Einstein e la bomba, la recensione: l'implosione di un racconto umano

La recensione di Einstein e la bomba: il docu-film disponibile su Netflix viene depotenziato in un racconto blando e didascalico, incapace di sfruttare al meglio l'accostamento di filmati d'epoca e la loro ricostruzione cinematografica.

Einstein e la bomba, la recensione: l'implosione di un racconto umano

A volte basta un film, una serie tv, una kermesse musicale a smuovere qualcosa all'interno degli spettatori. Un tema trattato che si fa catalizzatore di interesse, turbo generante di una nuova sensibilità verso un argomento che pareva essersi perduto sotto strati di polvere e incuranza. Così è stato per l'impatto mediatico causato dal fenomeno Oppenheimer. Il film di Christopher Nolan ha infatti riacceso una curiosità prima latente verso non solo il proprio protagonista, ma su tutto quel processo che ha portato alla distruzione di Hiroshima e Nagasaki. Un successo, collegato ad altre opere realizzate e proposte, in un effetto domino senza precedenti. Oppenheimer è stato dunque il sasso lanciato nel mare. Ma non tutte contengono la stessa forza impattante, lo stesso potere di sensibilizzazione e interesse racchiuso nel film di Nolan.

Einstein E La Bomba 3
Einstein e la bomba: un'immagine del documentario

Come sottolineeremo in questa recensione di Einstein e la bomba (ora disponibile su Netflix), non serve una tematica come quella della bomba nucleare, e nemmeno la figura iconica e magnetica di Albert Einstein a salvare un docu-film che trova nella mescolanza di una drammatizzazione degli eventi, e la loro riproposta documentaristica, sia il proprio nucleo centrale, che il punto di maggior debolezza. I quasi ottanta minuti trascorrono come macigni, non aggiungendo alcunché di nuovo rispetto a quanto già reperibile . So gira intorno ad eventi raccontati per il puro e semplice piacere, senza apparente scopo, o intenti dichiarati. Si parla di Einstein, si riportano le sue teorie, i suoi viaggi, senza andare a indagare quello che lo stesso titolo precedeva: certo, c'è Einstein, c'è la bomba, ma a mancare sono quei collegamenti che mettono in contatto i due. A colmare tale vuoto entrano in azione foto, filmati d'archivio, una rilettura in voice-over da parte dell'attore Aidan McArdle dei trattati, lettere, e articoli firmati da Einstein, e nulla più.

Guarda, ascolta, ripeti

Einstein E La Bomba
Einstein e la bomba: una scena del documentario

Racchiudere nello spazio di un lungometraggio anni di ricerca, e un'esistenza complessa come quella di Albert Einstein non deve essere stata un'operazione così facile; ma compiere tale tentativo puntando sulla natura ibrida dell'opera, non risulta essere sicuramente la scelta più consona e saggia. Alternare materiale di repertorio, con la sua riproduzione in studio è un copia e incolla inutile di momenti che potevano benissimo essere narrati o in formato cinematografico, o prettamente documentaristico. Assistere alla riproposizione reale, e poi finzionale, di un medesimo evento, non va a rafforzare la potenza di quest'ultimo, quanto bombardare lo spettatore di una stessa cosa detta e ridetta in mille modi differenti. Si ottiene quello che possiamo definire un "effetto pappagallo" che va a depotenziare ogni possibile interesse, senza indagare mai a fondo.

Oppenheimer e il cinema di Nolan: il senso di colpa vi renderà umani

L'interesse allo stato superficiale delle cose

Einstein E La Bomba 2
Einstein e la bomba: una foto del documentario

Tutto in Einstein e la bomba non osa andare oltre la superficie; ogni singolo passaggio si tiene a galla respirando a pelo d'acqua, senza immergersi mai nella profondità della questione. Il docu-film diretto da Anthony Philipson è pertanto un'opera di montaggio, dove ogni sequenza segue l'altra in maniera quasi apatica e disinteressata. Una sfilata dove si inseguono sullo schermo momenti storici che gli autori ritengono di dominio pubblico, e per questo inutili da essere approfonditi; il problema è che a rientrare in questa prefigurazione mentale, siano anche le ricerche, le teorie sviluppate da Einstein e tutto ciò che lo hanno condotto indirettamente al processo di sviluppo della bomba atomica. Pur non avendo fatto parte personalmente del progetto Manhattan, lo scienziato è da considerarsi in un qualche modo il suo padre putativo; ma le motivazioni che vi stanno dietro non sono offerte al proprio pubblico, il che è quasi paradossale, soprattutto per un docu-film intitolato "Einstein e la bomba".

Grande massa, poca esplosione

Einstein E La Bomba 4
Einstein e la bomba: Albert Einstein in una foto d'archivio

In questo continuo passaggio di testimone tra i filmati d'epoca, e le loro ricostruzioni in formato cinematografico, a detenere il potere dell'attenzione del proprio pubblico è ovviamente il costrutto storico di Einstein e la bomba. Aprire gli archivi del tempo, accedendo a documenti, filmati, fotografie, ora restituiti sul piccolo schermo, sono operazioni che colpiscono tanto al cuore, quanto alla memoria dello spettatore. Un'onda d'urto di cui la parte più cinematografica, fatta di set e attori chiamati a ridare vita ai protagonisti della storia (quella con la S maiuscola) non riesce a eguagliare in termini di impatto emotivo.

Einstein E La Bomba 1
Locandina di Einstein e la bomba

Lo stesso Aidan McArdle nei panni di Albert Einstein si limita a una sua debole imitazione; nessun accesso diretto ai suoi pensieri, alle sue insicurezze, alle lotte interiori che lo porteranno, fino all'ultimo, a chiedersi quale sia stato veramente il suo ruolo nel lancio della bomba atomica. Immortalato da piani ristretti, Ardle ha poco o nulla del personaggio che va a interpretare: al di là della somiglianza fisica, quella che manca all'attore è una sua somiglianza emotiva. Ventricolo chiamato a ripetere parole lasciate su carta stampata, o alle onde di una radio, McArdle reitera quell'ancorarsi alla superficialità delle cose che tanto caratterizza l'opera di cui è protagonista. Poteva essere una bella sorpresa, Einstein e la bomba. La decisione di mescolare con poco coraggio, e in maniera così elementare, parte drammatica e parte storica, ha ridotto all'osso la carica emozionale che tale docu-film racchiudeva in sé. Un'occasione sprecata, un accumulo di informazioni che al posto di esplodere nello spettatore come una bomba di curiosità per i temi trattati, si riduce a una fiamma flebile pronta a spegnersi nello spazio di uno sbadiglio.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Einstein e la bomba sottolineando come il docu-film disponibile su Netflix non riesca a restituire in maniera approfondita nascosta dietro un'esistenza come quella di Albert Einstein. Uomo pacifista, e allo stesso tempo ispiratore con le sue teorie per il progetto Manhattan, in Einstein sussisteva una lotta interiore che l'opera diretta da Philipson sfiora solo superficialmente.

Movieplayer.it
2.0/5

Perché ci piace

  • La durata
  • Il materiale storico che scorre sullo schermo

Cosa non va

  • La performance piatta di Aidan McArdle
  • Il ripetere quanto visto sotto documenti di archivio in riproduzione cinematografica.
  • La regia inesistente di Philipson.