Da Ju-on a The Grudge: il rancore infinito

I vendicativi spiriti di Kayako e del piccolo Toshio stanno spaventando gli spettatori da ormai più di un decennio, in una saga entrata di diritto nella storia del J-Horror.

Era il 2000, e l'esplosione del J-Horror era appena agli inizi (il primo Ringu, di Hideo Nakata, era uscito solo due anni prima) quando un piccolo film dal titolo Ju-on fu distribuito, direttamente per il mercato home video, in Giappone: il regista era il semisconosciuto Takashi Shimizu, la storia quella di una casa infestata e di un contagio di morte che si diffondeva a chiunque vi entrasse. Protagonisti ne erano gli spiriti inquieti e vendicativi della donna Kayako e del piccolo Toshio, uccisi dal capofamiglia impazzito per il supposto tradimento della moglie. Il film, dalla struttura episodica, nasceva da due cortometraggi girati l'anno prima da Shimizu (intitolati Katasumi e 4444444444) per una serie della Kansai TV, il cui soggetto fu integrato nello script del nuovo lungometraggio. Il successo fu tale che il regista fu spinto a dirigere immediatamente un sequel, uscito nello stesso anno e intitolato semplicemente Ju-on 2: sequel che in realtà era in parte un remake del primo film, con i primi 30 minuti che ne riassumevano gli eventi.

Nel 2003, nel periodo più florido per il genere, la vicenda della casa maledetta e dei suoi inquieti residenti giunse nelle sale cinematografiche nipponiche, con il patrocinio di Kiyoshi Kurosawa, maestro di Shimizu: Ju-on: Rancore era un remake cinematografico del primo film del 2000, ma si differenziava da quest'ultimo per una struttura non cronologica e per la presenza, richiesta dai produttori, di una protagonista femminile a fare da filo conduttore all'intera vicenda. Il successo del film generò un immediato sequel, Ju-on: Rancore 2, prosecuzione con un plot completamente originale rispetto al sequel televisivo di tre anni prima. Il successo fu anche in questo caso buono, e il regista Shimizu era ormai pronto per l'approdo sul mercato occidentale.
Occasione che arrivò quasi subito quando Sam Raimi acquistò i diritti per un remake occidentale del primo film cinematografico, da far dirigere allo stesso Shimizu. Il film, intitolato The Grudge, segue fedelmente gli eventi di Ju-on: Rancore, è girato nello stesso set delle versioni precedenti, e con gli stessi interpreti a vestire i panni dei due spiriti malvagi; la differenza sta nei due protagonisti occidentali, la bella Sarah Michelle Gellar e il noto Jason Behr. Nonostante il regista avesse ormai trattato la spaventosa storia di Kayako e Toshio per ben cinque volte, fu ancora lui a dirigere, nel 2006, il secondo episodio occidentale della saga: The Grudge 2, che riprende spunti da tutte le precedenti versioni, è interpretato dalle attrici Amber Tamblyn e Arielle Kebbel, mentre la Gellar viene contattata per un semplice cameo, per rendere più esplicito il collegamento con il film precedente. I risultati commerciali della saga iniziavano a seguire una parabola discendente, ma il fascino del rancore mortale aveva evidentemente contagiato i produttori: The Grudge 3, datato 2009 e uscito negli USA direttamente in home video, non è però diretto da Shimizu ma da Toby Wilkins, mentre il personaggio del piccolo Jake (qui interpretato dal giovane Matthew Knight) è l'unico collegamento con gli episodi precedenti.
Nel 2010 viene annunciata la produzione di un The Grudge 4, con Adam Green come regista e Wilkins, Raimi e Shimizu nelle vesti di produttori. Nel frattempo, in Giappone si è pensato di festeggiare il decimo anniversario della saga con due nuovi film, usciti simultaneamente nel 2009: Ju-on: Shiroi rôjo e Ju-on: Kuroi shôjo, per la regia rispettivamente di Ryûta Miyake e Mari Asato sono due horror tra loro conseguenziali ma solo debolmente collegati alla linea narrativa precedente, attraverso il personaggio di Toshio che appare in piccoli cameo in entrambi i film.