Dark Harvest, la recensione: su Prime Video un horror accattivante

La recensione di Dark Harvest, film dove una piccola cittadina deve affrontare ad ogni Halloween l'arrivo di una mostruosa creatura, che sorge dai campi di grano per lasciare una lunga scia di sangue.

Dark Harvest, la recensione: su Prime Video un horror accattivante

Nella piccola cittadina di Midwester, ogni anno la notte di Halloween coincide con un evento sovrannaturale, nel quale si assiste al risveglio di una creatura spaventosa conosciuta con il soprannome di Sawtooth Jack, la quale sorge dai campi di grano poco fuori città per mietere il terrore tra le strade. Il coprifuoco è il solo modo per tenere al sicuro donne e bambini, mentre i ragazzi danno la caccia al mostro: chi di loro riuscirà nel compito di ucciderlo, avrà diritto a un grosso premio in denaro e a una sfavillante automobile.
Come vi raccontiamo nella recensione di Dark Harvest, il giovane Richie Shepard non vede da tempo il fratello maggiore, vincitore della precedente edizione che ora si trova in viaggio per gli Stati Uniti, proprio a bordo della vettura vinta. Vittima delle angherie dei bulli locali e caratterizzato da uno spirito ribelle, Richie stringe un profondo legame con la coetanea Kelly, la sola afroamericana della comunità, e insieme a lei deciderà di partecipare alla caccia, nonostante i genitori cerchino di impedirglielo in ogni modo, al fine di nascondergli una spaventosa verità...

Sangue chiama sangue

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La spaventosa creatura

Inizialmente si rimane spiazzati da un racconto che sembra fare copia/incolla di diverse pellicole di genere più o meno recenti, come le saghe di Grano Rosso Sangue e de La notte del giudizio, ma con il procedere dei minuti Dark Harvest acquista progressivamente fascino e personalità nel suo approccio consapevolmente citazionista, che per toni e atmosfere sembra riportare indietro di almeno due-tre decenni. Un horror dove il mistero e le motivazioni che si celano dietro esso vengono volutamente lasciate a un ignoto - potenzialmente esplorabile in sequel ad oggi non ancora annunciati - che incuriosisce lo spettatore, trascinato in un incubo che si tinge di influenze kinghiane nelle diatribe di questa comunità che nasconde segreti e violenze sotto il tappeto.

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Il tempo del raccolto

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Dark Harvest: una sequenza del film

Alla base vi è l'omonimo romanzo del 2006 - ancora inedito in Italia - di Norman Partridge, inserito da Publishers Weekly tra i migliori cento libri dell'anno. E l'adattamento è firmato da David Slade, che ha esperienza con toni cupi e crudi sia su piccolo che su grande schermo: dalle serie Hannibal e Black Mirror ai film Hard Candy (2005) e 30 giorni di buio (2007), di esperienza nel filone ne ha maturata parecchia. Qui riesce a creare una notevole suspense a tema, con le scene notturne che vengono abbracciate da un'avvolgente inquietudine nella discesa in campo di questa orribile creatura, realizzata con buoni effetti speciali e make-up e dal design più che riuscito, che senza pietà massacra gli inermi cittadini che hanno la sfortuna di incrociare il suo cammino. Un babau tragico come scopriremo ben presto, che insinua ancora una volta come i veri mostri siano gli uomini.

Fuga verso l'ignoto

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Ancora Sawtooth Jack in una scena

Protagonisti che risultano estranei al resto della comunità, dal ribelle che intende saperne di più sulle sorti del fratello che non vede da mesi alla ragazza di colore affetta da piromania: due outsider che risulteranno determinanti per il corso degli eventi, fino a quell'epilogo che lascia in ogni caso le porte aperte a un prosieguo. Azzeccato anche il cast, che pur senza contare su grandi nomi offre volti giovani o meno che ben si adattano alle rispettive controparti narrative, pur volutamente ricalcate su stereotipi nel luogo/non luogo dove è ambientata la vicenda. Per un b-movie feroce quanto basta, in grado di gestire il giusto feeling in questa mattanza di Halloween forse non originalissima ma ad ogni modo accattivante, che ci consegna un nuovo incubo atto o meno a restare. Ma se anche rimanesse un unicum, non ci possiamo certo lamentare.

Conclusioni

L'ennesima notte di Halloween che si tinge di morte è al centro di questo sorprendente horror di serie B, che fa sua la lezione di prototipi ben più famosi per costruire una solida tensione di genere, dando vita a un nuovo babau pronto a terrorizzare gli spettatori. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Dark Harvest, ci troviamo davanti a un film feroce e cattivo al punto giusto, che scava con la giusta intensità e le derive mystery del caso nei segreti di una comunità, dove si annida un male terreno ancor più spaventoso della sovrannaturale nemesi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Atmosfera inquieta e strisciante.
  • Una creatura mostruosa dal design accattivante.
  • Feeling da sano cinema di genere.

Cosa non va

  • Bisogna entrare nella giusta ottica da b-movie duro e puro per apprezzarlo appieno.