Recensione Underdog - Storia di un vero supereroe (2007)

Se tecnicamente 'Underdog' risulta ben confezionato, con i modelli e le animazioni dei personaggi virtuali ben realizzate e ben integrate con il girato, purtroppo non riesce a riprodurre lo spirito da cartone animato classico che un film del genere avrebbe richiesto per poter funzionare al meglio.

E' un uccello? E' un aereo? No... è un cane.

Immaginate di trovarvi in pubblico e che il vostro cane faccia qualcosa di cui essere imbarazzati. Se siete proprietari di cani, probabile che vi sia capitato. Ora immaginate di essere addirittura in una situazione ufficiale e che il vostro cane sia lì con voi per lavoro, perchè siete un agente di polizia ed il cane è lì con voi perchè in servizio contro minacce di natura terroristica. Beh, cosa potrebbe fare il vostro cane di peggio che dare l'allarme per un pericolo inesistente, facendo evacuare la sala per uno zampone dono dell'Associazione Americana per la Carne di Maiale scambiato per una bomba?
Difficile da accettare, così come lo è comprendere perchè ci sia un beagle tra gli altri cani poliziotto in servizio nella situazione ufficiale di cui sopra, ma d'altra parte si tratta di un film e molte domande possiamo metterle da parte per goderci la storia; storia che porta il nostro protagonista canino dritto tra le grinfie del Dottor Barsinister e, grazie (o a causa) di un incidente, acquisisce dei poteri speciali, tra cui parlare, correre a gran velocità e soprattutto volare.
Il novello supereroe, ancora inconsapevole di esserlo diventato, viene raccattato dall'agente di polizia Dan Unger, che pensa di portarlo a casa come regalo per suo figlio Jack con il quale non ha un ottimo rapporto da quando sua moglie è morta. Jack non è entusiasta all'idea, ma la sua inclinazione verso l'animale quando scopre le incredibili abilità di cui Shoeshine, così chiamato per la sua abitudine di leccare le scarpre, è dotato.

Questa la trama di base di Underdog - Storia di un vero supereroe, prodotto dalla Walt Disney Pictures sulla base dell'omonima serie tv d'animazione andata in onda dal 1964 al 1973 per oltre cento episodi, e diretto dal belga Frederik Du Chau, già regista nel 2005 di Striscia, una zebra alla riscossa. A dare la voce al piccolo beagle nella versione originale del film è la star Jason Lee, sempre più a suo agio nel doppiare personaggi animati dopo le prove de Gli Incredibili ed Alvin Superstar, in un cast che vede la partecipazione anche di Amy Adams come doppiatrice della cagnetta Polly, per la quale Shoeshine prova una evidente attrazione, e James Belushi nel ruolo di Dan, il poliziotto che adotta il protagonista.
Se la storia scivola via senza sussulti e senza particolare inventiva, è dal punto di vista dell'umorismo che gli autori sembrano non voler osare abbastanza per sfruttare il potenziale del personaggio e creare situazioni folli e divertenti. E anche se tecnicamente il film risulta ben confezionato, con i modelli e le animazioni di Underdog e degli altri personaggi virtuali ben realizzate e ben integrate con il girato, purtroppo non riesce a riprodurre lo spirito da cartone animato classico che un film del genere avrebbe richiesto per poter funzionare.

Se la serie animata nasceva come parodia dei super eroi alla Superman e manteneva una semplicità ed una rozzezza che ne amplificava lo spirito satirico, l'Underdog Disney, forse nel tentativo di attualizzare un personaggio fin troppo datato e conosciuto non tanto dai suoi potenziali spettatori attuali, quanto dai loro genitori più nostalgici, non si risparmia dal punto di vista produttivo ed eccede sul versante opposto. Il risultato è la perdita di identità di un personaggio, che non risiedeva tanto nelle sue caratteristiche pratiche (i suoi poteri, il parlare in rima, la deplorevole abitudine di volare attraverso i palazzi), quanto nella sua valenza di perdente (uno dei significati del titolo) nel panorama del genere degli anni '60.
Conseguenza di questo tradimento è l'aver ottenuto un film che mal si adatta ad essere apprezzato sia da un pubblico più maturo, che faticherà a provare interesse per le bizzarre ed infantili situazioni che vedono l'eroe protagonista, sia dai più giovani, forse maggiormente attratti da un tipo di comicità e parodia quale può essere quella di Superhero - Il più dotato fra i supereroi, concorrente diretto di Underdog nelle nostre sale per la contemporaneità dell'uscita italiana.

Movieplayer.it

2.0/5