Le scene più belle da Edward mani di forbice

Le sequenze più belle di uno dei capolavori di Tim Burton.

Alcuni dei momenti più toccanti del film sono i ricordi di Edward nel castello a contatto con l'inventore, e anche le scene che illustrano la tenera storia d'amore tra Kim ed il protagonista, c'è un elemento comune ad entrambi i passaggi cioè l'atmosfera natalizia che invece di portare pace e serenità preannuncia situazioni dai risvolti tragici.

La sera di Natale l'inventore vuole fare ad Edward la sorpresa più attesa: delle mani, finalmente sarà umano in tutto! Sono mani che appaiono splendide, perfette, e negli occhi di Edward si leggono gioia e riconoscenza profonde. Il vecchio demiurgo si lascia trasportare da questi sentimenti così forti ma il suo cuore non regge e all'improvviso muore, così in un istante brevissimo felicità e tristezza quasi coincidono, le speranze si infrangono, l'impatto emotivo di questa sequenza è traumatizzante, tanto ci si identifica col protagonista che si ha una gran voglia di piangere, il sogno della "normalità" svanisce e la drammatica realtà prende il sopravvento materializzandosi nel sangue che tinge le lame di Ed mentre quest'ultimo accarezza il viso del suo papà; non una parola, non un lamento da parte di Ed, solo uno sguardo attonito, disperato, colpisce nel profondo lo spettatore più di mille strazianti grida di dolore.

Altra sequenza degna di menzione é quella denominata Ice Dance, ancora una volta è la notte di Natale, ma adesso ci troviamo a passarla in compagnia della famiglia adottiva di Ed. Il nostro sfortunato eroe con gesti decisi e perfetti trasforma blocchi di ghiaccio in geniali sculture, mentre lavora si sprigionano fiocchi di neve e una romantica Kim, affascinata dall'abilità dell'artista e dal fenomeno più o meno meteorologico a lei sconosciuto, danza con lievità e grazia accompagnata dalla soave melodia composta da Danny Elfman, musica ed immagini si compenetrano in modo incredibile, lo spettatore totalmente coinvolto è proiettato all'interno di un sogno così dolce che rinfranca lo spirito e fa scomparire, per un attimo, la tediosa realtà. Ma contrapposto a questo trionfo della struggente magia del sogno si prospetta il finale decisamente violento. Un'esplosione di rabbia trasforma Edward, vessato dalla cattiveria e dall'incomprensione di chi lo circonda, in un essere pauroso che comincia a distruggere la casa che lo ospita e poi fugge seminando il panico nell'intero quartiere, una reazione così forte lascia spiazzati perché Edward è stato fino a quel momento, troppo tenero, gentile e remissivo ma il suo comportamento non ha sortito altro effetto che quello di essere emarginato e preso in giro dai suoi "bravi" concittadini, e adesso reagisce in maniera inaspettatamente dura. Soltanto Kim riesce a comprendere fino in fondo il dramma vissuto dal suo amico, ma purtroppo solo alla fine, quando ormai tutto è perduto, si rende conto di amarlo, e pur di salvargli la vita sacrifica il loro romantico amore che rimane per sempre un bellissimo sogno. Intenso e struggente resta l'abbraccio tra i due protagonisti - "Stringimi" dice Kim. "Non posso" risponde malinconico Ed, senza dir altro Kim lo abbraccia ugualmente- ancora una volta per pochissimi istanti i due mondi, quello fantastico e quello reale, sembrano poter comunicare ma ancora una volta la conclusione è crudelmente realista, il distacco inevitabile.

Ma oltre ad essere commovente questa pellicola possiede una notevole carica ironica, Burton non può fare a meno di sdrammatizzare alcuni dei passaggi più tristi ricorrendo al suo inconfondibile humour, a personaggi folli e a trovate geniali. Alcune scene irresistibili sono: il ritorno a casa, piuttosto movimentato, di Kim dopo la vacanza, la festa con barbecue in onore di Ed, la tosatura dei cani e anche la prima sbronza di Edward.