faccia niente e nessuno. Su Sky e NOW.

Little Dixie, la recensione: Frank Grillo in un action cattivo al punto giusto

Richard Jeffs, governatore dell'Oklahoma, ha appena fatto eseguire la condanna a morte per un potente membro del cartello messicano, ucciso tramite iniezione letale. Il politico era però ignaro che alcuni degli uomini che lavoravano per lui avessero stretto in precedenza degli accordi sottobanco con i criminali in questione, ora in cerca di vendetta per quanto accaduto. In particolar modo Cuco, il fratellastro della "vittima", ha deciso di sconfinare negli Stati Uniti per farla pagare in prima persona a chi ritiene responsabile.

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Little Dixie: Frank Grillo in una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Little Dixie, a finire suo malgrado in mezzo alla contesa è anche Doc, agente delle forze speciali che da quasi vent'anni segue Jeffs come un'ombra. Cuco decide di rapire sua figlia, l'adolescente Dixie, al fine di ricattare il padre affinché elimini il governatore e gli consegni la sua testa nell'arco di ventiquattr'ore. Per il protagonista sarà l'inizio di una lunga giornata nella quale non potrà farsi troppi scrupoli e mettere da parte amicizie più o meno solide pur di salvare la ragazza.

Spedito come un treno

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Little Dixie: Eric Dane in una foto

Certamente la trama non spicca per originalità e allo stesso tempo la missione disperata di un uomo "solo contro tutti", un padre in cerca di vendetta e di giustizia, è un topoi alquanto abusato dal cinema d'azione recente e meno recente, che qui viene rivisitato per l'ennesima volta con in mente il principale target di riferimento. Little Dixie possiede una sana cattiveria di genere e il protagonista è un vero e proprio anti-eroe, spietato nell'eliminare chiunque possa essere un intralcio alla sua causa, innocente o meno che sia. Un agente speciale piacevolmente sui generis, che fredda decine e decine di persone - buoni o cattivi che siano - con la sua pistola silenziata, indossando sempre lo stesso vestito elegante che nonostante il bagno di sangue del quale si trova perpetratore rimane sempre impeccabilmente immacolato, quale sorta di James Bond in versione cinica e spietata.

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Senza pietà

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Little Dixie: Frank Grillo in una sequenza del film

Sin dal prologo dove viene eseguita la pena capitale nei confronti del condannato di origini messicane, il film non nasconde la violenza e i passaggi più cupi, assumendo un tono maturo che si protrarrà sempre più incisivamente nello scorrere dei minuti, fino a quell'epilogo sulle rive di un lago accompagnato dai rumori della natura sul giungere dei titoli di coda, agognata quiete dopo una tempesta a dir poco esplosiva. Un b-movie in piena regola non soltanto dal punto di vista della messa in scena, che può ad ogni modo contare su una regia dinamica ed efficace anche nelle fasi più concitate, ma anche nelle svolte di una sceneggiatura che caratterizza al meglio i suoi personaggi, proponendosi come una sorta di versione aggiornata di un moderno classico del filone come Io vi troverò (2008) e relativi sequel.

Ciak, azione

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Little Dixie: Frank Grillo in una foto

Fondamentale in operazioni di questo tipo è la scelta dell'attore principale e qui non si poteva trovare interprete migliore di Frank Grillo, volto e fisico ideale per ruoli di questo tipo, che riesce a dare quel giusto, sporco, carisma ad un personaggio fuori dagli schemi, scheggia impazzita che diventa elemento di rottura in una trama altrimenti parzialmente lineare. E non mancano noti caratteristi come Eric Dane, Annabeth Gish e Peter Greene a restituire un senso di gradevole familiarità nelle vesti di pur accessorie figure secondarie. Non mancano naturalmente forzature e inverosimiglianze qua e là, ma sono in quest'occasione più perdonabili di altre, soprattutto se contestualizzate al tipo di racconto che Little Dixie offre ai fan, crudo e cupo nella sua esasperazione di un noir spinto ai limiti estremi.

Conclusioni

Un agente speciale dal grilletto facile scatena la sua carneficina dopo che la figlia adolescente viene rapita da un boss del cartello messicano, ritrovandosi a dover affrontare anche ex amici e colleghi pur di ritrovarla e condurla in salvo prima che sia troppo tardi. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Little Dixie, ci troviamo davanti ad un action b-movie tosto e crudo, dove il protagonista - un perfetto Frank Grillo - non si fa scrupoli nell'uccidere a sangue freddo chiunque ponga un ostacolo alla sua missione assai personale. Vendette incrociate e un uno contro tutti messo in scena con uno stile grezzo e graffiante, che pone in secondo piano una sceneggiatura non propriamente originale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • Frank Grillo è la faccia giusta al posto giusto.
  • Un protagonista piacevolmente sui generis e senza mezze misure.
  • Una regia cruda e dinamica che esalta l'anima da b-movie.

Cosa non va

  • La sceneggiatura non è priva di cliché e forzature.