Guida romantica a posti perduti, la recensione: road movie ai confini del disagio esistenziale

La recensione di Guida romantica a posti perduti, terzo film di Giorgia Farina con protagonisti Clive Owen e Jasmine Trinca: un road movie che balla con grazia sul confine tra il disagio esistenziale e la voglia di tornare a vivere.

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Guida romantica a posti perduti: Jasmine Trinca durante una scena del film

Quando si dice ironia tragica: Allegra ha un nome che fa pensare a una persona solare, ma è tutto tranne che piena di gioia. Chiusa tra le quattro mura di casa, ha il terrore di qualsiasi cosa arrivi dal mondo esterno. Forse è per questo che scrive di viaggi, per uscire da quella che è diventata una prigione. La vita però trova sempre un modo per manifestarsi: un fattorino che consegna pizze diventa il suo legame con l'esterno, nutrendola, oltre che di carboidrati, anche di affetto e di attenzioni. Almeno fino a quando l'imprevisto non bussa, letteralmente, alla sua porta. Nello scrivere la recensione di Guida romantica a posti perduti non possiamo non pensare alla vita che va avanti anche se ci ostiniamo a nasconderci.

Si nasconde anche Benno (Clive Owen), presentatore televisivo dalla vita apparentemente perfetta ma in realtà bugiardo seriale, esattamente come Allegra (Jasmine Trinca): dietro al sorriso che conquista c'è infatti il disagio di un uomo che beve fino a perdere i sensi, per dimenticarsi chi è e da dove viene. Quando, intossicato dall'alcol, bussa barcollante alla porta della "viaggiatrice per finta", le loro anime a brandelli si incontrano e forse i lembi sfilacciati delle loro esistenze, intrecciandosi, potranno immaginare un nuovo corso.

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Guida romantica a posti perduti: una scena con Clive Owen

Presentato nella sezione Giornate degli Autori della 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Guida romantica a posti perduti è l'opera terza di Giorgia Farina, che nel Regno Unito ci ha vissuto e sembra aver assorbito l'ironia dissacrante degli Inglesi, pronti a scherzare anche di fronte alla morte. In sala dal 24 settembre, la pellicola diventa presto un road movie, che barcolla, come i suoi protagonisti, sul filo del disagio esistenziale.

Un road movie in cui l'importante è muoversi

Si parlano diverse lingue in Guida romantica a posti perduti, italiano, inglese e francese: la vecchia Europa in tre personaggi, ognuno con la sua storia, ognuno incapace di cambiare. Allegra ha attacchi di panico e non sa come affrontare la vita; Benno, invece, sa fin troppo bene come muoversi nel mondo e non può fare a meno di uccidersi ogni giorno bevendo; Brigitte (Irène Jacob), la sua compagna storica, è infermiera ed è più pragmatica: a fregarla è però l'amore che prova per quest'uomo tanto affascinante quanto pieno di un'oscurità che è quasi un buco nero.

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Guida romantica a posti perduti: Clive Owen con Jasmin Trinca in una scena del film

A spezzare schemi e abitudini ormai consolidati è Michele (Andrea Carpenzano), che consegna a tutti loro le pizze: il ragazzo fa il lavoro più umile, ma è anche il più vitale, diretto, legato alla realtà. La sua delusione nello scoprire le bugie di Allegra è la molla che spinge la donna e Benno a cambiare. Se non vita, almeno città: dall'Italia, la strana coppia formata da Allegra e Benno va in Gran Bretagna, proprio nella regione dove è nato il conduttore, alla riscoperta della vita e delle sue radici.

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Guida romantica a posti perduti: Jasmine Trinca e Clive Owen in una scena del film

Tra incontri casuali, pub, musica a tutto volume e lunghe traversate in macchina, i due, diversissimi, eppure così simili nella disperazione di non sapere quale sia il loro posto nel mondo, sembrano incastrarsi e capirsi, come due pezzi spaiati di un puzzle che finalmente combaciano. La mancanza dell'affetto materno dell'uno, si rispecchia nel senso di inadeguatezza dell'altra, creando una strana sintonia, che esplode in un ballo scoordinato e liberatorio, grazie a cui capiscono che l'importante è continuare a muoversi, non fermarsi, non cedere all'angoscia che li divora.

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Guida romantica a posti perduti: Andrea Carpenzano in una scena del film

Leggero ma non superficiale, il film di Giorgia Farina si muove con grazia tra le contraddizioni di questi personaggi, figli di un'epoca in cui bisogna ostentare benessere e prestigio, in cui tutti hanno i loro quindici minuti di celebrità, ma poi non sanno vivere. O vivono male. Alla fine del viaggio Allegra e Benno forse non avranno imparato nulla. Torneranno ad aver paura di tutto e a non aver paura di niente. Oppure rimarranno sempre lì, in mezzo alla campagna inglese, a ballare nell'erba fino a sparire. Non lo sappiamo. Sappiamo solo che in un road movie l'importante è il viaggio: e quello di Guida romantica a posti perduti ci fa entrare nell'intimità di due esseri umani che potremmo essere noi, o i nostri vicini. Alla fine della strada magari non avremo imparato niente, tranne una cosa: se la vita, il destino, il caso, o come vogliamo chiamarlo, bussa alla porta, bisogna aprire. Perché altrimenti siamo già morti.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Guida romantica a posti perduti, l’opera terza di Giorgia Farina è un road movie ironico e leggero, che affronta il disagio esistenziale di due persone apparentemente molto diverse, in realtà legate dall’angoscia di vivere. Allegra (Jasmine Trinca) ha paura di tutto e vive chiusa in casa, scrivendo di viaggi che non ha mai fatto. Benno (Clive Owen), conduttore televisivo affascinante e ammirato, beve fino a svenire. Vicini di casa, partono insieme per un viaggio in Gran Bretagna, che li porta a riscoprire le proprie radici, a conoscersi, a stabilire finalmente un vero contatto umano.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • Jasmine Trinca e Clive Owen sono una “strana coppia” che funziona.
  • L’aria stralunata di Andrea Carpenzano è funzionale anche questa volta.
  • Alla regia Giorgia Farina, anche sceneggiatrice, si muove con grazia tra ironia e dramma.

Cosa non va

  • Chi non ama i finali aperti potrebbe infastidirsi.