Gli anni belli, la recensione: l'estate prima di internet, quando esistevano le persone in carne e ossa

La recensione de Gli anni belli, commedia estiva con Romana Maggiora Vergano, Mari Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta che segna l'esordio alla fiction di Lorenzo D'Amico De Carvalho, al cinema dal 7 febbraio.

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Gli anni belli: foto di famiglia per Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta e Romana Maggiora Vergano

Avere sedici anni e voler cambiare il mondo. L'abbiamo provata tutti quella sensazione di possibilità, quell'indignazione di fronte alle ingiustizie che ci spinge a urlare al mondo il nostro dissenso. La liceale Elena è una di questi adolescenti arrabbiati che coltiva la propria coscienza politica e le battaglie della sinistra. Un'antesignana degli scioperanti dei Fridays for future impegnata in un'occupazione finché non viene prelevata dai genitori e accompagnata nel tradizionale campeggio sul mare dove la famiglia trascorre da anni le vacanze. Campeggio che però, dopo un cambio di gestione, ha subito una trasformazione radicale divenendo una sorta di villaggio vacanze finalizzato a spillare soldi ai turisti. Non per nulla siamo nel 1994 e il nuovo gestore, coi suoi modi da imbonitore, ricorda molto da vicino un certo imprenditore e politico italiano...

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Gli anni belli: un primo piano di Romana Maggiora Vergano

Si apre così la recensione de Gli anni belli, esordio alla finzione del documentarista Lorenzo d'Amico de Carvalho. Natali illustri per il cineasta, nipote di Suso Cecchi D'Amico, che a 40 anni ha deciso di scavarsi una nicchia nella tradizione comica nostrana con l'aiuto della moglie, la sceneggiatrice e regista Anne Riitta Ciccone. Gli anni belli si connota chiaramente come un progetto della passione, parte coming of age parte operazione nostalgia per glorificare gli anni '90 in cui il regista, oggi 40 enne, è cresciuto. Scritto, diretto, prodotto e montato da D'Amico De Carvalho, dietro il sapore ingenuo alla Professione vacanze, la commedia si configura come un inno a un'epoca ingenua, ma sincera in cui le relazioni umane non erano schermate dall'uso esasperato della tecnologia.

Operazione calore umano

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Gli anni belli: Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta in spiaggia

Gli anni belli è un "finto" teen movie. Non lasciamoci ingannare dal fatto che la protagonista è la sedicenne Elena, interpretata in realtà dalla venticinquenne Romana Maggiora Vergano. In realtà l'atmosfera che si respira nel film è decisamente adulta e al di là dei discorsi da agit prop della focosa Elena, che ci ricordano un'epoca in cui la passione politica la si viveva intensamente e termini come destra e sinistra avevano ancora un senso, nel film è presente un secondo coming of age di coppia legato ai genitori di Elena. Ninni Bruschetta interpreta un marito che si è adagiato sugli allori di coppia e dà ormai per scontata la moglie, interpretata dalla passionale Maria Grazia Cucinotta. Quando la raffinata vicina di roulotte busserà alla sua porta in cerca di aiuto, l'uomo si lascerà distrarre dalle sue grazie alimentando la gelosia della moglie.

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Gli anni belli: Ninni Bruschetta e Romana Maggiora Vergano in una scena

Lo stesso Lorenzo D'Amico De Carvalho ha ammesso che il cast giovane non è stato in grado di cogliere molti dei riferimenti contenuti nel film che, dietro l'aspetto da bonaria summer comedy, è un divertissement per un pubblico adulto. Se la parte iniziale del film ricorda il Muccino delle origini, quello di Come te nessuno mai per intenderci, non appena mettiamo piede nel camping Bella Italia (nomen omen) ecco che i riferimenti al berlusconismo si sprecano. Fin dal poster che troneggia all'ingresso, il gestore del campeggio interpretato da Stefano Viali propone slogan e motti che ricordano la discesa in campo di Berlusconi. Il tutto unito a un accento inconfondibile che ci catapulta in un passato fatto di televendite, promesse di fantomatici posti di lavoro e slogan anticomunisti e anti-meridionalisti. Gli stessi messi in bocca al personaggio interpretato da Bebo Storti, che inneggia alla cacciata dei terroni e delle zecche comuniste.

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Nord v sud, destra v sinistra, l'era delle grandi passioni

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Gli anni belli: Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta e Romana Maggiora Vergano in auto

Gli anni belli racconta una storia semplice, dal sapore ingenuo, ma che al tempo stesso spinge lo spettatore ad affezionarsi ai personaggi. Al di là della struttura episodica e di alcune figure dichiaratamente macchiettistiche - il gestore di Stefano Viali e i suoi scagnozzi, ma anche il giovane motociclista vestito di pelle che ricorda Rusty il selvaggio - quella che D'Amico De Carvalho propone è una rielaborazione delle commedie vacanziere anni '80 - '90. Film che, nella loro semplicità, avevano il pregio di rappresentare con pochi tratti vizi e virtù dell'italiano medio.

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Gli anni belli: Maria Grazia Cucinotta sul set col regista Lorenzo d'Amico De Carvalho

La sceneggiatura de Gli anni belli non si sofferma sulla superficie, ma ci offre un ritratto a tutto tondo di un'adolescente desiderosa di crescere troppo in fretta, aiutato dalla bella performance di Romana Maggiora Vergano, ma anche di una coppia in crisi che deve imparare ad ascoltarsi per continuare a scegliersi. Appassionata la performance di Maria Grazia Cucinotta, che sembra particolarmente coinvolta dal suo personaggio, ironica e rilassata quella di Ninni Bruschetta. A visione conclusa Gli anni belli si configura come un piacevole tuffo nel passato. Lineare nella forma come nel contenuto, il film ci lascia con una piacevole sensazione di nostalgia per un'epoca in cui era tutto più semplice, vero e genuino.

Conclusioni

Vivace commedia estiva, la recensione de Gli anni belli mette in luce la semplicità dell'inno agli anni '90 di Lorenzo d'Amico De Carvalho che, dietro l'evidente operazione nostalgia, si configura come una celebrazione di un'epoca piena di contrasti, ma pronta a celebrare la giovinezza, lo stare insieme e il calore dei rapporti umani.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.4/5

Perché ci piace

  • L'operazione nostalgia ci fa rimpiangere un'epoca che, coi suoi pregi e difetti, con lo sguardo odierno ci appare decisamente appetibile.
  • Il cast si dimostra funzionale e affiatato.
  • I coming of age estivi hanno sempre il loro fascino.

Cosa non va

  • Qualche gag episodiche slegate dal contesto.
  • Alcuni personaggi risultano macchiettistici.